Calcio
Caminho ao Brasil 2014 – Live from Rio – 3 Febbraio
Tutta la giornata di oggi è incentrata su due eventi imperdibili: la partita dell’amato Bologna e la sfilata per strada del carnevale qui nel quartiere (per modo di dire ci sono più abitanti che a Bologna) di Barra.
Quindi tutto dev’essere organizzato perfettamente tenuto considerato che le variabili in gioco sono tantissime e mutevoli come è il tempo qui a Rio.
La partita sarà a mezzogiorno (3 h in meno il fuso orario), la sfilata dovrebbe cominciare sull’una ma su questo sono più tranquillo visto che i brasiliani (a parte la sfilata nel Sambodromo, vi spiegherò nei prossimi giorni il tutto con dovizia di particolari) sono perennemente non puntuali.
Quindi mi alzo la mattina sulle 7, ancora stanco da una festa con i parenti del giorno prima con un centinaio di persone (qua non si scherza nulla) e vado con mia moglie a passeggiare una mezzoretta sulla ciclabile/pedonale sul lungomare, alle 7.45 il termometro già segna 34°C.
Dopo una sudata notevole, ritempro i liquidi perduti con una bella acqua di cocco, a questo punto torno in casa, con mio figlio di 5 anni che si è già svegliato e che, come la moglie, vuole attenzione.
Lo porto in piscina (non sto a dilungarmi sul motivo perché non siamo andati in spiaggia) e stiamo lì fino a verso le 11.15 inframezzando le nuotate con degli uno contro uno in un campo di calcetto: lui gioca con le ciabatte del BFC quindi non può perdere. Quando mi fa gol di sinistro, urla “gol di Diamanti!!!“….il suo idolo era Di Vaio, c’è rimasto molto male quando gli ho detto che era andato in Canada, in realtà penso che non l’abbia ancora superata, come il sottoscritto del resto.
Torno su in fretta e furia, doccia rapidissima poi chiedo a mia suocera di preparare il mangiare per lui mentre comincio ad aprirmi la prima birra e accendo il pc per cercare il solito sito in streaming, sperando che il match Pescara Bologna sia seguito.
Mi arriva un laconico sms dal Petisso che mi scrive due semplici parole “Gioca Curci”. Non so se imprecare o essere felice, decido per un sorso di birra.
Trovo il link, mi collego con gli amici della redazione di 1000cuori per la web cronaca, e sarà così per tutto il match un ping pong virtuale tra un commento e la partita.
Mi rendo subito conto che il Pescara è di una pochezza disarmante, ma mi rendo altrettanto conto che contro squadre così triste quest’anno sempre abbiamo perso (penso al Cagliari, Siena, Sampdoria, Genoa, Torino…) quindi rimetto subito questo pensiero in soffitta, soprattutto quando passiamo in svantaggio su un rigore, a mio parere discutibile, perché scusa un po’ Antonsson che deve fare deve spostare il piedino per fare entrare comodamente in area l’avversario?
Poi il simpaticissimo Cherubin viene falciato in area e Alino pareggia, un bello “ e andiamo!!!!” risuona nella sala da pranzo della casa dei suoceri, ma non ho ancora perso il mio tipico aplomb inglese.
Sembra che il gol del vantaggio nostro arrivi di lì a poco, ne sono convinto dai ragazzi dai mi ripeto in continuo, ma a un certo punto il solito Weiss cade in area, si divincola dal dolore così tanto che dico “qua è carriera finita”, gli assistenti dell’arbitro commossi da tale tragedia decidono di informare De Marco il quale si unisce al dolore dei famigliari e compagni e concede il rigore trasformato da quel D’Agostino con il suo arco che mi indispone oltremodo (già l’aveva fatto un’altra volta quasi sotto di me al Dall’Ara e mi viene in mente quella volta).
Proprio in quel momento entra mia moglie e mio suocero dalla spiaggia (mi son detto “sarà un segnale?”)
Peccato che dopo pochi minuti il biondino stia di nuovo correndo come prima.
Intervallo.
Mi sincero che mio figlio abbia mangiato, effettivamente da circa mezzora stava giocando alla x-box…mi apro un’altra birra (la terza, la seconda aperta per il pareggio di Alino) e mi preparo al secondo tempo fiducioso.
Ad un certo punto vedo una bella punizione per Alino che la mette perfettamente per Gila che colpisce di testa e insacca in rete: in questo momento tiro un urlo della madonna che spavento tutti i presenti in casa, compreso gli suoceri (la goduria è doppia…..).
Un urlo che rimane strozzato quando ingiustamente viene annullato il secondo gol del ns. bomber per un fuorigioco che non esisteva anche a 10.000 km di distanza dove mi trovo io.
Mi continuo a ripetere che contro questi tristi non si può pareggiare e puntualmente arriva il terzo gol con una altra prodezza di Konè che, dopo aver bollato due volte al San Paolo, è diventato un altro giocatore.
Nel frattempo tutti i presenti (mia moglie e suoceri) decidono che è ora di mangiare e si siedono a tavola al mio fianco mentre io imperterrito fisso il monitor del mio pc a contare i minuti che passano al fischio finale con le chiappe molto strette.
Entra Moscardelli: “ma perchè ti sei tagliato la barba?” Mistero… spero che una puntata speciale di Kazzenger riesca a risolvere l’arcano.
Finisce la partita, mia moglie in portoghese rivolgendosi ai suoi genitori dice indicandomi “ecco finalmente è tornato tra noi” e io sorridendo “ sì con tre punti in più!!!”.
Più tardi sono sceso in strada per il Carnevale ma questa è un’altra storia che vi racconto nei prossimi giorni… state collegati con noi da Rio de Janeiro!!!
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