Calcio
COPA AMERICA – L’Albiceleste “baila como el papu”. Uruguay colpito dalla “pareggite” cilena.
In Brasile, nella notte di gran calcio in Copa America, è passato un profumo fluido, che si respira solo ad alte quote e che per una notte ha trasportato il Rio de la Plata vicino a Copacabana. L’Argentina balla e coccola il suo reparto offensivo con uno tra tutti: il papu Gomez, che firma il gol vittoria dell’Albiceleste sul Paraguay nella sera in cui Messi eguaglia il record di presenze di Mascherano (147). A Cuiabà, l’altra grande del Rio de la Plata gioca contro una nazionale ostica come il Cile e la partita finisce 1-1 con le reti di Vargas e Suarez. Qualificata anche la Roja.
Pareggite Roja. Oscar Tabarez cambia qualcosa rispetto alla prima opaca uscita con l’Argentina e decide di inserire a centrocampo De Arrascaeta: a farne le spese è lo juventino Bentancur, relegato in panchina dopo il pessimo esordio contro l’Albiceleste. Il C.t. del Cile invece cambia poco, facendo capire tutti come abbia già dimenticato le bravate di Vidal e compagnia. Lasarte conferma tutti i “trasgressori” dal primo minuto e la Roja sembra accogliere la fiducia del commissario tecnico giocando un grande calcio per i primi 45’. Brereton, dopo la rete contro la Bolivia, conferma il suo momento di forma e attorno a lui gira come una trottola impazzita il piccolo Edu Vargas: una vera spina nel fianco per la difesa celeste. Per raccogliere i frutti del buon avvio, Lasarte deve attendere solo fino al 26’, quando Vargas scarica un destro secco sul secondo palo, dove Muslera non può nulla. L’Uruguay reagisce solo nel secondo tempo e per vedere il primo tiro bisogna aspettare il 64’ con il tiro da fuori area del gioiellino del Penarol, Facundo Torres. L’iniziativa di Torres porta fortuna perché sul successivo calcio d’angolo Suarez piazza la zampata vincente raccogliendo sul secondo palo un pallone spizzato da Vecino: il gol poi verrà assegnato come autogol di Vidal, che nel tentativo di anticipare Suarez colpisce la palla, spedendola in rete. Gli ultimi trenta minuti sono un assedio uruguaiano ma i tentativi, prima di Cavani e poi di Suarez, escono di un nulla. Così, alla fine sorride solo il Cile, mentre l’Uruguay rimanda ancora l’appuntamento che gli consentirebbe di passare il turno.
Baila como el papu. Se gioca Di Maria balla… Alejandro Gomez. L’ex giocatore delle Dea approfitta della tranquilla posizione in classifica per partire da titolare assieme tutti i giocatori che finora hanno giocato meno. Ecco spiegati i sei cambi rispetto al precedente impegno, con Lautaro a riposo per dare spazio al kun Aguero. Attacco rivoluzionato anche per la presenza dal primo minuto per Di Maria ad accompagnare l’imprescindibile e inarrivabile Messi, che una volta tanto vive una serata in ombra. La Pulce non brilla di luce propria, ma nel match contro il Paraguay si toglie lo sfizio di tagliare un nuovo traguardo, quello del record di presenze in maglia albiceleste (147) che adesso condivide con Mascherano in attesa del sorpasso alla prossima occasione. Il Paraguay non si dimostra un esame difficile da passare e l’Argentina vince con il minimo sforzo. L’Argentina sblocca il risultato al 10’ con un delizioso pallonetto di Gomez su un filtrante di accecante bellezza del fideo Di Maria. Al 45’ l’Albiceleste cerca anche il raddoppio in un primo tempo giocato a buoni ritmi, ma la sala Var annulla l’autogol di Alonso prima del riposo per un fuorigioco della Pulce ad inizio azione. Nella ripresa, invece, la banda argentina cala d’intensità, gestendo però sempre il gioco senza correre il minimo rischio: qualificandosi così per i quarti di finale.
CLASSIFICA GIRONE B: Argentina (7 pt. – 3 p.g.); Cile (5 pt. – 3 p.g.); Paraguay (3 pt. – 2 p.g.); Uruguay (1 pt. – 2 p.g.); Bolivia (0 pt. – 2 p.g.) – in grassetto le squadre qualificate per i quarti
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