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Calcio

Armenia-Italia (2)

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Non gioca la Serie A, non gioca il Bologna, ma gioca l’Italia.

Settimana azzurra per i colori rossoblu che si apre molto bene ancora prima di iniziare, visto che domenica sera arrivano le convocazioni da Mr. Prandelli per Diamanti e Gilardino, quest’ultimo credo molto contento dopo aver appreso che viene considerato la sesta punta.

E vabbè, sorvoliamo e veniamo alla partita.

L’Armenia si è schierata con un 4-4-1-1 con la loro seconda punta che era l’unico giocatore da me conosciuto, il trequartista, tra l’altro abbastanza bravo, dello Shakhtar Donetsk di Lucescu.

Una squadra che come tutte le pari livello imposta la sua partita sul difendersi e chiudere tutti gli spazi per ripartire in contropiede cercando di fare più male possibile in queste occasioni.

L’Italia si schiera invece con un finto 4-3-1-2, finto perché Montolivo è tutto fuorchè un trequartista; modulo che comunque è secondo me il migliore per questa nazionale.

Dopo che Gentili e Dossena si saranno ripetuti per due ore di fila, interrogandosi a vicenda, i cognomi degli armeni, si inizia.

L’Italia inizia subito forte, con il piede giusto, con un Giovinco che sembra molto ispirato e anche Montolivo sembrava per una volta fregarsene di sbucciarsi il ginocchio o spettinarsi i capelli essendo grintoso e andando a pressare.

Pirlo e De Rossi si alternavano nel ruolo di playmaker non dando punti di riferimento.

Tutta l’Italia pressava alta e molto bene così loro, con la scarsa tecnica che poveretti si ritrovano, perdevano sempre palla.

Rigore molto generoso concesso per dubbio fallo di avambraccio di Mkoyan che Pirlo trasforma. E lì come sempre ci spegniamo credendo di essere già stati bravi e aver già vinto la partita.

Dopo aver appurato invece che anche gli avversari sono capaci di muovere le gambe, fare verticalizzazioni e calciare una palla dentro una rete, ci cade il mondo addosso e prima che ci sia una reazione bisogna aspettare il secondo tempo dopo che Prandelli avrà speso le due classiche paroline.

Nel primo tempo Criscito e Maggio erano stati ben poca cosa, mentre rientrati in campo per la ripresa hanno finalmente iniziato a puntare l’uomo sovrapponendosi da una parte Criscito con Giovinco e dall’altra Maggio con Osvaldo, ma soprattutto De Rossi.

Il risultato arriva con il gol proprio di quest’ultimo dopo che Maggio sulla destra aveva appoggiato a Pirlo che di prima scodella in mezzo per l’incornata vincente del vice capitano giallorosso. Pirlo diciamo che queste cose le sa fare abbastanza egregiamente, anche se nel secondo tempo gli avevano messo un uomo fisso in marcatura e riusciva a fare ben poco, poi Agnelli ha chiamato Prandelli dicendogli di togliere Pirlo perché aveva già giocato a basta, per cui Prandelli esegue.

Finalmente fuori Giovinco, fuori anche Pirlo e dentro inspiegabilmente Giaccherini che in quel modulo lì non so dove possa giocare con De Rossi che assume definitivamente la carica di regista davanti alla difesa.

Cross su punizione di quest’ultimo e colpo di testa del fin lì invisibile Osvaldo.

3-1 e vissero tutti felici e contenti.

Italia che secondo me è sulla buona strada anche se Prandelli deve ancora migliorare tante cose tra cui trovare la quadratura in difesa e in attacco, perché i concetti ci sono ma gli uomini non sono ancora quegli che calzano a pennello.

Con la Danimarca martedì per me un test decisivo che ci permetterà di capire il vero valore di questa nazionale che sulla carta non è affatto debole.

 

Le pagelle del Bettu

 

Buffon 7: dà sicurezza alla difesa ed è straordinario su Manoyan salvando il risultato sull’1-1. Sicuro e pronto quando è chiamato in causa.

Maggio 6,5: inizio in sordina, poi viene fuori nel secondo tempo essendo più propositivo sulla sua fascia di competenza spingendo di più e provando a saltare più volte l’uomo. Poi la sua diagonale che in scivolata anticipa l’attaccante armeno nel secondo tempo equivale a un gol.

Barzagli 5: male, brutta prova del centrale juventino, colpevole principale sul gol di Mkthitaryan .

Bonucci 5: male anche lui. Rischia di combinare la frittata perdendo palla sulla sinistra che gli costerà pagare una pizza a Maggio.

Criscito 6+: discreta prova considerando che non giocava in Nazionale da tempo. Forse più continuo di Maggio, ma senza ulteriori lodi.

De Rossi 7: parte non benissimo, si vedeva che aveva tanti pensieri in testa, poi migliora, inizia a inserirsi (cosa mai fatta nel primo tempo) e guarda caso in questo modo trova il gol del 2-1. Poi fa l’assist del 3-1 ed è anche abbastanza efficace in cabina di regia.

Pirlo 7: trasforma il rigore, va vicino al gol su punizione ed effettua l’assist del 2-1. Se lasciato libero in queste partite dove tecnicamente non c’è nessuno più forte di lui fa la differenza.

Marchisio 5: prova incolore, inodore e insapore della mezzala juventina. Non si vede da nessuna parte, non si inserisce, non imposta. Non fa niente, brutta brutta prestazione.

Montolivo 6+: parte bene, come non mi aspettavo, grintoso e anche preciso tecnicamente. Finisce in calando essendo spesso impreciso sotto porta non facendo spesso la cosa giusta. Stavolta comunque prova più che sufficiente.

Osvaldo 6,5: invisibile per un’intera partita, probabilmente tanto lavoro sporco, poi trova il gol che chiude la partita e si sa, nel calcio i gol contano eccome.

Giovinco 5+: dura 20 minuti, poi si perde buttando via tanti palloni. Spreca un’altra occasione.

El Shaarawy 6+: entra con il piglio giusto, voglioso del gol che non arriva ma tra poco arriverà.

Prandelli 6+: sbaglia qualcosina nella formazione iniziale, ci voleva un diverso tipo di punta come Destro che ti garantiva più profondità con i suoi movimenti. Marchisio l’ha toppato completamente, ma è stato bravo a confermare De Rossi e a risollevare la squadra a fine primo tempo, anche se, se non vincevi con l’Armenia miseria…

 

Voto all’Italia: 6,5.

 

Come chiosa finale, concedetemi un saluto a Helmut Haller. Ottima l’iniziativa della società che finalmente a livello di comunicazione e di sensibilità su queste cose compie un ottimo gesto andando ad assistere ai funerali dell’ex mezzala tedesca.

Io non ti ho mai visto giocatore, ho sempre però vissuto dei ricordi di te che mi raccontava mio nonno e tanti altri tifosi che hanno avuto la gioia e il privilegio di vivere quei tempi bolognesisticamente parlando.

Purtroppo la vita sulla terra è questa, la morte arriva e non guarda in faccia a nessuno, anche se ogni volta che arriva e enuncia impietosa la sua sentenza ci si interroga sempre sul perché di tante cose.

Sempre nei nostri cuori, addio tudasch.

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