Calcio
Focus On – La guerra in Ucraina e le conseguenze sul mondo del calcio
Tutto il mondo resta con il fiato sospeso per quanto sta accadendo in Ucraina: una guerra senza senso, una lotta al massacro che sta distruggendo un Popolo, intere famiglie e milioni di cittadini che sono già scappati e stanno ancora cercando di andar via da una Nazione sotto assedio. Le conseguenze di questo massacro toccheranno, in prima battuta, l’Ucraina, vittima ingiustificata di questo orrore; in futuro, però, ci saranno conseguenze mondiali, e ogni settore vedrà modificato quel sistema che è già in fase di evoluzione (o involuzione) dopo gli ultimi eventi accaduti. Dal settore industriale a quello economico, fino ad arrivare al mondo dello sport e del calcio. Sia chiaro, con le dovute proporzioni, ma anche il mondo del calcio si sta adattando e sta prendendo decisioni importanti rispetto a quanto sta accadendo in Ucraina.
Uno degli ultimi provvedimenti arriva dalla FIFA, che ha annunciato nuove regole riguardo il calciomercato e i trasferimenti di calciatori stranieri che militano in Ucraina e in Russia. Fino al 30 giugno 2022, infatti, essi saranno liberi di accordarsi con altri club, a titolo gratuito. Questi calciatori hanno dunque il diritto di rescindere il proprio contratto a zero, senza particolari conseguenze. Qui potrebbero esserci novità anche per le squadre di Serie A, che sta pensando ad una deroga per tesserare due calciatori in fuga dai due Paesi, e che giocatori. Dallo Shakhtar di De Zerbi, ad esempio, potrebbero muoversi i difensori Marlon, Ismaily e Dodò ma, soprattutto, gli attaccanti Tete, Pedrinho e David Neres. Importanti pedine le ha anche lo Zenit San Pietroburgo: il terzino Douglas Santos, Dejan Lovren, Wilmar Barrios. Attenzione anche a Quincy Promes, di proprietà dello Spartak Mosca. Da sottolineare un dato importante: ammesso e concesso che la FIGC ufficializzi la deroga, bisognerà poi vedere quanti posti liberi da extracomunitario avranno a disposizione le squadre di A. Ma questo è un discorso interno. Dalla FIFA arriva un’altra novità importante, ossia il rinvio della gara tra Scozia e Ucraina, valida per Qatar 22: la sfida potrebbe essere recuperata a giugno. Il massimo organo calcistico ha anche ufficializzato l’esclusione della Russia dai playoff Mondiali, con conseguente qualificazione a tavolino della Polonia, che dunque giocherà direttamente la finale per provare ad accedere al Mondiale.
Salutano anche i tanti sponsor russi che erano legati al mondo del calcio: Gazprom, ad esempio, massimo sponsor della Champions League. Proprio una delle massime aziende energetiche mondiali è una delle più colpite, perché anche lo Schalke 04 ha rescisso il contratto con l’azienda: una presa di posizione importante, considerando che la squadra tedesca milita attualmente in seconda divisione e quell’accordo di sponsorizzazione valeva circa dieci milioni di euro. Un importante decisione è stata presa anche da Ligue One e Premier League, che hanno deciso di non trasmettere più tutte le gare del massimo campionato francese e inglese, mentre la nota azienda “livescore.com”, noto portale di risultati sportivi, ha deciso di non mostrare più statistiche e risultati di tutti i campionati russi. Non solo le società ma anche i calciatori stanno agendo con solidarietà verso l’Ucraina: Robert Lewandowski, ad esempio, ha rescisso il proprio contratto faraonico con Huawei, l’azienda elettronica che sta aiutando la Russia nell’invasione ucraina.
Molti altri stanno pagando le conseguenze di questa Guerra, da Abramovich che ha lasciato la presidenza del Chelsea fino arrivare anche alla Formula Uno, dove la Haas ha licenziato il pilota russo Mazepin. Tante, importanti conseguenze in un momento critico. Che siano giuste o sbagliate, e qui ci sarebbe un altro discorso da fare, anche il mondo del calcio e dello sport sta adottando nuove misure. Nel bene e nel male, perché molta gente che ha pagato non lo ha fatto di tasca propria. Ma una guerra e una guerra, e le conseguenze sono inevitabili. Sempre.
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