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Calcio

Euro 2024 – Le parole di Dzemaili su Svizzera-Italia: «Spalletti uno dei migliori, ma l’Italia dovrà stare attenta»

Blerim Dzemaili ha parlato del match che si disputerà sabato sera tra Svizzera e Italia. La partita si prospetta equilibrata.

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Blerim Dzemaili in azione con la maglia del Bologna
Blerim Dzemaili in azione con la maglia del Bologna (©Bologna FC 1909)

Blerim Dzemaili ha rilasciato recentemente un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il tema è stato il match tra Svizzera e Italia. La partita, valevole per gli ottavi di finale di Euro 2024, andrà in scena sabato sera. L’ex centrocampista svizzero conosce molto bene l’Italia, avendoci giocato per svariati anni. Oltre ad aver indossato la maglia del Bologna, ed esserne stato capitano, ha giocato con Parma, Torino, Napoli e Genoa.

Sulle qualità dell’Italia: «Avrei chiamato Orso, Calafiori è cresciuto molto»

Dzemaili ha commentato in prima battuta quelli che per lui sono i giocatori con più qualità nella nostra nazionale. Così Blerim sui nostri esterni: «Adoro Zaccagni e Chiesa, per me dovrebbero giocare sempre – ma forse manca qualcuno – serve gente che salti l’uomo, per questo avrei chiamato Orsolini».

Ha anche speso belle parole per Riccardo Calafiori: «al Basilea non fece così bene, con Motta ha fatto un salto mentale enorme». A dispetto di qualche perplessità, soprattutto da parte degli italiani stessi, ha commentato positivamente anche l’ultimo match degli azzurri. Secondo Dzemaili, l’ultima parte della partita è stata giocata su un ottimo livello: «Nell’ultima mezz’ora l’Italia è stata pazzesca».

Dzemaili sulla crescita della Svizzera: Squadra sicura di sè, Yakin mi piace

L’ex capitano del Bologna ha elogiato anche la nazionale elvetica. Per Blerim c’è stata una crescita complessiva da quando è iniziato l’Europeo: «Da inizio torneo la squadra è diventata più sicura di sé. Ora è solida, con un’identità certa e un centrocampo di qualità». Anche l’attuale commissario tecnico della squadra lo convince: «Sta cercando di fare un calcio propositivo e la fase difensiva è attenta – in riferimento alla partita con la Germania – non abbiamo sofferto troppo».

Un altro merito del c.t. sarebbe anche quello di essere riuscito a rendere Shaqiri di nuovo protagonista: «lo ha rispolverato rendendolo di nuovo decisivo». Entrando nel merito dei singoli, ci sono anche dei giocatori che più di altri stanno facendo la differenza: «Yakin ha a disposizione un giocatore come Embolo che è decisivo, e poi anche i bolognesi stanno facendo molto bene».

L’importanza di Freuler, Aebischer e Ndoye

I calciatori del Bologna sono una colonna portante di questa Svizzera, a partire dal centrocampo, dove troviamo Remo Freuler e Michel Aebischer. Remo è un’assoluta garanzia, proprio come quando veste la maglia rossoblù: «nell’ultima gara ha fatto vedere che è una sicurezza». Michel invece sta avendo un rendimento inaspettato: «Lui è molto intelligente, ottimo come terzo mediano. Il suo pregio è quello di sapersi adattare».

Un altro giocatore che sta disputando un’Europeo decisamente sopra le aspettative è Dan Ndoye. L’esterno del Bologna è andato in gol contro la Germania e, insieme a Aebischer: «è la vera sorpresa del torneo». Il merito sarebbe anche del c.t., che lo sta facendo giocare in una posizione più avanzata: «Ora gioca più davanti alla porta. Sa concludere, creare e saltare l’uomo, è fortissimo».

Le aspettative di Dzemaili su Svizzera-Italia

La partita di sabato non sembra presentare una reale favorita. Blerim ha dichiarato di avere molta stima di Spalletti: «Uno dei migliori, avrà già studiato mosse e contromosse, la Svizzera dovrà stare attenta – anche dall’altra parte non bisognerà abbassare la guardia – anche l’Italia dovrà preoccuparsi di questa Svizzera».

Oltre al combattimento interiore («Amo l’Italia, e la Svizzera è il mio paese»), per Dzemaili Svizzera-Italia sarà una sfida dura anche in campo. La sua sensazione però è che molto possa dipendere dagli azzurri: «se l’Italia mostrerà voglia di vincere sarà difficile per la Svizzera. In caso contrario Spalletti avrà vita dura».

Fonte: Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport

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