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Il Punto sulla Serie A – Milan, serve una scossa per evitare il flop stagionale (Aspettando Ibra)

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La stagione del Milan ripartirà in anticipo rispetto alla maggior parte delle squadre di Serie A: gli uomini di Stefano Pioli, infatti, scenderanno in campo il 12 giugno all’Allianz Stadium per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, contro la Juventus. Si ripartirà dall’1-1 dell’andata: i rossoneri devono cercare l’impresa, perché la vittoria del trofeo nazionale darebbe una grande svolta a tutta la società.

CAOS SOCIETARIO – Proprio la società, in quest’ultimo periodo, sta vivendo un periodo chiaroscuro. I rapporti sono sempre più tesi e il futuro dirigenziale è ancora tutto da stabilire. In ballo ci sono le probabili dimissioni di Paolo Maldini in favore di Ralf Rangnick, pronto a prendere in mano le sorti di una squadra tutta da ricostruire. L’ambiente è teso, anche perché una cosa è certa: l’arrivo del tedesco significherebbe, come da lui già dichiarato, il licenziamento della bandiera rossonera. Non è una situazione facile, tutt’altro; le vicende societarie, infatti, potrebbero avere serie ripercussioni sul finale di stagione del Milan, chiamato a risalire la classifica per ambire a un posto europeo. 

IL CALENDARIO – Sarà un vero tour de force, quello che attende i rossoneri. La certezza è tutta nella semifinale contro la Juventus; in caso di passaggio di turno, poi, la gara successiva sarà la finale del 17. Nemmeno il tempo di respirare perché il 22 sarà di nuovo campionato, in programma c’è trasferta contro il Lecce. Cinque giorni più tardi, invece, la supersfida alla Roma, per un match che potrebbe valere tanto in ottica Europa. Dal 1 luglio spazio a due trasferte: quella di Ferrara contro la Spal e, soprattutto, la gita all’Olimpico del 4 per sfidare la Lazio. Nemmeno il tempo di riposare dato che, tre giorni più tardi, ci sarà un’altra gara da brividi, quella alla Juventus a San Siro. Al Milan spetterà un ruolo da protagonista nella corsa scudetto, dato che si troverà ad affrontare di seguito le attuali prime due della classe. Sarà un percorso thriller per i rossoneri, dato che il 12 luglio la squadra sarà attesa dal suo ex allenatore, Rino Gattuso, per la sfida al Napoli dal sapore europeo. Dal 15 al 21 luglio, invece, ci saranno le sfide alle tre squadre emiliane: Parma e Bologna in casa, Sassuolo fuori. Il 25 altro scontro diretto, questa volta in casa contro l’Atalanta, mentre tre giorni più tardi sarà la Sampdoria a ospitare la squadra di Pioli. La stagione del Milan si chiuderà il 2 agosto a San Siro, quando arriverà il Cagliari di Walter Zenga.

REALTA’ E UTOPIA – Un percorso tortuoso, quello che spetta al Milan. Si deve fare il massimo per cercare l’obiettivo più realistico, al momento: la qualificazione alla prossima Europa League. Il sesto posto del Napoli è distante soltanto tre lunghezze e, se si pensa che ci sarà anche lo scontro diretto tra le due compagini, ecco che la missione diventa ancora più concreta. L’obiettivo è l’Europa League, il sogno la Champions: pura utopia, al momento, soprattutto se si pensa ai 12 punti di svantaggio sull’Atalanta, quarta in classifica. Per com’era partita la stagione, però, la qualificazione all’Europa League andrebbe più che bene, anche perché darebbe una grande mano soprattutto al bilancio.

La strada del Milan sarà ancora più in salita se si pensa che mancherà, almeno all’inizio, Zlatan Ibrahimović. Lo svedese, reduce da un infortunio al polpaccio, sta accelerando i tempi. Sicuramente non ci sarà per le prime gare dei rossoneri, ma il suo obiettivo è chiaro: tornare i primi di luglio, magari per la sfida contro la Lazio del 4. La riabilitazione procede bene, complicanze non ce ne sono e, da un calciatore con un fisico così, ci si potrebbe aspettare di tutto. Per ora bisognerà agire con cautela, anche perché le ricadute – dopo uno stop di 3 mesi – sono possibili. Ma Zlatan vuole tornare, e Pioli ha bisogno di lui.

I NUOVI 11 – Pioli, nel frattempo, continua a lavorare in vista della gara contro la Juventus. Oltre allo svedese, mancheranno anche Theo Hernandez e Samu Castillejo. Per sostituire gli ultimi due ci sono ancora nodi da sciogliere; al posto di Ibra, invece, la soluzione con maggior logica sarebbe quella che porterebbe a Rafael Leao, ma l’allenatore rossonero ha altre idee in testa. Le ultime indicazioni vedono Ante Rebic provato da prima punta, con Bonaventura, Paquetà e Calhanoglu alle sue spalle: un 4-2-3-1 che in fase difensiva diventerebbe un 4-3-2-1, necessario per arginare le offensive bianconere. Un modulo abbastanza offensivo ma necessario, se si pensa all’1-1- dell’andata. 

CERTEZZE – La spina dorsale rossonera non si tocca. In difesa il perno era e rimarrà Alessio Romagnoli. Il difensore del Milan, in campo in tutte e 29 le gare stagionali, è l’uomo imprescindibile di Pioli. Concretezza e sicurezza che, in un reparto traballante, è indispensabile. A centrocampo non si toccano Franck Kessié e Ismaël Bennacer. L’ivoriano, più che per meriti, serve per necessità, dato che nessuno può garantire quella fisicità in mezzo al campo. L’algerino, invece, è troppo importante per la costruzione del gioco dal basso. Dopo un iniziale periodo buio, Bennacer si è definitivamente preso le chiavi del centrocampo rossonero. Se n’è accorto anche Pep Guardiola, che lo vorrebbe con sé al Manchester City. Infine, in attacco tutto ruoterà intorno a Rebic. Anche il croato sembra essere rivitalizzato, e la sua tenacia sarà importante per il carattere della squadra. Le operazioni di mercato, al momento, sono tutte congelate. Bisognerà aspettare il quadro definitivo della futura dirigenza, perché programmare e progettare in questo periodo potrebbe essere un suicidio.

Dal 12 giugno si riparte, tra disordini societari e Pioli che dovrà fare il massimo su due fronti, Coppa Italia e Serie A. Non è facile, anche perché l’allenatore rossonero non vede certezze nel proprio futuro. Per pensare al futuro ci sarà tempo, ora l’importante è risalire la china e tornare a comportarsi da Milan. Da quel Milan che non si vede da parecchio tempo. Non ci sono alternative: vincere e convincere per non terminare la stagione in modo fallimentare.

 

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