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Calcio

Caminho ao Brasil 2014 – Le 12 sedi: Manaus – 26 Dic

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Cominciamo con questo mese la rassegna delle Città (e degli Stadi) dove si terrà il Mondiale 2014 in Brasile.
Insieme a questa rubrica, 1000cuori ha cominciato a proporre dalla settimana scorsa la presentazione delle Nazionali impegnate nel massimo torneo planetario, qui il link su Spagna e Olanda.

Detto questo, comincerei a parlarvi della città e dello stadio di Manaus dove l’Italia debutterà in questa competizione il 14 di giugno contro l’Inghilterra.
Diciamo subito che Manaus (capitale dello stato Amazonas), come molti di voi sapranno, è localizzata all’interno della foresta amazzonica, con temperature elevate accoppiate a un tasso di umidità elevatissimo: condizioni quindi proibitive per fare qualsiasi sport, figuriamoci una partita di calcio per 90 minuti (ma questo alla Fifa non sembra preoccupare più di tanto visto che i Mondiali 2018 li hanno assegnati in Qatar!!!).
Se ci si ricorda del caldo che faceva quest’anno (stesso periodo dei mondiali) a Recife e Salvador durante le partite dell’Italia per la Confederation Cup (stesso periodo dei mondiali), che sono sul mare quindi godono quanto meno di un minimo di brezza e ricambio di aria, pensiamo a farlo nel bel mezzo di una foresta tropicale (alla stessa latitudine di Recife, più o meno) con il temporale quotidiano che rende l’aria irrespirabile.
La città infatti non ha una grande tradizione di squadre professionistiche nel calcio brasiliano, si pensi che il club più blasonato dello stato di Amazonas il Nacional Futebol Clube che ha vinto la bellezza di 40 (!!!) scudetti statali (ossia dello stato amazzonico) ha giocato in Serie A fino al 1985 (adesso milita in Serie D) e non c’è attualmente nel Brasilerão nessun club di questa città o dello stato amazzonico.
Questo per farvi comprendere che, come lo stadio Mane Garrincha di Brasilia (altra città senza tradizione calcististica), l’Arena Amazonas (così si chiamerà lo stadio al termine dei costosi lavori di ristrutturazione) dopo la coppa del Mondo resterà una bellissima cattedrale nel deserto (amazzonico) in bella vista ai brasiliani che invece di stadi hanno bisogno di servizi sociali efficienti come sanità e istruzione. Infatti, le proteste dei mesi scorsi che abbiamo visto durante la Conf Cup, e che stanno continuando (in sordina, in quanto non hanno l’eco della manifestazione di giugno) torneranno ad esplodere durante la Coppa 2014.
Passando al mero aspetto sportivo l’Arena Amazonas sorge dalla ristrutturazione dello Stadio Vivaldão, costruito nel 1961. La ristrutturazione ha comportato, diversamente dal Maracanã, una minima riduzione di posti in quanto dagli antichi 43.000 si è passati ai 42.374 posti a sedere dell’antico stadio.
Qui alcune foto relative all’andamento dei lavori scattate poco più di un mese fa.

 


Come si può notare lo stadio non è ancora pronto, anzi Manaus tra le 12 città sedi del Mondiale occupa l’ultimo posto di una speciale classifica relativa all’andamento delle opere di ammodernamento non solo dello Stadio, ma anche delle infrastrutture viarie e dell’aeroporto.
In merito allo Stadio, la struttura è circa all’84% dei lavori e risulta essere il più indietro tra tutti gli altri 12 impianti sportivi.
Sulla mobilità la realizzazione del monotrilho vedrà la luce solamente dopo la fine dei Mondiali, mentre sull’aeroporto i lavori di riqualificazione dovrebbero essere pronti per l’inizio della Coppa.

Qui, invece, è come dovrebbe essere lo stadio alla fine dei lavori (ricostruzione 3D).


(le foto sono estratte da portal2014.org.br)

Parlando invece della città e del turismo la città di Manaus che è situata sulla riva del Rio Negro vicino alla confluenza con il Rio delle Amazzoni, è un importante porto fluviale e centro di snodo per il sistema fluviale della regione. È anche un punto comune da cui i turisti partono per visitare la foresta amazzonica per chi ama il turismo ecologico.
Dopo la ricchezza seguita alla scoperta e produzione di caucciù e la fase di declino, la ripresa per Manaus è arrivata dalla fine degli anni ’60 quando il governo brasiliano ha aperto una zona franca che ha spinto alla produzione di beni, soprattutto di tipo elettronico, per la distribuzione in tutto il Brasile.
Una delle attrazioni più conosciute è la spiaggia di Ponta Negra, a 13 km di distanza dalla città, dove il fiume è basso e il colore scuro dell’acqua contrasta con il biancore della sabbia.
Vi lascio a due video presi da visitbrasil.com tra cui il primo dedicato agli italiani che vogliono seguire la nostra squadra in quel di Manaus e il secondo relativo al turismo ecologico nella foresta amazzonica.

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