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Servus, Freunde!

Succede di tutto in questa tornata con la classifica che in testa si rivoluziona e si accorcia nuovamente. Il RB Lipsia fa bottino pieno a Düsseldorf con le reti di Schick, Werner su rigore e Mukiele, riguadagnando la testa della graduatoria, mentre il Borussia Mönchegnladbach abdica, cadendo a Wolfsburg: Lupi avanti con Schlager, ripresi da Embolo dopo un paio di minuti e gol-partita di Arnold nel recupero. Il Dortmund ne fa quattro a Magonza con Reus, Sancho, Hazard e Schulz, confermandosi a terzo posto, davanti allo Schalke al quale basta un gol di Raman per aver ragione dell’Eintracht Francoforte. Torna alla vittoria Il Bayern Monaco che supera con punteggio tennistico il Werder Brema, inguaiando il tecnico Kohfeldt che pare avere le ore contate. Passano i Werderaner con Rashica ma negli ultimi minuti della prima frazione Coutinho e Lewandowski portano in vantaggio i bavaresi che dilagano nella ripresa ancora con il brasiliano ed il polacco, una rete di Thomas Müller e un ultimo gol sempre di Coutinho che firma così una tripletta. Il Colonia si aggiudica uno dei derby renani, quello contro il Bayer Leverkusen, grazie a Cordoba e Bornauw e l’Hertha Berlino ha la meglio sul Friburgo con un gol di Darida. L’Augusta espugna Hoffenheim: in vantaggio con Max i Fuggerstädter sono raggiunti subito da Skov ma tornano avanti nella seconda frazione con un rigore ancora di Max e allungano con Jensen. Locadia pare riaprirla ma il gol di Iago dice game over. Paderborn e Union Berlino si dividono la posta: a Ingvartsen per gli ospiti, risponde Pröder per i padroni di casa.

 

RISULTATI

Hoffenheim-Augusta 2-4

Bayern Monaco-Werder Brema 6-1

Hertha Berlino-Friburgo 1-0

Magonza-Borussia Dortmund 0-4

Colonia-Bayer Leverkusen 2-0

Paderborn-Union Berlino 1-1

Fortuna Düsseldorf-RB Lipsia 0-3

Wolfsburg-Borussia Mönchengladbach 2-1

Schalke 04-Eintracht Francoforte 1-0

 

CLASSIFICA

RB Lipsia 33

Borussia Mönchengladbach 31

Borussia Dortmund 29

Schalke 04 28

Bayern Monaco 27

Friburgo e Bayer Leverkusen 25

Wolfsburg 23

Hoffenheim 21

Union Berlino e Augusta 20

Eintracht Francoforte 18

Hertha Berlino e Magonza 15

Werder Brema 14

Fortuna Düsseldorf 12

Colonia 11

Paderborn 9

 

Nel calcio che fu c’erano difensori dai piedi pregevoli, che non disdegnavano di cercare, spesso trovandola, la via della rete. È il caso di Rüdiger Schnuphase che nasce a Werningshauen, un borgo di 600 anime, il 23 Gennaio 1954. Fortuna che in Teutonia (West o Ost che sia) anche i borghi di 600 anime hanno la loro bella squadretta. Nel caso in questione parliamo del Traktor, di cui inizia a vestire la maglia a soli otto anni e tra le cui fila comincia a fare gol. Ne fa talmente tanti che a dieci anni, nel 1964, arriva la chiamata del Turbine Erfurt (diventerà Rot-Weiß solo due anni più tardi), in cui scalerà tutti i gradini del settore giovanile. Nel 1970 esordisce nel torneo juniores, suscitando subito l’attenzione dei tecnici della nazionale che lo convocano come centravanti, il 5 Settembre dello stesso anno, per la gara contro i pari età cecoslovacchi. Il ragazzino, dall’aria perennemente imbronciata, tace, ha buona gamba e segna: sembra sia nato in campo, motivo per cui gli allenatori gli cambiano spesso posizione, schierandolo praticamente in tutti i ruoli del settore avanzato. Nel 1971, a soli 17 anni, esordisce in Zweite Liga, vista la precedente retrocessione dei biancorossi, dove colleziona 14 presenze mettendo a segno 8 reti e trova posto, pare stabilmente, all’estrema sinistra. Pare solo, in realtà, perché l’anno successivo, ormai veterano di categoria, partecipa all’Europeo Juniores in veste (parrebbe incredibile) di libero ed otterrà il secondo posto, sconfitto per 3-2 in finale dall’Inghilterra ai tempi supplementari. Nella stagione 72-73 viene impiegato prevalentemente a centrocampo, sia come centrale che a sinistra e lui ripaga mettendo a segno 9 centri in 25 presenze, risultando il secondo miglior marcatore dell’undici di Erfurt. La chiamata in nazionale A è una logica conseguenza e l’esordio avviene il 17 Luglio 1973 a Reykjavik contro l’Islanda. Le cose sembrano mettersi male per la DDR: al 23° un ragazzino di belle speranze, un certo Asgeir Sigurvinsson, porta in vantaggio la sua squadra ma una doppietta di Kreische in quattro minuti rimette le cose a posto. Il dado, comunque, è tratto e ora c’è da giocare il mondiale a casa dei “vicini” occidentali. Due presenze, entrambe nella seconda fase: una nella sconfitta per 2-0 contro gli olandesi che diverranno vice campioni, l’altra nel pareggio per 1-1 contro l’Argentina. Si torna a casa con onore, tutto sommato, perché ricomincia l’Oberliga. Nel 1976 il biondino musone ha già collezionato quasi 100 presenze nel massimo torneo ma Erfurt non basta più: per “tutelarne l’integrità tecnica” la federazione della DDR lo dirotta al più prestigioso Carl Zeiss Jena. Inizia nuovamente da centrocampista ma il fallimento di Uli Oevermann porta sulla panchina biancoblu Hans Meyer che si ricorda dei suoi trascorsi di libero nella nazionale juniores: da quel momento avrà un ruolo stabile che ricoprirà fino al termine della sua carriera almeno nel suo club, perché in nazionale continua a girovagare tra la difesa ed il centrocampo. Nel 1980 conquista la coppa nazionale battendo proprio il suo Erfurt e partecipa al torneo olimpico in Unione Sovietica (non è dato sapere il motivo della sua mancata convocazione nella vittoriosa spedizione canadese di quattro anni prima) ma è ancora una volta secondo, sconfitto in finale, in una partita spigolosissima, dalla rete del ceco Svoboda a 13 minuti dal fischio finale. Torna a Jena con la medaglia d’argento e partecipa alla Coppa delle Coppe. L’avventura pare concludersi subito, il 3-0 subito a Roma sembra proibitivo, ma la squadra compie una sorta di miracolo al ritorno, infilando per quattro volte la porta giallorossa. Sarà finale ma – manco a dirlo – la perderà: il vantaggio di Hoppe viene annullato dopo pochi minuti da Gutsaev e quando la gara pare avviarsi ai supplemetari Daraselija regala il trofeo alla sua Dinamo Tbilisi. Nel 1982 viene eletto calciatore dell’anno nella DDR ma nel 1983 accade il fattaccio: in uno scontro di gioco, durante una partita di coppa UEFA contro lo Sparta Rotterdam, subisce un grave trauma cranico che lo terrà lontano dai campi per due mesi. Tornerà ma non sarà più lo stesso. Continui infortuni ne pregiudicheranno il rendimento, rientrerà ad Erfurt ma chiuderà col calcio giocato nel 1986, dopo 320 presenze in Oberliga, a soli 32 anni. Rüdiger Schnuphase è giunto quasi sempre secondo durante la sua carriera e, forse, questo è il motivo per cui non esiste una sola foto che lo ritragga sorridente. Nella classifica dei marcatori di sempre dell’Oberliga è addirittura settimo, con 123 centri. E bisogna ammettere che per un libero non è affatto male.

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE!

Friedl25

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