Calcio
COPA AMERICA – Show di Neymar, Tre punti per i Cafeteros e derby delle due torri a Rio
La rassegna continentale in Sudamerica è iniziata ufficialmente questa notte con i “nuovi” padroni di casa: il Brasile. I verdeoro sono scesi in campo nel tempio del calcio mondiale: il Maracanà di Rio de Janeiro. Inizia così un torneo segnato dalle tante critiche in seguito alla grave situazione pandemica che il continente latino sta attraversando da 18 mesi a questa parte. La Copa America 2021 ha cambiato fisionomia in corso d’opera (Colombia e Argentina, i paesi che avrebbero dovuto ospitare la manifestazione, hanno rinunciato all’organizzazione) e a pochi giorni dall’inizio si è deciso per il Brasile. Ma la Copa America si gioca lo stesso. Ed è sicuramente un rischio per tutti i protagonisti a causa dei numerosi casi di positività che riguardano le nazionali impegnate nel torneo: su tutte Bolivia e Venezuela.
Super “O’ Ney”. Tutto facile per la Seleçao nella partita inaugurale contro un avversario decimato dal Covid. Il 3-0 del Brasile contro il Venezuela del general Tomàs Rincon verrà sicuramente ricordata per i tredici positivi ai test per il Covid-19 – tra giocatori e staff tecnico della nazionale venezuelana – ma la nazionale di Tite ha dimostrato ancora una volta il motivo della sua candidatura come prima forza della competizione. Il Brasile mette subito l’acceleratore e nonostante le minacce di boicottaggio (di Casemiro su tutti) e i giocatori sembrano intenzionati di alzare nuovamente la coppa tra le mura amiche. Fin da subito si capisce l’andamento della sfida, con la Seleçao decisa ad attaccare una nazionale scarica e vuota per le numerose assenze. La resistenza del Venezuela dura solo una ventina di minuti, quando Marquinhos sblocca il match spingendo in rete una palla sporca all’interno di una mischia in area di rigore. Nel secondo tempo il Brasile esagera e dilaga. Inizia ufficialmente il “Neyshow”, prima con una serie di slalom speciali in mezzo al campo e poi sfiorando diverse volte la rete del raddoppio. Al 65′ arriva il momento decisivo del match con lo juventino Danilo che conquista un calcio di rigore per i verdeoro. Sul dischetto si presenta Neymar, che con la sua classica rincorsa a singhiozzo non sbaglia e mette a segno il 67° gol per la Selecao, raggiungendo un pilastro come Ronaldo nella classifica dei più grandi goleador brasiliani della storia. O’ Ney poi si trasforma anche in assistman: prima penetra come un coltello nel burro nella pessima difesa venezuelana, poi serve un cioccolatino ad una vecchia conoscenza del calcio italiano, Gabigol, che segna il definitivo 3-0. I verdeoro si trovano così al primo posto nel girone B.
Fatica, noia e 3 punti per i Cafeteros. Vince anche la Colombia, che batte 1-0 l’Ecuador. Una prova non proprio convincete per i colombiani che nonostante le difficoltà di gioco riescono a portare tre punti importanti, agganciando il Brasile in vetta al Gruppo B. Gli unici protagonisti del campionato italiano, in campo dal primo minuto, sono il napoletano Ospina e l’esterno della Juventus Juan Cuadrado, quest’ultimo il migliore in campo. La partita infatti inizia con una sorpresa per tutti gli addetti ai lavori. Il duo “bergamasco” Muriel-Zapata viene lasciato in panchina, anche se Duvan è poi entrato nella ripresa senza però lasciare il segno. Il CT della Colombia manda in campo dal 1′ Borja e Santos Borré, ma la scelta azzardata non paga. Davanti la Colombia produce poco e manca di equilibrio. Dopo il roboante 6-1 di novembre in favore dell’Ecuador, la Colombia riesce questa volta a battere la selezione di Gustavo Alfaro che si è dovuta arrendere al gol di Cardona a cinque minuti dalla fine del primo tempo. Il centrocampista cafetero è bravo a sfruttare l’unica occasione della prima frazione di gioco e soprattutto a leggere una lacunosa linea difensiva dell’Ecuador. Nella ripresa la panchina dell’Ecuador protesta per un calcio di rigore, ma il direttore di gara Pitana, nonostante la revisione al Var, non concede un tiro dal dischetto che sembrava certo. La partita da quel momento si abbassa ulteriormente di intensità e nonostante le scorribande finali di Zapata, i Cafeteros non raddoppiano ma mantengono la rete inviolata. La Colombia non brilla, ma porta a casa i tre punti.
Le due torri in Brasile. Forse un gioco di parole di pessimo gusto, ma sicuramente descrive con attenzione una sfida nella sfida che andrà in scena, questa sera alle ore 23, all’Engenhão di Rio de Janeiro, stadio in cui gioca le proprie partite casalinghe il Botafogo. Non sarà solo Messi contro la sua nemesi recente, il Cile: che ha tolto alla pulga la gioia di alzare una coppa internazionale con la sua nazionale; ma sarà anche il derby delle due torri tra Nico Dominguez e Gary Medel. Il primo non dovrebbe partire negli undici del C.t. Scaloni, ma potrebbe essere una pedina importante a partita in corso. Per il “pitbull” Medel, il C.t. Lasarte ha pensato a un ruolo centrale nei tre di difesa, viste le numerose assenze nella difesa Roja. Per Medel il compito sarà difficile: marcare il numero 10 argentino. Magari questa volta senza farsi espellere.
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