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Calcio

Cose dell’altro…Calcio di Mattia Grandi

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Il bonario clima natalizio mitiga sensibilmente il nostro appuntamento settimanale con l’altra faccia del pianeta calcio. Quella lontana dalla luce dei riflettori, quella meno reclamizzata, quella più sensibile, più pura, più vera. In estrema sintesi, quella che ci piace di più. Protagonista di giornata una delle stelle più luminose del firmamento planetario della pedata. Tecnica purissima, fisicità assoluta, già Pallone d’Oro nel 2008. Sporting Lisbona, Manchester Utd, Real Madrid, le sue squadre di club. Con la nazionale portoghese vice campione d’Europa nel 2004, medaglia di bronzo nel 2012. Stiamo parlando ovviamente di lui, CR7, Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, ventisettenne campione lusitano. Soldi a palate, collezionista di automobili sportive, donne da sogno. In tanti però non sanno che la sua storia calcistica comincia con una favola da libro cuore. Cristiano Ronaldo e Albert Fantrau sono due giovanissimi e promettenti talenti di una rappresentativa portoghese di calcio. Un giorno, durante una partita amichevole, arriva al campo l’allenatore dello Sporting Lisbona, club di blasone europeo. Non una visita di cortesia ma il chiaro intento di portare in maglia bianco verde un futuro campione. “Chi segnerà il maggior numero di goal sarà tesserato oggi stesso con lo Sporting!”, questo il monito del mister portoghese. La partita finisce 3 a 0 per la squadra di Cristiano Ronaldo e Fantrau. Prima marcatura ad opera di CR7, seconda rete di Frantau con un perentorio stacco di testa. Il terzo goal merita un racconto a parte. L’inizio del mito, il profumo di leggenda. Fantrau scarta il portiere avversario e invece di depositare la palla in rete passa la sfera a Cristiano che segna una doppietta personale ed approda, la sera stessa, allo Sporting. Negli spogliatoi un incredulo Ronaldo domanda al compagno il motivo di tanta generosità. “Tu sei più forte di me!”, questa la semplice risposta dell’amico. Albert Frantau non ha sfondato nel mondo del calcio, è disoccupato e conferma sorridente ancora oggi la veridicità di questa storia. Albert senza un lavoro mantiene la sua famiglia, ha una casa elegante ed un’automobile costosa.”Tutto merito di Cristiano”, il sorriso è sempre lo stesso. Lecito immaginare che la fortuna della stella del Real Madrid è, di riflesso, il ricco forziere del Sig.Frantau. La genuinità di un gesto che CR7 non ha mai dimenticato, uno sprazzo di vita di due ragazzini di periferia accomunati da un sogno. L’Olimpo del calcio non è un posto per tutti. Gode chi ci arriva, questo è vero. Adoro però pensare che al cospetto del Dio Pallone siamo tutti uguali ed una piccola sfumatura marca la differenza. Piedi permettendo.

Mattia Grandi

 

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