Calcio
Il Punto sul Mercato al 25/07/’13
Il nostro amico e collaboratore Simone Cola ci fornisce un assist, chiedendo se siamo interessati al suo “Punto sul Mercato”, variabile estiva del “Punto sul Campionato”. Ed ecco quindi che noi pubblichiamo immediatamente le sue sensazioni sul Calciomercato fino alla data odierna 25/07/2013.
SCHELOTTO CHI?
E invece di partire diretto sui calciatori in entrata voglio iniziare parlando di un giocatore in sicura uscita: Matiàs Ezequiel Schelotto, dopo appena sei mesi, ha già concluso il suo sogno-Inter. Il nuovo allenatore Mazzarri ha fatto capire chiaramente che non intende puntare su di lui e ha invitato Branca e i suoi a trovare una sistemazione all’italo-argentino.
Ora, detto che ognuno nel calcio è libero di esprimere le proprie valutazioni e che è valida l’opinione di tutti, io non capisco come un calciatore che appena un anno fa brillava nell’Atalanta al punto tale che si vociferava di una prossima chiamata in Nazionale possa essere stato addirittura escluso dal ritiro e considerato inutile dopo, come dicevo, appena sei mesi.
Sei mesi non brillanti, per carità. Sei mesi in cui Schelotto ha arrancato sembrando il cugino sbiadito della brillante ala vista a Bergamo.
Ma anche sei mesi non facili per nessuno, all’Inter. Sei mesi in cui la squadra è stata (nel complesso, non solo Schelotto) ridicolizzata a piu’ riprese, in cui ha avuto gli infortuni gravi di due uomini chiave come Milito e Zanetti, in cui è scesa in campionato fino anche a mancare l’Europa League, allenata da un allenatore che chiaramente ad un certo punto non sapeva piu’ che pesci pigliare e che di certo non era sostenuto (lo si è visto poi nella fretta con cui è stato congedato) da una società che in pratica aveva sbagliato tutto lo sbagliabile.
Ecco, penso che allora in questo caso si potrebbe trovare qualche giustificazione al rendimento mediocre di Schelotto. E ricordarsi del giocatore che era appena sei mesi ancora prima, e magari pensare che, nell’affannosa ricerca di una riserva di Jonathan (!!!) sulla corsia esterna destra si potrebbe ancora tentare di recuperare al grande calcio un giovane, italiano, che non può aver completamente dimenticato come si gioca a pallone.
So che non accadrà, so che nessuno ci ripenserà e che Schelotto finirà per andarsene – anche se spero non dalla Serie A – ma mi auguro, per l’Inter, che questa non sia una scelta di cui un domani qualcuno all’interno della società potrebbe doversi pentire.
TANTE STELLE, MA LA PIU’ BRILLANTE E’…
E ora giu’ con il mercato: sono usciti Jovetic (Manchester City), Cavani e Marquinhos (PSG) mentre sono arrivati Tevez e Llorente (Juve), Mario Gomez (Fiorentina), Higuain (Napoli) piu’ un sacco di potenziali buoni calciatori come Strootman, Albiòl, Mertens e molti altri.
Secondo me, chiariamoci subito, il mercato migliore lo ha fatto il Napoli: detto che la partenza di Cavani era inevitabile (e chi parla di tradimento, per un uruguaiano calciatore professionista a cui è stato proposto di guadagnare il triplo di quel che prendeva a Napoli, non sa che si sta parlando di calcio) così come quella di Mazzarri, penso che entrambe siano state ben rimpiazzate. Benitez, tanto per incominciare, è un signor allenatore: arriva con un curriculum davvero di livello e penso potrà fare bene, avendo stavolta (e non come quando fu all’Inter) una società che crede in lui. E che lo appoggia, alla grande, in sede di mercato: non solo Higuain, tecnicamente il piu’ forte calciatore arrivato nel nostro campionato e sicuramente il miglior rimpiazzo del non rimpiazzabile Cavani. Ma insieme a Higuain sono arrivati anche Albiòl, solido difensore che non dovrebbe far rimpiangere Campagnaro, e una pletora di mezzepunte di talento come Callejon e Mertens: soprattutto su quest’ultimo io punterei le classiche due euro, visto e considerato il rendimento del belga nella Eredivisie olandese. Che si, non sarà il massimo della competitività, ma insomma, chi sa giocare a calcio lo potrebbe saper fare a qualsiasi latitudine. In ogni caso, De Laurentiis ha detto che non è finita qui, e allora fossi tifoso del Napoli dormirei tranquillo.
Fernando Llorente non è un fenomeno, chiariamoci subito. Non è stato che una comparsa nella Spagna che ha vinto tutto, non ha strappato applausi nella sua lunga militanza nell’Athletic Bilbao, il suo rendimento in Serie A e in una squadra come la Juventus è tutto da verificare: capisco che, a livello di marketing, a Marotta faccia piacere dire che “è un top player” che “sarebbe costato 20 milioni”, ma la verità è che fosse costato davvero quella cifra la Juve non lo avrebbe nemmeno preso in considerazione.
Rimane il fatto che Llorente è un centravanti di stazza, che alla Juve mancava e che potrebbe dare nuovi sbocchi di gioco soprattutto in quelle partite dove le avversarie sono chiuse in difesa. Rimane il fatto che è arrivato a parametro zero, ed è stata comunque una buonissima operazione di mercato, parlando di uno che, come ho detto, non sarà stato protagonista nella Spagna che ha vinto tutto ma faceva comunque parte del gruppo.
Insomma, non mi aspetterei troppo da Llorente ma aspetterei anche a bollarlo come inadatto al nostro campionato. Il tempo dirà la sua, per ora rimane un ottima operazione di mercato.
Su Carlitos Tevez invece ci sono molte piu’ garanzie: si parla di un calciatore maturo, tecnicamente sul livello di Higuain se non addirittura piu’ in alto (pur se meno redditizio in zona-gol) e che ha vinto tutto dovunque è stato. Ma non solo Tevez è un fenomeno con il pallone tra i piedi, l’Apache è anche un trascinatore, un leader, un lottatore, un giocatore di quelli che piacciono a Conte e che sicuramente sarà funzionale al gioco della Juve, che richiede un grande sforzo ed un gran carattere alle sue punte.
Signori, si parla di Tevez insomma: 5 campionati vinti, una Champions League, tre volte calciatore sudamericano dell’anno. Incognite? Forse il carattere, visto che con Ferguson e Mancini ha avuto piu’ di un diverbio. Ma Conte è diverso, Conte sa farsi sentire il tuo capo ma anche il tuo compagno, penso sia questo il suo segreto. Io penso che Tevez farà un grande campionato, e onorerà la maglia numero 10 che dopo una stagione tornerà ad avere un padrone.
Senz’altro, sulla carta, degno.
Eppure il vero colpo di mercato penso appartenga alla Fiorentina, che con Mario Gomez si è aggiudicata un terminale offensivo di valore che la scorsa stagione era davvero mancato: intendiamoci, la squadra di Montella ha giocato uno splendido campionato perdendo la qualificazione in Champions per un soffio, con questa mancanza. Lo ha fatto sopperendo alla latitanza di un centravanti di riferimento con un gioco corale spettacolare e con gli inserimenti da dietro di gente imprevedibile e di talento.
Ma è indubbio che un conto è avere il 36enne Luca Toni al centro dell’attacco, un altro un calciatore che è stato partecipe attivo del “Triplete” del Bayern Monaco e nel giro della Nazionale tedesca. Gomez non avrà la classe di Tevez ne la versatilità di Higuain, ma è un tremendo realizzatore di quei gol “facili” che però facili sono solo sulla carta, perché bisogna saperci essere, al momento giusto nel posto giusto, e del resto se non la si pensa così non si riconoscerebbe la giusta gloria a campioni come (due esempi che mi vengono in mente nell’immediato) Pippo Inzaghi e Gerd Muller.
Gomez non viene per sostituire Jovetic, altro autentico talento colpevolizzato dall’essere un “mercenario” in un mondo di mercenari – o professionista in un mondo di professionisti, per come la vedo io. No, il sostituto di Jovetic sarà quell’autentico e sfortunato talento che è Giuseppe Rossi, che se non avrà la consueta sfortuna potrà sicuramente ripetere le gesta del montenegrino. Gomez viene appunto a integrare Rossi (e Cuadrado, e Ljaic) coprendo un ruolo che nella scorsa stagione, appunto, o era appannaggio di Toni o era semplicemente assente.
La Fiorentina è arrivata quarta senza un centravanti a tutti gli effetti, logico capire quindi l’entusiasmo di una piazza che sogna traguardi importanti anche se deve stare attenta: non sempre nel calcio un miglioramento sulla carta coincide con un miglioramento in classifica, non è detto che quest’anno l’Inter e la Roma (grande acquisto di prospettiva, quello di Strootman, e Garcia è meglio di quel che molti pensano) steccheranno. Già ripetere la scorsa stagione, con la qualificazione in Champions League in bilico fino a 10 minuti dalla fine del campionato, sarebbe una gran cosa.
Ribadisco comunque che sulla carta Gomez è il miglior acquisto fatto in Serie A fino ad ora, non per il talento e nemmeno per la resa “sicura” (nel calcio di sicuro non c’è niente) ma perché appunto è il nuovo arrivo che piu’ migliora, teoricamente, la squadra che raggiunge.
Ok, queste erano alcune mie considerazioni al 25 luglio 2013. Manca ancora un mese abbondante alla fine del mercato, e lungi da me considerarmi un espertone che tutto sa.
Quindi dite la vostra nei commenti qui su 1000cuorirossoblu.it o sul blog uomonelpallone.wordpress.com (o scrivendo a uomonelpallone@gmail.com) e buon campionato a tutti!!!
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