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Calcio

I giocatori più sorprendenti della Serie A 2016/2017 – 12 giu

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E’ terminata la stagione 2016/2017 con il successo quasi scontato della Juventus, ma con diverse squadre che hanno sorpreso andando oltre le aspettative. 

Ora però è il momento di focalizzarci sui singoli. La redazione di 1000cuorirossoblu ha scelto diversi ragazzi che si sono guadagnati il posto nella lista dei giocatori più sorprendenti della Serie A. Mancano figure straordinarie come Nainggolan, Hamsik, Dzeko o Dybala, ma noi volevamo parlare dei giocatori che per motivi diversi non ci aspettavamo cosi forti, o adattabili in un ruolo specifico.

PATRIK SCHICK. Il più votato è proprio il ceco della Sampdoria. Il giocatore nato a Praga il 24 gennaio 1996 ha stupito tutti per la sua qualità cristallina e per la capacità si segnare. Gli 11 gol in campionato testimoniano l’ottimo rapporto che intercorre tra lui e la porta: una storia d’amore che sicuramente durerà a lungo, viste le premesse.
E’ praticamente cosa fatta il suo trasferimento alla Juventus, ma ora analizziamo le sue giocate migliori.

Le immagini sono del suo gol contro il Crotone, nel match vinto dai calabresi al Ferraris. 
La magia di Schick però è da vedere e rivedere. Prima detta il passaggio in profondità, ma Quagliarella sceglie di dargli il pallone sui piedi. Il ceco viene preso leggermente in controtempo, ma riguadagna l’equilibrio immediatamente e salta con un tocco magico Ferrari. In questa azione c’è tutto del bagaglio tecnico del giocatore: classe, scaltrezza, velocità e freddezza sotto porta. 

Non mi sono dimenticato del tiro da fuori, e come non mettere la conclusione potente e precisa contro il Torino. 
L’azione la comincia lui dalla sinistra e la conclude con un sinistro straordinario che si insacca alle spalle di Hart. 

I GIOIELLI DELL’ATALANTA. Una sezione a parte se la meritano tutti i giovani atalantini. 
Il mercato sta decimando la macchina perfetta di Gian Piero Gasperini, ma quello che l’Atalanta ha fatto nella stagione da poco conclusa è qualcosa di eccezionale. 

Partiamo dalla difesa: il terzetto Toloi-Caldara-Masiello non faceva passare uno spillo e nei calci d’angolo a favore si sono sempre fatti trovare pronti. Menzione speciale per Caldara, al suo primo anno di Serie A da titolare è riuscito a segnare ben 7 gol, siglando addirittura una doppietta decisiva al San Paolo di Napoli. 
Il centrocampo proponeva a destra Conti, al centro inizialmente l’accoppiata Gagliardini (poi ceduto all’Inter per ben 25 milioni) e Kessie, mentre a sinistra Spinazzola andava avanti e indietro nella sua fascia di competenza. 
Sulla trequarti si muoveva Kurtic, mentre poco più avanti l’accoppiata Gomez-Petagna

Il giocatore che ha sorpresa di più la nostra redazione è stato Andrea Conti, per le sue sovrapposizioni puntuali, per le diagonali difensive, per la qualità nelle giocate e soprattutto per i gol (anche belli come si può notare nell’immagine), ben 8, conditi anche da 4 assist decisivi. 

MARIO MANDZUKIC: Ha vinto Champions, campionati, giocato tantissime partite con la sua nazionale, ma Mario è il giocatore che più si è messo in gioco in questa stagione.
Allegri voleva e doveva trovare un posto negli undici titolare per lui, ma davanti c’erano due signori come Dybala e Higuain che mettere in panchina diventava difficile, soprattutto dopo i soldi spesi in estate. Allora la genialata: 4-2-3-1 e nuova giovinezza per il croato, che ha cominciato la sua carriera proprio come ala, nonostante una fisicità da primissima punta. 
Spirito di sacrificio, intelligenza tattica, concretezza e tecnica sono le sue qualità migliori. Si, anche tecnica, vedere la rete in finale contro il Real per credere, o continuare a leggere questo articolo. 

Prima di farvi vedere la tecnica di Mario volevo mostrarvi la partita della svolta per la Juve e per lui, cioè quella in casa contro la Lazio. Contro i biancocelesti era la prima con il nuovo modulo a 4 stelle, e l’azione che vi propongo è l’essenza di quello schieramento. 

Mandzukic in questa occasione sfrutta la sua fisicità da prima punta per bullizzare l’avversario accoppiato con lui, che per la nuova posizione, è per forza di cose un terzino, quindi il 90% dei casi più piccolo di lui. A farne le spese è Patric che non ci prova neanche a ostacolarlo, quindi sponda per Dybala e palla in rete. 

Tornando alla tecnica del croato, ecco il gol di Higuain contro il Sassuolo. L’azione viene conclusa dall’argentino, ma guardate cosa fa Mandzukic. Qui mette in mostra le sue capacità da ala, cioè il saper dialogare con il terzino di riferimento attirando su di se la marcatura, premiando la sovrapposizione di Alex Sandro con un tacco preciso per tempo e forza.

DRIES MERTENS: Per lui vale lo stesso discorso di Mandzukic. Le qualità del belga erano indiscutibili: uno contro uno devastante, velocità, tiro, il saper entrare subito in partita e altro ancora, ma non si credeva che potesse diventare una prima punta. 
Dopo l’infortunio di Milik, Sarri è costretto a schierarlo al centro del terzetto completato da Insigne a sinistra e Callejon a destra. Mertens stupisce tutti, anche lui stesso forse, e segna a ripetizione, un gol dopo l’altro, terminando la stagione a quota 28 reti, a solo una lunghezza dal capocannoniere Edin Dzeko.
La cosa che più sorprende sono i movimenti di Dries, come se avesse sempre giocato unica punta, come se il suo mestiere principale fosse sempre stato quello di segnare. 

Il gol, sicuramente non il più bello ma secondo me il più significativo, è quello che il belga segna contro il Cagliari, nel successo del suo Napoli per 3 a 1, con una sua doppietta. L’azione viene rifinita da Ghoulam con un assist splendido, ma guardate in area, Mertens sa già dove deve andare, indica al compagno dove vuole il pallone e si fionda ad attaccare il primo palo, passando alle spalle di Salamon e allungando la gamba siglando l’1 a 0. 
Dries Mertens, non un falso nueve, ma un verissimo centravanti.

SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC: L’anno scorso 1 gol e 0 assist, quest’anno 4 gol e ben 7 assist. Merito suo, sicuramente, ma forse soprattutto merito di Simone Inzaghi, che ha saputo utilizzarlo, plasmarlo e motivarlo nel migliore dei modi. Milinkovic è stato il collante della Lazio, collegando i reparti con una qualità, un’intelligenza e una precisione inedita per lui. 
La Lazio ha un gioco semplice, evita i rischi, le verticalizzazioni centrali pericolose, e Sergej si presta a questo ruolo perfettamente. Grazie alla sua tecnica e la sua abilità con entrambi i piedi, le giocate che passano da lui sono sempre precise, e quando c’è da lanciare lungo in seguito ad una situazione difficile lui c’è quasi sempre, essendo il secondo per contrasti aerei vinti dopo Dzeko. 
Se dovessi definirlo con una parola userei lavatrice: perchè ogni pallone che gli arriva sporco, lui lo prende, lo lava e lo serve pulitissimo verso un compagno, che il più delle volte ha lo spazio per puntare in profondità. 

 

Milinkovic è uno dei giocatori che preferisco in questa Serie A, e le azioni che secondo me lo descrivono meglio, in fase di realizzazione, sono queste:

La prima è quella del gol contro il Pescara. L’azione si sviluppa sulla destra con Felipe Anderson che guarda in mezzo e mette un cross morbido. Milinkovic si mette furbescamente sul secondo palo, lasciando il primo ad Immobile e Parolo, sfruttando il mismatch con Zampano sovrastandolo con un colpo di testa imperioso e soprattutto preciso. 

La seconda azione è quella che ha portato al gol nel derby di Coppa Italia. Qui si può notare il Milinkovic tecnico e rifinitore nel pallone dato a Felipe Anderson tra le linee, e in seguito quello cattivo e deciso nell’inserimento che porta al tiro che spacca la porta alle spalle di Alisson. 
C’è tutto o quasi in questo giocatore, la prossima sarà la stagione della conferma, vedremo. 

In questa lista non potevano mancare di certo dei rossoblu. La nostra redazione ha ritenuto che il posto se lo meritassero due giocatori. Il primo è…

SIMONE VERDI. Simone è arrivato a Bologna un po’ come un oggetto misterioso: le stagioni precedenti ad Empoli e a Carpi di certo non potevano far pensare che si trattasse di un talento del nostro calcio. Invece ha stupito tutti, il suo valore di mercato è triplicato, e i risultati si sono visti. 

Verdi in questa stagione ha messo in mostra la sua classe sopraffina, soprattutto all’inizio, condendo le bellissime prestazioni con gol e assist importanti. Nel momento migliore però è stato costretto a fermarsi per un infortunio alla caviglia rimediato contro la Fiorentina. Una volta tornato ha faticato abbastanza a ritrovare la condizione migliore, e le prestazioni ne risentivano. 
Sul finire di quest’annata la luce si spegneva e si accendeva ad intermittenza, come tutta la squadra d’altronde, e si aspetta la prossima stagione per avere la conferma che le giocate e la classe che hanno deliziato i tifosi rossoblu non siano frutto del caso. 

Per descrivere al meglio il nostro numero 9 ho scelto la splendida rete contro al Sampdoria. Solo a lui poteva venire in mente di calciare al volo da li, e solo lui poteva mettere la palla all’incrocio dei pali in quel modo. 

BLERIM DZEMAILI. Non un fuoriclasse, non un campione, non appariscente, semplicemente sarà difficile dimenticarlo. Il giocatore più utile, quello che ci ha messo più cuore e più testa, un uomo sempre al servizio del compagno e soprattutto al servizio della maglia che indossa. 

Con il Bologna ha totalizzato 8 gol e 3 assist, cioè la sua migliore stagione di sempre in Serie A, con anche una rete molto importante in Coppa Italia, che ha dato il via alla rimonta sull’Inter. 
Blerim correva in difesa, copriva le fascie, le traiettorie interne, aiutava nei raddoppi, costruiva gioco, ma soprattutto si buttava negli spazi con una cattiveria, una determinazione che in pochi hanno. Per questo il gol che ho scelto per descriverlo è quello segnato contro il Chievo. Una rete bella ma soprattutto importante, perchè Dzemaili quando c’era da tirare fuori il carattere nei momenti decisivi non si tirava mai indietro. 

Nell’immagine si nota come Blerim sia stato il miglior centrocampista propositivo, ma anche il miglior attaccante: quello capace di segnare gol importanti.
Noi ti ringraziamo ancora una volta per la stagione che ci hai regalato e per l’amore che hai dimostrato per i nostri meravigliosi colori!.

(Fonte immagini: TuttoSport e Serie A Tim)

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