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Byar, un profilo pronto alla prima squadra? (Stadio)

Byar ha rinnovato fino al 2028, età dove potrà essere pronto al grande salto. Intanto però sorge la domanda: è già pronto alla serie A?

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Naim Byar
Naim Byar (©Bologna FC)

Il Bologna, da qualche giorno, ha esercitato il diritto di riscatto per l’acquisizione definitiva di Byar, assicurandoselo fino al 30 giugno 2028. In quella data il giocatore avrà 23 anni e il quel momento si potrà valutare la sua crescita nel campionato della Primavera.

Byar, un profilo interessante

Sempre presente in campo durante l’anno, a rischio diffida dalla 29esima giornata, quando la classifica era non poco complicata. Invece, Byar ha saputo gestire la situazione con intelligenza arrivando fino all’ultima sfida con la Roma, dove ha firmato la rete dell’1-0. Anche contro il Frosinone aveva fatto meraviglie, andando a mettere a segno il primo gol del match assistendo poi alla perfezione Baroncini e Mangiameli. Senza se e senza ma, si può dire che è stato il migliore tra i ragazzi di Vigiani e Magnani contribuendo e non poco a sventare una sanguinosa potenziale retrocessione.

Così come Thiago Motta restò affascinato da lui nella settimana dove si allenò con la prima squadra, anche Italiano ha deciso di investire sul gioiellino della Primavera: Byar, infatti, probabilmente partirà per Valles insieme al Bfc. Tante abilità in difesa quante in attacco, come testimoniano i tanti gol e assist messi a segno in questa stagione, unite a resistenza e duttilità. Non potrà disputare la Youth League e l’under 20 potrebbe andargli stretta, per cui la domanda è una: potrebbe giocare in serie A? Di esperienze nel curriculum ne ha: con la Francia ha vinto l’Europeo under 17, decidendo poi di preferire la parte marocchina del proprio passaporto.

Parallelamente, è arrivato Aaron Velilles, che nonostante il recente passato al Betis ha avuto diverse chiamate dalle selezioni del Marocco. Altro arrivo in casa Primavera è il bulgaro Dimitar Papazov, terzino sinistro reduce dalla stagione al Botev Plovdiv.

Fonte: Sebastiano Moretto – Corriere dello Sport, Più Stadio

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