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Calcio

Cose dell’altro…Calcio: Il rigore non lo voglio! – 15 Mar

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“Alla Giovane Ancona ci hanno insegnato che il risultato conta meno di altri valori. Al primo posto ci sono la correttezza e la sportività. Il rigore non c’era, mi è venuto naturale pensare di sbagliarlo. Anche se eravamo sotto di un gol”. Alzi la mano di chi non sarebbe orgoglio so di avere un figlio del genere. Purtroppo non sempre è così, ed i tifosi (ed i genitori) sono i primi a perdere il senso dello sport. E così, in un mondo sempre più in crisi totale (e sarà un caso che crisi di valori e crisi generale vanno di pari passo?) deve fare notizia qualcosa che invece non dovrebbe farla, ovvero il fair play e la sportività tra ragazzini.

Stiamo parlando di ragazzini di 12 anni, la partita è Giovane Ancona-Palombina, si disputa una partita di un campionato Giovanissimi delle Marche. I padroni di casa perdono 1-0 e l’arbitro, per errore, fischia un rigore nonostante il fallo fosse stato commesso dall’attaccante. L’incaricato a battere il rigore si volta verso l’allenatore e poi va sul dischetto e calcia fuori, rendendo palese anche con la quasi inesistente rincorsa la sua volontà di errore. Quanto riportato all’inizio, sono le parole che il ragazzo ha dichiarato al Messaggero (!) e l’allenatore ha dichiarato di essere orgoglioso del suo ragazzo, e che la formazione è completamente sulla stessa linea del rigorista, nonostante alla fine la partita l’abbiano persa 6-2 e nonostante che quel rigore, forse avrebbe cambiato qualcosa. La speranza dell’allenatore è che quei ragazzi che oggi si comportano in questo modo, un domani possano arrivare al calcio che conta e cambiarlo da dentro, per fare da contraltare ad odio, razzismo e cori non certo sportivi.

“Bella forza, sono dei giovanissimi! Prova a farlo dove ci si gioca dei soldi…” direte voi. E sbagliereste. Sono mosche bianche, è vero, ma ci sono. Nel 1997, per esempio Robbie Fowler dopo aver ammesso di non aver subito il fallo, e visto che comunque l’arbitro aveva assegnato il rigore e non voleva modificare la propria decisione, tira il rigore facendoselo parare (anche se poi Seaman non trattiene il pallone e Mc Ateer insacca su ribattuta). La FIFA premiò Fowler per il duplice gesto col premio Fair Play.

“Ok”, direte voi, “tanto poi ha segnato l’altro…altrimenti figurati!”. Forse. Ma non è detto. Pochi giorni fa, nel match Norimberga-Werder Brema, il giapponese Kiyotake corregge la decisione dell’arbitro che voleva assegnare un rigore al Norimberga (sullo 0-0), e nel secondo tempo della stessa partita, Hunt finisce a terra in area di rigore e dopo che l’arbitro ha assegnato il penalty, il capitano del Werder lo fa correggere, rifiutando il rigore che avrebbe potuto chiudere definitivamente la partita (il Werder conduceva 2-0)

Non vi abbiamo ancora convinti? Ok, non ci vengono esempi di rigori rifiutati o sbagliati appositamente su risultato di 0-0 o sotto solo di un gol, oltre al primo citato del ragazzo marchigiano, e probabilmente è per questo che fa notizia. La cosa bella però, sarebbe proprio se smettesse di fare notizia.

 

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