Calcio
Il punto sulla Coppa Italia – Juventus e Lazio ribaltano il risultato: il 7 giugno a Roma il verdetto finale – 09 apr
Probabilmente in pochi avranno scommesso su una finale di Coppa Italia tra Juventus e Lazio. Dopo i risultati delle gare di andata i pronostici erano tutti a favore di Fiorentina e Napoli. Ma il calcio è strano e molto spesso non ti regala niente. Quando arrivi in fondo ad una competizione devi dimostrare il massimo impegno e allora si che, in quel caso, la fortuna ti aiuta. Tra le due, la semifinale più emozionante è stata forse quella tra Fiorentina e Juventus. I viola partivano con un netto vantaggio, dopo che allo Juventus Stadium si erano imposti per 2-1 con doppietta di Salah. I bianconeri dovevano segnare almeno due goal senza subirne, e contro questa Fiorentina tenere la porta inviolata non è proprio una passeggiata. Il segreto della Juventus è che, a partire da mister Allegri, tutti alla vigilia credevano di poter compiere l’impresa e proprio con questo spirito sono scesi in campo. Nonostante le assenze di Pirlo, Pogba, Tevez e Lichtsteiner, la Juventus è partita subito con il piede sull’acceleratore e, dopo aver controllato le uniche avanzate dei viola nei primi 20 minuti della partite, ha colpito con la zampata dell’ex Matri. La doccia gelata arriva poco prima dell’intervallo con il tap-in vincente di Pereyra dopo un miracolo, il secondo, di Neto su Morata. Nella ripreso il canovaccio della gara non cambia: la Fiorentina non mette mai il pericolo la retroguardia bianconera, ma anzi al 59′ raccoglie la palla dalla rete per la terza volta. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Bonucci calcia al volo e cala il tris. Partita chiusa e finale conquistata. L’unica nota negativa per i bianconeri è l’espulsione di Morata a due minuti dalla fine: lo spagnolo commette un brutto fallo su Diamanti e sarà costretto così a saltare la finale del 7 giugno.
A Roma, la Juventus dovrà vedersela con la Lazio. I biancocelesti sono sempre più la rivelazione di questo campionato. Merito del tecnico Pioli che ha saputo costruire una squadra competitiva, con un’idea di gioco ben precisa e una mentalità da grande squadra. Non è un caso, infatti, che in campionato arrivano da una striscia di sette vittorie consecutive che li ha proiettati al terzo posto in classifica, ad un solo punto dai cugini della Roma. Al San Paolo si ripartiva dal risultato di 1-1 ottenuto all’andata dal Napoli. La partita si dimostra subito piena di agonismo e duelli feroci. Nel primo tempo, a parte un palo di Gabbiadini su calcio di punizione, le occasioni latitano. Nella ripresa quindi Pioli decide di far uscire un centrocampista (Cataldi) per un trequartista (Mauri), con la Lazio che passa al 4-2-3-1. Le formazioni si allungano, le distanze tra i reparti saltano e il Napoli avrebbe l’opportunità di colpire in contropiede, ma spreca malamente un paio di buone chance. La mossa che cambia la stagione biancoceleste è l’ingresso in campo di Lulic per Candreva(68′): Felipe Anderson, fino a quel punto annullato da Maggio, passa a destra e demolisceGhoulam nel giro di 20 minuti. Prima il brasiliano crossa per la testa di Lulic (76′), la cui conclusione è salvata da Andujar; poi, tre minuti più tardi, la mette nuovamente al centro per il bosniaco, che anticipa la difesa azzurra e infila col piattone. Dopo il goal siglato due anni fa in finale contro la Roma, è ancora Lulic ha regalare una gioia ai tifosi e a spingere la Lazio in finale. Per il Napoli un’altra delusione che potrebbe avere ripercussioni anche sul campionato e sull’Europa League. Furioso il presidente dei partenopei Aurelio De Laurentiis che, a fine gara, ha annunciato un ritiro punitivo per la squadra . Arrivederci al 7 giugno, con la finale di una competizione che nel suo piccolo ci ha regalto emozioni.
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