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Fatto Quotidiano – Milan e Inter potrebbero essere sfrattate da San siro per le Olimpiadi Invernali 2026

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Fonte immagine: Sansirostadium.com

In data 10 dicembre, sul Fatto Quotidiano, è uscito un articolo a firma Lorenzo Vendemiale che potrebbe creare un problema per alcune gare di Serie A e non solo, in un futuro non così lontanissimo, per via delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Come detto è un articolo di qualche settimana fa, ma non è detto che tutti ne abbiano sentito parlare e a nostro parere vale la pena di approfondire la questione.

Le Olimpiadi Milano-Cortina a San Siro

Per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, esattamente in data 6 febbraio 2026, lo Stadio di San Siro dovrebbe essere sede di un evento olimpionico, risultando quindi inutilizzabile dalle due formazioni milanesi. Un problema da poco, si potrebbe pensare, in fondo si tratta solo di un giorno, per altro un venerdì.

Vero, però come fa notare nel proprio articolo Vendemiale, le regole olimpiche impongono che l’impianto sia consegnato al CIO un mese prima dell’evento, quindi a inizio gennaio 2026. Il Comune di Milano, proprietario dell’impianto sportivo, ha firmato questa clausola che quindi di fatto “sfratterebbe” da inizio gennaio le due formazioni milanesi dal proprio stadio.

Gare in campo neutro per Milan e Inter?

Cosa vuol dire non poter giocare per un mese a San Siro? Come fa notare il giornalista, in quel periodo dell’anno mediamente si disputano 6 giornate di campionato, che vuol dire che Inter e Milan per tre turni, non potrebbero giocare in casa.

A meno di un clamoroso miracolo dell’algoritmo del calendario, improbabile per il giornalista e non sappiamo quanto accettabile dalle altre formazioni, che potrebbe portare le due milanesi a giocare tutte le sei gare in trasferta, l’alternativa più probabile è quella del campo neutro. Si, ma quale?

Bergamo Torino e Verona suono fuori per “incompatibilità ambientale”, Genova ha due squadre e anche Reggio Emilia, in teoria ha la Reggiana. Resta quindi soprattutto Udine come destinazione, ma qualcuno ha paventato l’idea di spostarsi a sud, ad esempio a Bari, ma i costi aumenterebbero.

E la Champions League?

C’è poi ul problema legato alla Champions League. Come tutti sanno, oggi la coppa si ferma da dicembre a marzo, ma come i ben informati ricordano, dalla stagione 2024/25 debutterà la nuova formula della cosiddetta “super-Champions”, con più squadre e più partite. Morale, i gironi iniziali dovrebbero terminare a fine gennaio, con due turni da disputare proprio quando San Siro non sarebbe disponibile.

Trattandosi di un impegno del CIO, la Uefa non avrà problemi a concedere eventuali deroghe per giocare altrove e cercherà di diminuire l’impatto, ma di sicuro non ci si troverà in condizioni ideali. Per altro, se invece che in Champions le formazioni milanesi fossero in Europa League, cambierebbe poco a livello di impegni internazionali.

I veri problemi: i soldi e il pubblico

Come al solito, si troverà un modo per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, e sicuramente le due formazioni milanesi potranno giocare senza problemi, ma uno problema appare ad oggi certo: quello economico. Con un big-match di Serie A o uno di Champions League, le due formazioni superano i 5 milioni di euro di incasso. Difficile se non impossibile trovare alternative con più della metà dei posti disponibili a San Siro, e quindi si parte con un incasso grosso modo dimezzato. In più ci saranno minori incassi nei diritti televisivi che sono divisi per le presenze allo stadio a fine stagione e maggiori spese logistiche per quel periodo di lontananza da Milano.

Dulcis in fundo, anche se per noi appassionati non è certamente l’ultimo dei punti da prendere in considerazione, i tifosi delle due formazioni dovranno sobbarcandosi chilometri per giocare in casa, col rischio quasi certo che per altro, non vi sia la medesima spinta che solitamente aiuta i due club in quel di San Siro.

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