Seguici su

Calcio

BUNDESLIGA NEWS &… OLDIES!

Pubblicato

il

 

 

Servus, Freunde!

Mi scuso con tutti per il ritardo dovuto ad un disservizio del mio provider.

Nel big-match del Signal-Iduna-Park ha la meglio il Dortmund che ora prende il largo e si candida seriamente ad interrompere l’egemonia del Bayern che dura da sei anni. I Bavaresi vanno in vantaggio nel primo tempo con un colpo di testa di Lewandowski su assist di Gnabry ma all’inizio della seconda frazione Neuer stende in area Reus, che va sul dischetto e fa 1-1. Passano 5′ ed ancora Lewandowski, sempre di testa, riporta avanti i Bullen ma nuovamente Reus pareggia i conti e poco dopo è Paco Alcacer ad involarsi da solo verso Neuer e a superarlo col più classico degli scavetti. Vittorie importanti anche per Borussia Mönchengladbach che si porta al secondo posto in solitaria, RB Lipsia che lo tallona sul terzo gradino ed Eintracht Francoforte che raggiunge il Bayern Monaco. Successi importanti anche in coda, soprattutto per Fortuna Düsseldorf e Stoccarda che, oltre a fare morale, permettono ad entrambe le squadre di riavvicinare il gruppetto formato da Hannover, Schalke 04 e Norimberga.

 

RISULTATI

Hannover 96-Wolfsburg 2-1

Werder Brema-Borussia Mönchengladbach 1-3

Hoffenheim-Augusta 2-1

Friburgo-Magonza 1-3

Norimberga-Stoccarda 0-2

Fortuna Düsseldorf-Hertha Berlino 4-1

Borussia Dortmund-Bayern Monaco 3-2

RB Lipsia-Bayer Leverkusen 3-0

Eintracht Francoforte-Schalke 04 3-0

 

CLASSIFICA

Borussia Dortmund 27

Borussia Mönchengladbach 23

RB Lipsia 22

Eintracht Francoforte e Bayern Monaco 20

Hoffenheim 19

Werder Brema 17

Hertha Berlino 16

Magonza 15

Augusta e Friburgo 13

Wolfsburg 12

Bayer Leverkusen 11

Schalke 04 e Norimberga 10

Hannover 96 9

Fortuna Düsseldorf e Stoccarda 8

 

Norimberga sconfitto senza appelli sul proprio terreno dallo Stoccarda.

Non succedeva quasi mai ai tempi del leggendario Heinrich Stuhlfauth.

Nato proprio nella città dei giocattoli l’11 Gennaio 1896, Heinrich “Heiner” Stuhlfauth inizia nelle giovanili del FC Franken come attaccante per passare al Pfeil dove viene schierato in mediana. Durante il servizio militare, nel 1914, per una casualità, si cimenta per la prima volta in mezzo ai pali: non ne uscirà più e dopo lo scioglimento del Pfeil, due anni dopo, passa al 1.FC.

Con la fine del conflitto inizia l’ascesa del “Club”, capace di conquistare 5 titoli tra il 1920 ed il 1927, e per Heiner si aprono le porte della Mannschaft: l’esordio, all’Utogrund di Zurigo, è una sconfitta per 4-1 contro i padroni di casa ma Heiner resterà a guardia della rete tedesca per ben 10 anni, partecipando alla spedizione olandese del 1928 dove cederà ai quarti all’Uruguay, futuro campione olimpico e mondiale.

Festeggia il record di presenze con la Weißtrikot il 28 Aprile 1929 (lo manterrà fino al 25 Settembre 1932, superato da Richard Hoffmann), in un incontro con l’Italia al Filadelfia di Torino vinto per 2-1, durante il quale sembra impenetrabile: il giorno seguente il quotidiano “La Stampa” scriverà “sembrava che la Germania avesse messo in porta Dio stesso”.

Dallo stile sobrio ed elegante, veste rigorosamente in maglia grigia e porta sul capo un berretto a coppola, suole affermare che “un portiere non si deve mai tuffare ma deve essere sempre in posizione” ed è lui il vero precursore dei portieri moderni: abilissimo con i piedi viene chiamato “il terzo difensore” (secondo il 2-3-2-3 dell’epoca) e spesso innesca i compagni con precisi lanci lunghi.

Nel 1933, dopo 606 gare con la maglia del Club, abbandona il calcio attivo: con lui in porta il Norimberga ha una striscia di 104 risultati utili consecutivi tra l’8 Luglio 1918 ed il 5 Febbraio 1922, mettendo a segno 480 reti e subendone solamente 47.

Viene richiamato alle armi anche per la seconda guerra mondiale, nella campagna di Polonia, con il grado di caporale, poi si dedica all’insegnamento dell’educazione fisica e partecipa ad un documentario sui metodi d’allenamento finanziato dalla compagnia petrolifera Shell.

Nel 1956 risulta da un sondaggio il più popolare calciatore tedesco.

Quattro anni più tardi riceve la medaglia del Borgomastro di Norimberga e nel 1966 il distintivo d’onore della DFB e la nomina a capitano onorario della sua squadra ma il 12 Settembre di quello stesso anno il suo cuore cede ad un infarto.

La sua frase “è un onore giocare per questa squadra, questa città ed i suoi abitanti, possa tutto questo durare per sempre e non muoia mai il grande Norimberga” viene proiettata sugli schermi dello stadio ancora oggi prima di ogni partita casalinga inoltre sono dedicate a lui la club-house della società (Stuhlfauth-Stuben) e la via dove sorge la sede del 1.FCN.

 

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE! o scrivere a fussballbitte@mail.de.

 

Friedl25

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *