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Calcio

Disastro Italia: fuori per il secondo mondiale di fila

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E’ così la storia del calcio italico, alla voce “mondiali”, riporterà un assenza temporale di dodici anni. Dodici. Un record (negativo) assoluto.

Ma mentre nella passata qualificazione contro la Svezia, la nazionale di Ventura aveva impattato e perso contro una nazionale nord europea, neanche fra le più scarse del lotto, la nazionale di Mancini esce contro quella macedone, che nel ranking mondiale risulta sessantaduesima, cinquantasei posizioni indietro rispetto all’Italia, sesta fra Inghilterra e Spagna. 

Per ragionare di cronaca ed evitare rivendicazioni, ormai inutili, diciamo che l’Italia ha combattuto “sterilmente” per 90 minuti: le statistiche (che lasciano il tempo che trovano, ndr) citano 16 calci d’angolo a zero, 32 tiri a 4, attacchi pericolosi 103 a 12, a dimostrazione di un assedio continuo alla porte macedone. L’evidente differenza di tasso tecnico non ha portato i benefici auspicati, cioè l’attesa qualificazione alla finale con il Portogallo. Finale fra i ripescati, ma pur sempre una finale.

E mentre, incautamente, si aspettava il verdetto scontato a favore degli azzurri, nel cuore dei minuti di recupero, Trajkovski (proprio ex Palermo, rosanero dal 2016 al 2019) trovava il tiro della domenica da fuori area, mirando all’angolino basso di Donnarumma che, nonostante i suoi 196 centimetri, riusciva solo a sfiorare il pallone, che si insaccava, regalando il viaggio ad Oportoassolutamente insperato per la sua nazionale.

Il mondiale in Qatar lo vedremo in televisione, a pochi giorni dal Natale: e sarebbe bello avere come regalo natalizio, avendo imparato la lezione, che già dal prossimo campionato si ponesse un limite agli stranieri per squadra, imponendo alla serie A e B di dover giocare ogni partita dei rispettivi campionati  con almeno quattro under 20, possibilmente del proprio vivaio.

E dopo un Nord che ci ha buttato fuori dai mondiali nel 1966 (Corea del Nord), un altro nord (Macedonia del Nord), cinquantasei anni dopo, ci impedisce di andare al mondiale in Qatar. Arrivederci, speriamo, ai mondiali nordamericani del 2026: sperando che non ci sia una North Carolina del caso nel nostro girone di qualificazione  (perché l’Irlanda del Nord l’abbiamo già incontrata in questo girone di qualificazione) , che ci sbarri la strada verso la competizione iridata.

 

 

 

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