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Il Punto sulla Serie A: Torino, la ripresa per tenersi stretta la Serie A

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Una situazione molto difficile. Così si presenta il Torino ai nastri di partenza di questa Serie A 19/20 “2.0”, i granata dovranno lottare in queste 13 giornate per aggrapparsi alla Serie A. I piemontesi erano partiti con tutt’altre ambizioni. Tifosi, società, allenatore sognavano un Torino nuovamente in Europa, tuttavia a causa dei grossi deficit della rosa e di qualche situazione interna poco chiara, la stagione è stata compromessa da una serie di risultati negativi.

AIUTO?- La pausa forzata potrebbe in qualche modo aver aiutato il Toro. Lo stop è arrivato a poco più di un mese dall’esonero di Walter Mazzarri e l’arrivo di Moreno Longo, e potrebbe aver aiutato l’ex tecnico della Primavera granata a compattare il gruppo e trovare in queste settimane di allenamenti una soluzione sia alla perforabilità della difesa, sia alla sterilità offensiva.
Prima della pausa, l’ombra della Serie B si era fatta sempre più ingombrante, ora l’aver interrotto quell’onda negativa, causata dalle 6 sconfitte consecutive, 7 considerando i quarti di finale di Coppa Italia, potrebbe essere di grande aiuto a Longo e compagni d’avventura.

CARENZE OFFENSIVE- Il Toro prima della pausa aveva segnato appena 28 reti in 25 partite, di cui il 50% realizzate dalla coppia Belotti e Berenguer, rispettivamente 9 e 5 reti. Una situazione piuttosto precaria per diverse ragioni. Considerando il solo Belotti, 9 reti sono davvero pochissime per il potenziale offensivo del capitano granata. Una sterilità dovuta ad una mancanza di rifornimenti provenienti dal centrocampo e dagli esterni, spesso carenti nel servire nella migliore delle maniere Belotti. Spostando l’occhio invece sulle 5 reti dell’esterno spagnolo fa impressione la sua produzione realizzativa visto che Berenguer non è mai entrato realmente nella rosa degli undici titolari.
Il terzo aspetto da considerare è la stagione no di Simone Zaza. Il centravanti tornato dalla Spagna nel 2018, in due stagioni ha trovato appena 7 reti, un bottino misero rispetto alle attese. In questa in particolare le sue marcature sono state appena 3.

SCELTE ED INFORTUNI- Ad aggravare la situazione in questa sosta ci ha pensato la sfortuna. Daniele Baselli, uno dei pochi uomini, di riconosciuta qualità tecnica nel centrocampo del Toro, ha subito la lesione del legamento crociato. L’infortunio inevitabilmente lo terrà fuori per il resto della stagione e gli farà saltare anche buona parte della prossima. Un’assenza gravissima per un centrocampo già troppo fisico e poco educato tecnicamente.
Infine, le scelte della società. Con le difficoltà offensive venute a galla già nel momento in cui i risultati davano ragione a Walter Mazzarri, in gennaio, proprio mentre le prime difficoltà si affacciavano in casa Toro, la società di comune accordo con l’ex tecnico ha deciso di rinunciare anche Iago Falqué, numero 10, uomo in più dell’attacco. Una scelta non condivisa dall’ambiente della tifoseria, contrariata per la cessione di un calciatore di qualità superiore alla media della rosa.

DIFESA- L’altro aspetto molto preoccupante è la perforabilità della difesa. Il Torino ha subito finora 45 reti in 25 partite. Quasi due reti a partita, un dato molto importante, tuttavia non il più grave.  Nelle ultime 6 partite i granata hanno subito ben 19 reti. A pesare è soprattutto la sconfitta per 7-0 subita contro l’Atalanta, ma anche l’umiliante 4-0 che lo scorso 2 febbraio costò la panchina a Walter Mazzarri.
Una situazione creatasi non a caso in un reparto in cui uno degli uomini fondamentali, N’Koulou, aveva chiesto con forza la cessione finanche a finire fuori rosa. Alle difficoltà di N’Koulou si sono aggiunte anche le amnesie di Izzo, perno della difesa a 3 del Toro di Mazzarri
, che improvvisamente ha smarrito la lucidità che lo aveva portato a vestire anche la maglia azzurra.

Difficile immaginare come potrà riprendere dopo questo stop il Torino di Moreno Longo. I granata potranno immediatamente giocarsi il bonus, nel recupero di campionato in casa contro il Parma. Vincendo i soli due punti sulla zona retrocessione, diventerebbero 5, dando respiro al Torino a parità di gare giocate con Genoa e Lecce.

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