Calcio
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Servus, Freunde!
È il ventiseiesimo minuto allo Schwarzwaldstadion di Friburgo, quando Kübler trattiene in area Thomas Müller. Il Signor Badstübner, richiamato dal collega Martin Petersen al VAR, indica il dischetto sul quale si presenta Robert Lewandowski e, come spesso gli accade, fa centro. Non è solo il vantaggio per il Bayern Monaco ma è una marcatura storica perché eguaglia il primato di 40 reti in una stagione stabilito da Gerd Müller nella stagione 1971/72 e che durava da ben 50 campionati. Subito dopo il polacco alza la maglietta mostrandone una, indossata sotto, recante un omaggio al più grande bomber che il Fußball abbia conosciuto. Pochi minuti e arriva il pareggio di Gulde poi, nella ripresa, Sané e Günter sanciscono il risultato finale. Il Wolfsburg impatta a Lipsia, dove la doppietta di Philipp viene rimontata da Kluivert e Sabitzer, ma poco importa perché l’incredibile sconfitta dell’Eintracht Francoforte contro l’ormai retrocesso Schalke assicura ai Lupi un posto in Champions League. Così come lo assicura al Borussia Dortmund che sbanca Magonza con Guerreiro, Reus e Brandt: di Quaison, allo scadere, il punto dei padroni di casa. Andiamo quindi a vedere cosa accade a Gelsenkirchen dove i locali passano con Huntelaar, vengono raggiunti da Silva e superati da Ndicka ma, messa la palla al centro, in soli dodici minuti Idrizi, Flick e Hoppe ribalteranno le soti a favore degli Knappen a cui on basterà un’altra rete di Silva per evitare una sconfitta che costa l’Europa che conta: resta tuttavia la certezza dell’Europa League. Leverkusen e Union Berlino si dividono la posta, renani avanti con Wirtz e ripresi da Pohjanpalo: anche per le Aspirine v’è la matematica per l’Europa League mentre la lotta per il posto nella neonata Conference League coinvolge ancora quattro squadre tra cui i berlinesi stessi. Harakiri sportivo del Borussia Mönchengladbach che si porta avanti con Stindl ma, nella seconda frazione, in pochi giri dell’orologio, cedono allo Stoccarda che con Endo e Kalajdžić fa bottino pieno e rientra in corsa per la nuova coppa insieme al Friburgo. L’Hoffenheim segna con Kramaric a Bielefeld ma Voglsammer riequilibra subito la contesa regalando agli Arminien un punto che potrebbe rivelarsi preziosissimo in chiave salvezza perché il Werder Brema crolla ad Augusta sotto i colpi di Khedira e Caligiuri mentre a Berlino, tra Hertha e Colonia termia a reti bianche. La situazione in coda è delicatissima: tra Arminia Bielefeld, Werder Brema e Colonia, una retrocederà una andrà allo spareggio e una sarà salva.
L’Arminia, sabato prossimo, sarà impegnata sul campo dello Stoccarda, il Werder riceverà il Borussia Mönchengladbach (entrambe ancora in corsa per la Conference) mentre i Colonia avrà ospite lo Schalke, già retrocesso ma capace di lampi d’orgoglio (chiedere a Francoforte per delucidazioni).
Le possibili combinazioni di risultati sono 27: andiamo a vedere quante sono le probabiliità di ogni squadra…
ARMINIA BIELEFELD
salvezza 15
spareggio 9
retrocessione 3
WERDER BREMA
salvezza 8
spareggio 14
retrocessione 5
COLONIA
salvezza 4
spareggio 4
retrocessione 19
Per i singoli casi potete trovare uno specchietto dettagliato qui.
RISULTATI 33a GIORNATA
Borussia Mönchengladbach-Stoccarda 1-2
Bayer Leverkusen-Union Berlino 1-1
Friburgo-Bayern Monaco 2-2
Hertha Berlino-Colonia 0-0
Schalke 04-Eintracht Francoforte 4-3
Augusta-Werder Brema 2-0
Arminia Bielefeld-Hoffenheim 1-1
Magonza-Borussia Dortmund 1-3
RB Lipsia-Wolfsburg 2-2
CLASSIFICA
Bayern Monaco 75
RB Lipsia 65
Borussia Dortmund 61 (+27)
Wolfsburg 61 (+25)
Eintracht Francoforte 57
Bayer Leverkusen 52
Union Berlino 47
Borussia Mönchengladbach 46
Stoccarda 45 (+3)
Friburgo 45 (+2)
Hoffenheim 40
Augusta 36 (-15)
Magonza 36 (-18)
Hertha Berlino 35
Arminia Bielefeld 32
Werder Brema 31
Colonia 30
Schalke 04 16
19 Maggio 1922
Nasce, a Gelsenkirchen, Herbert Burdenski.
Centrocampista, inizia con l’Erler SV 08 della sua città ma nel 1935 viene notato da Ernst Kuzorra ad un torneo studentesco e prelevato con destinazione Schalke.
Aggregato appena 15 enne alla prima squadra vincerà quattro campionati tedeschi – i primi due senza mai scendere in campo – nel 1937, 1939, 1940 e 1942.
Durante la guerra è giocatore ospite un po’ ovunque: Königsberg, Braunschweig, un breve ritorno all’Erler 08, ancora Braunschweig ed il Buer 07.
Nel 1947 è di nuovo agli Knappen con cui però non riuscirà a ripetere gli exploits precedenti e nel 1949, per motivi di lavoro – è commerciante ed insegnante di educazione fisica – si trasferisce a Brema, dove si accasa al Werder: resterà fino al 1954 anno in cui cessa l’attività.
Cinque con la Weißtrikot: tre da tedesco, tra il 1941 ed il 1942, per altrettante vittorie su Finlandia (6-0), Bulgaria (3-0) e Romania (7-0), e due da tedesco dell’ovest: è lui a mettere a segno il primo gol della Mannschaft nel dopoguerra, battendo su rigore al 42° il portiere svizzero Adolf Hug, quel famoso 22 Novembre 1950 a Stoccarda.
Sei mesi dopo espugna Zurigo con il punteggio di 3-2 ed è la sua ultima apparizione: con lui in campo la nazionale ha sempre vinto.
Senza acuti la sua carriera da allenatore, nonostante figurino nel suo curriculum squadre più che discrete: Rot-Weiß Essen, BVB, Werder Brema, Union Solingen e Wuppertaler. Chiude anche con la panchina nel 1978-79 guidando il Rot-Weiß Lüdenscheid.
Si spegne il 15 Settembre 2001 dopo aver lasciato illustre progenie: il figlio maggiore Jochen è stato anch’egli calciatore e dirigente degli Knappen, il figlio minore, Dieter, è diventato una vera e propria leggenda tra i pali del Werder Brema ed il nipote Fabian è attualmente centrocampista dei Rot-Weiß Erfurt.
(nelle foto, Herbert è col figlio Dieter)
Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE!
Friedl25
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