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Calcio

Diario di bordo della MLS: alla scoperta dello Stubhub Center

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Venerdì sette aprile 2017, Los Angeles, o più correttamente Carson City, una cittadina posizionata a qualche miglia di distanza dalla gigantesca metropoli.

Alle 19:30 ( ora locale ) i Galaxy affronteranno i Montreal Impact, aprendo così la quinta giornata del campionato MLS.

Vivo in California da cinque anni, ma per vari motivi non sono mai stato a vedere nessun avvenimento calcistico dal vivo.

Tifo Bologna da sempre, ed essendo Saputo il presidente della mia squadra del cuore oltre che dei canadesi, ho deciso di rendergli omaggio a modo mio.

Biglietti comprati ( 55$ a testa per un posto in tribuna centrale), e convinco pure il padre di mia moglie a seguirmi in questa trasferta, dal momento che pure lui non era mai stato a vedere una partita della MLS ( a differenza mia era già stato a vedere la nazionale messicana e il Chivas de Gadalajara, la sua squadra preferita ).

 Quel sette aprile sarebbe stata la data giusta per provare questa nuova esperienza insieme.

Avevo acquistato i tickets tre settimane prima del incontro. 

Sarà perché sono sempre impegnato e mi divido tra lavoro e famiglia, ma il tempo è volato, ed in un battibaleno ecco che arriva finalmente questo tanto aspettato venerdì.

 

Novantacinque è il numero di miglia che separa Santa Barbara ( attualmente vivo qui ) da Carson, e percorsi ad un orario decente, ci si impiega un’ora e mezza per arrivare a destinazione.

Vedere una partita alle sette e mezza di sera nei pressi di Los Angeles diciamo che non è proprio il massimo che ci si possa aspettare dalla vita, considerando soprattutto che a quell’ora c’è tutta la metropoli sul freeway 101.

Si parte dunque alle cinque del pomeriggio, e per cercare di evitare gran parte del traffico decidiamo di prendere l’ autostrada 1, quella che passa lungo tutta la costa ( Santa Monica e Malibu per intenderci ).

Incredibilmente il viaggio è stato tranquillo e rilassante, peccato solamente per il tempo che non pareva dei migliori anzi, avrebbero potuto verificarsi alcune precipitazioni da lì a qualche ora.

Nonostante tutte queste avversità, giungiamo dunque all’ entrata dello StubHub Center con una quindicina di minuti d’anticipo prima del fischio d’inizio.

 

A regalarci la prima vera emozione del giorno sono stati gli addetti al parcheggio; non è difficile comprendere come i Galaxy possano permettersi i 4 milioni all’anno d’ ingaggio di Giovani Dos Santos se per ogni autovettura ti spillano 20$. Un po’ esagerati diciamo, ma il mio buonumore è alle stelle e non ho alcuna intenzione di fare grossi drammi.

Stazionato il veicolo ecco che si va verso l’ entrata del complesso, dove ad aspettarci ci sono una decina di scanner ed un bagarino che voleva rifilarci un paio di biglietti ad 80$ ciascuno.

Declinata la gentile offerta e passati i rigidi controlli, finalmente riusciamo ad entrare definitivamente all’ interno del Center.

 

Prima di sistemarci nei nostri posti, decidiamo di fare un giro di perlustrazione;

dovessi trovare una cosa che più mi ha colpito, direi onestamente l’ atmosfera generale.

Più che ad una partita di calcio sembrava di essere a Riccione, quando la sera dopo cena le famiglie escono per prendere un gelato passeggiando lungo viale Cecchini. Piccoli punti di ristoro dove puoi sorseggiare birra o stuzzicare qualcosa e giochi d’animazione per bambini di tutte l’età, includendo spesso e volentieri anche le mamme ed i papà.

Finito il mini tour ci sistemiamo quindi nei nostri seggiolini aspettando il fischio d’inizio.

Se la nostra fosse stata una missione cronometrata, saremmo stati decisamente impeccabili; neanche il tempo di constatare che il campo non aveva un filo d’erba fuori posto ed ecco che le due squadre incominciano ad uscire dal sottopassaggio.

 

Per evidenti motivi d’orario e soprattutto essendo un venerdì, lo stadio non ha raggiunto il massimo della capienza ( 27000 persone per fare i pignoli ), ma c’era abbastanza gente per rendere l’ atmosfera vivace. 

“La barra” ( termine spagnolo ), ossia il settore dei più fanatici, è però presente per sostenere la propria squadra del cuore; che sia chiaro, ovviamente non ha nulla a che vedere con una qualsiasi curva di Serie A o B anzi, probabilmente in Serie D ci sono tifoserie molto più organizzate, ma su questo punto credo non ci fossero troppi dubbi.

 

Il match si è poi concluso con la vittoria dei Galaxy per 2 reti a 0.

Personalmente mi sarei aspettato qualcosina di più sul piano tecnico tattico, in particolar modo da quei quattro/cinque giocatori che dovrebbero fare la differenza. Mancosu ha fatto qualche buona giocata ma l’ inferiorità numerica del Montreal, dovuta all’espulsione dì Donadel una decina di minuti prima della fine del primo tempo, lo ha lasciato troppo solo e mal servito da lì fino alla fine della partita, e quelle poche occasioni avute le ha sprecate in malo modo;Giovani Dos Santos sempre troppo lontano dall’azione, come se fosse un calciatore arrivato da un paio di settimane a Los Angeles e messo in campo solo per far numero.

Chi ha ben figurato invece è stato Boateng, sempre coinvolto positivamente nella fase offensiva e sostituito ad un quarto d’ora dalla fine mentre tutto lo stadio, me compreso, ne ha applaudito la grande prova.

Gara sufficiente anche per Alessandrini, ma da un calciatore come lui ci si aspetta molto di più.

La difesa canadese è stata messa in costante difficoltà dalle ripetute incursioni sulle fasce di Jones ( autore del secondo gol ) e Boateng; su tutti Duvall e Ciman, davvero una serata da dimenticare per loro.

 

Considerando che queste due squadre sono tra le migliori attrezzate del torneo, è evidente che la MLS ha ancora tanti gradini da fare per portare il proprio campionato ad un livello importante.

Ci riusciranno? Sarà un progetto a lungo termine ma credo proprio di sì. Le strutture ci sono, e viste dal vivo ti fanno ancora più capire che aver uno stadio di proprietà ed innovativo, è una maniera molto efficace per incassare annualmente una quantità importante di denaro.

Per capirci, alle 22:15 fuori dal Galaxy Store c’era la fila per entrare.

 

In meno di dieci minuti io ed il padre di mia moglie riusciamo a svincolarci dal traffico post partita ed imboccare così la via di casa.

Alla sua domanda ” torneresti allo StubHub per vedere nuovamente i Galaxy? ” , ho  risposto di sì senza pensarci due volte, non tanto per la partita di per se quanto per tutto il contesto che si presenta attorno.

Ed è così che si conclude sul freeway 101 la mia prima soddisfacente avventura calcistica ( da spettatore ) statunitense. 

Ha pure incominciato a piovere con una certa intensità, ma ormai poco importa, e la sosta a metà strada per mangiare un hamburger e patatine fritte non ce la toglie nessuno.

 

 

 

 

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