Seguici su

Calcio

Euro 2020 – Le dodici sedi dell’Europeo: San Pietroburgo

Pubblicato

il


Chissà cosa avrà pensato Pietro Alexseevic Romanov, passato alla storia come lo zar Pietro il Grande, trovandosi davanti agli occhi, sulla riva del fiume Neva, una piana fangosa e selvaggia, totalmente disabitata. Nessun altro uomo avrebbe potuto fondare una città lì. Nessuno tranne Pietro, che nel 1703 inaugurò proprio su quella piana un centro abitato, chiamandolo col suo nome. Ideata dallo zar inizialmente come scalo commerciale, San Pietroburgo acquisì sempre più lustro diventando di fatto la capitale della Russia fino al 1917, quando a partire dalla rivoluzione bolscevica Lenin spostò la capitale a Mosca cambiando inoltre il nome di San Pietroburgo in Leningrado (nome che durerà fino alla caduta dell’URSS). La città grazie alla sua posizione strategica sul golfo di Finlandia si contende da secoli con Mosca il ruolo di prima della classe in Russia. E possiamo dire che la sfida sia avvincente, dato che San Pietroburgo non ha nulla da invidiare alla sua vicina.

Ancora oggi la città è considerata il centro culturale del paese e ospita il museo più famoso del Paese: l’Hermitage, che conserva al suo interno opere pregiatissime di artisti provenienti da tutta Europa, da Caravaggio a Rembrandt. San Pietroburgo, metropoli tra le più vaste al mondo, conserva ancora opere d’arte di ogni epoca: il Palazzo Stroganov, sulla Nevsky avenue, è una costruzione barocca costruita nel 1754 dall’italiano Bartolomeo Rastelli. Se ci incamminiamo verso Piazza della Vittoria invece non possiamo fare a meno di notare l’imponente monumento in bronzo, costruito durante la dittatura comunista, dedicato ai caduti durante l’assedio della città nel 1944.

A San Pietroburgo ci sono due stadi. Il primo, lo Stadio Petrovskiy, accoglie i tifosi della Dinamo, militante in seconda divisione russa. Ma lo stadio che tutti conosciamo è la fastosa Zenit Arena, la casa dell’affermato Zenit San Pietroburgo. Una società vincente, che Roberto Mancini, ora allenatore dell’Italia, ha traghettato per una stagione prima di scegliere la Nazionale. E’ la seconda squadra russa con più campionati in bacheca, dietro soltanto al CSKA Mosca (che combinazione!), club simbolo della Capitale. Insomma, il duello fra le due città prende piede anche sul rettangolo verde.

La Nazionale invece è già sul treno di ritorno in patria, eliminata ai gironi. Il miracolo degli scorsi Mondiali (giocati in Russia), dove i padroni di casa centrarono i quarti di finale, non è stato emulato.

Dunque ci rimane solo da ammirare la città, come avrebbe voluto Pietro.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *