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Calcio

Il Punto sulla Serie A – IV Giornata – 19 set

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Passano i campionati ma la sostanza del torneo non cambia. Tutti speravano di assistere quest’anno ad uno svolgimento meno scontato e invece  sono bastati quattro turni per rivedere in fotocopia quanto ci aveva già “deliziato” nella passata stagione. La classifica è già spaccata in quattro parti e con i prossimi impegni questa situazione potrebbe cristallizzarsi ancora di più. In testa c’è il gruppetto delle solite più forti che comprende anche la Lazio; staccate di qualche punto inseguono le possibili outsider che fanno però tantissima fatica a tenere il ritmo delle più lanciate. In tutto dieci formazioni che compongono la metà alta della graduatoria. Alle loro spalle le altre dieci squadre, divise a loro volta in due gruppi. Quelle che per ora non rischiano (in cui sono Bologna e Spal) e quelle che sembrano già destinate ad un calvario perenne da cui usciranno le condannate alla B.

Un tran tran che è apparso immediatamente dall’anticipo con l’Inter, uscita vincitrice da Crotone anche se inizialmente ha fatto un po’ di fatica per imporre il proprio gioco. Discorso simile per la Roma che ha messo subito le cose in chiaro col Verona. Già nel primo tempo i giallorossi avevano in tasca il risultato e nella ripresa si sono limitati ad amministrare il vantaggio che un Verona, in netta crisi, non ha nemmeno provato a mettere in discussione. La Juve si è “allenata” a Sassuolo dando chiare indicazioni non solo sulla sua forza ma sopratutto sulla debolezza degli emiliani. I neroverdi devono dare una svolta decisa, in tempi brevissimi  al loro campionato per non restare invischiati sul fondo classifica che, stando ai valori sulla carta, non li riguarda. Il cambio di allenatore e il mercato hanno sicuramente indebolito l’undici sassolese ma non l’ha ridotto a probabile retrocedenda.

Il Milan approfitta di un’Udinese non al meglio e vince col minimo scarto a San Siro, risultato che regala morale dopo la goleada in Europa e tiene ben saldi i rossoneri alle spalle delle prime imbattute in vetta. Tra queste fa sensazione la grandinata che il Napoli ha inferto alla matricola Benevento, non tanto per la facilità con cui è andato a segno ma per l’alternanza di risultati che mostra tra campionato ed Europa. In Italia, in casa e fuori, vola e fa sfracelli, in Europa per ora balbetta e finisce battuto. Siamo alle prime battute fuori dai confini nazionali ma un passo falso così strano va analizzato a fondo.

Il risultato più indicativo del quarto turno è quello della Lazio che in trasferta ha messo ko il Genoa. I laziali sono un gruppo di qualità e l’hanno dimostrato segnando tre reti ma soprattutto contenendo la validissima reazione dei rossoblù che hanno sfiorato il 3-3.

Delusione per il Bologna che a Firenze non ha buttato in campo tutto ciò che i tifosi si aspettavano. I 70 minuti iniziali fatti col Napoli non si sono ripetuti anche perché l’impostazione tattica, giustamente, è stata variata in base all’avversario. Resta comunque il dispiacere per avere sciupato un punto che sarebbe stato più che meritato. Il pari ottenuto grazie allo splendido gol di Palacio doveva essere salvato fino a fine partita ma il solito errore, commesso in difesa, ha rovinato tutto condannando il Bologna ad una sconfitta che da molto fastidio, non solo ai tifosi. Lascia perplessi anche la scarsa concentrazione di molti elementi che, se valgono realmente quello che si dice, hanno bisogno di una cura di fosforo per restare con la mente sul campo fino al fischio finale.

E’ vero che la difesa era falcidiata dalla solita serie di infortuni ma è altrettanto vero che, commettendo errori così elementari e ripetuti, non si fa molta strada. E non si può vivere di rendita, come è avvenuto lo scorso campionato, sulla debolezza conclamata di alcuni avversari perché i tifosi meritano prove di qualità, di carattere e una stagione che dovrebbe riservare più di una salvezza senza patemi.

Delude anche la Spal. Dopo le prime battute forse si era illusa che l’attuale Serie A fosse una B appena un poco più selettiva. La vittoria casalinga aveva acceso grandi entusiasmi che per ora vanno messi nel cassetto. Finire ko, sul proprio terreno, contro un Cagliari che non è considerato tra le più forti del torneo, è un chiaro segnale di come stanno realmente le cose.

Normale amministrazione a Torino dove i granata non sono riusciti a domare una Samp che sembra avere i numeri per farsi valere anche contro formazioni reputate a lei superiori. Il Chievo che vive un periodo abbastanza difficile si accontenta del pari con l’Atalanta che sulla carta non è più la rivelazione della passata stagione, nonostante ottime prove in Europa.

 

Giuliano Musi

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