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La FIGC approva il nuovo statuto, ma la Serie A non ci sta: che cosa è, che cosa succede e che cosa accadrà

Lo scorso 4 novembre, la FIGC ha modificato il proprio Statuto, trovando però l’opposizione della Lega Serie A, scontenta della modifica

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Lega Serie A
(© Lega Serie A)

Lo scorso lunedì, 4 novembre, si è tenuta l’Assemblea Straordinaria della FIGC. L’assemblea plenaria aveva l’obiettivo di votare le proposte di modifica allo statuto della Federazione avanzate dal Presidente Gravina. Una necessità legata all’approvazione dell’ “Emendamento Mulè”, tanto voluto dalla Lega Serie A.

Le modifiche allo statuto sono state approvate. Una vittoria per il presidente Gabriele Gravina che è riuscito nell’obiettivo di conformare lo statuto della FIGC alle richieste della nuova legge sullo sport. E lo ha fatto a suo modo, senza doversi sottomettere alle richieste della Lega Serie A, del suo presidente e del presidente della Lazio, nella doppia veste di rappresentante della Lega del massimo campionato e senatore che ha partecipato alla stesura del Decreto Sport e dell’emendamento Mulè.

Che cosa richiedeva l’Emendamento Mulè riguardo lo Statuto FIGC?

L’ “Emendamento Mulè” chiedeva sostanzialmente alle Federazioni nazionali degli sport di concedere maggiore rappresentanza negli organi decisionali per le componenti che portavano maggiori contributi economici alle Federazioni. Una richiesta che cozzava con lo statuto della FIGC che, da anni, relega la le Leghe professionistiche, ed in particolare A e B, al ruolo di spettatrici e comprimarie nel Consiglio Federale. La Serie A, in particolare pesava appena per il 12% e aveva solo tre rappresentati in Consiglio Federale, pur essendo la Lega che dà i maggiori contributi economici al movimento.

Che cosa ha cambiato lo statuto?

Nella proposta di Gravina, approvata in Assemblea, la Lega Serie A ha aumentato il suo peso dal 12% al 18% e  quattro consiglieri anziché tre. Maggiore peso è stato attribuito anche alla Lega B: la B che pesava per il 5% è salita al 6%, ottenendo un consigliere. Contemporaneamente è stato ridotto il peso della Lega Pro, passata dal 17% al 12% ed è stato azzerato il peso dell’AIA.

Inoltre, lo Statuto riconosce ad ognuna delle leghe una completa autonomia organizzativa. In questa rientra in questa autonomia organizzativa, la formazione delle classifiche e dunque la scelta della classifica avulsa in luogo degli spareggi o eventuali playoff-playout da disputarsi all’interno della stessa categoria. Tuttavia, resta una prerogativa del Consiglio Federale il compito di deliberare sull’ordinamento dei campionati, d’intesa con le Leghe interessate e sentite le componenti tecniche.

L’eccezione della Serie A

Alla Serie A, inoltre, è stata riconosciuta una ulteriore maggiore autonomia denominata come “Intesa forte”. La Lega Serie A infatti potrà avere voce in capitolo ed opporsi a tutte quelle norme che la FIGC approva e che riguardano la Lega. Una modifica che non soddisfa la Lega del massimo campionato, visto che nel nuovo testo questo potere di veto è previsto solo per le questioni “esclusivamente” relative alla Serie A. Una singola parole che è stata motivo di forte critica da parte del presidente della Lega Serie A Casini. L’ “esclusivamente” implica che su una norma della FIGC riguardante le tre leghe professionistiche non sarà “impugnabile” dalla Lega Serie A.

Motivo per cui il prossimo 14 novembre, la Lega Serie A si riunirà in assumere per discutere sulla propria autonomia e sui prossimi passi da adottare.

Lega Serie A il fronte anti-FIGC non è compatto

Nonostante la Lega Serie A si sia detta molto critica nei confronti di queste modifiche, il fronte non è così compatto. Se è vero che delle 20 squadre della Serie A nessuna ha dato voto favorevole alla riforma, non tutti hanno optato per la stessa linea. Solo 8 voti su 20 sono stati contrari, ovvero quelli della linea oltranzista anti Gravina, la linea di Lotito e Casini. Altri 12, invece, si sono astenuti, bocciando la riforma ma tenendo aperto un canale di dialogo con la Federazione.

Non resta che vedere e capire che cosa accadrà nella prossima Assemblea di Lega.

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