Calcio
Italia vs Israele 1 a 0: la cronaca del match – 5 set
Reggio Emilia porta bene e l’Italia riesce a imporsi per 1 a 0 su Israele. Ma quanta sofferenza! Gli Azzurri difendono il vantaggio nel girone sull’Albania, unico avversario in grado di insidiare il secondo posto tricolore. I tre punti fanno morale, ma certamente non possiamo affermare che l’Italia abbia superato i problemi dimostrati contro la Spagna. Lo score, per esempio, non entusiasma: una rete contro una squadra in crisi come Israele (tre sconfitte di fila prima di stasera) è troppo poco.
Al di là di tutto ciò, l’aspetto più preoccupante è il primo tempo disputato dagli Azzurri. Ventura conferma il disastroso 4-2-4 messo in campo contro la Spagna. I suoi ragazzi dimostrano di faticare ad entrare negli schemi e negli ingranaggi. A parte l’azione da oratorio al terzo minuto che vede Belotti sfiorare il vantaggio, per il resto gli italiani sono inesistenti. Non i tifosi, che mostrano grande attaccamento alla causa azzurra. E neanche Israele rimane a guardare, visto che al 41′ minuto Cohen mette i brividi a Buffon, costretto alla prodezza. Insigne si dimostra il più attivo tra i suoi, ma non riesce a trascinare questa Nazionale al gol. Dunque si va negli spogliatoi a reti bianche: 0 a 0.
Nell’intervallo Ventura va su tutte le furie con i suoi ragazzi, anche se è evidente che il problema principale sia il modulo. Il Ct della Nazionale però è testardo e l’unica modifica che adopera sulla squadra è la sostituzione al 51′ di Conti a favore di Zappacosta. La strigliata fatta dall’ex allenatore del Torino e l’inserimento del nuovo acquisto del Chelsea conferiscono coraggio agli Azzurri. L’Italia inizia a spingere già dai primi istanti della seconda frazione di gioco, cercando di lasciare alle spalle le difficoltà e mandando il cuore oltre l’ostacolo. E infatti, dopo le due enormi chance capitate ad Immobile e il tiro ribattuto di De Rossi, gli uomini di Ventura trovano il gol. A segnare è proprio il centravanti scuola Lazio, punta già avuta da Ventura ai tempi del Torino di Cerci. Grande percentuale dei meriti va però attribuita ad Antonio Candreva. L’ala dell’Inter pecca spesso di concretezza, ma stavolta è micidiale la sua percussione sulla fascia. L’esterno offensivo arriva sul fondo, telecomanda un pallone d’oro sulla testa di Immobile, appostato sul secondo palo. Il portiere viene trafitto e il risultato si sblocca: 1 a 0!
Il vantaggio conferisce grande autostima e morale ai ragazzi di Ventura. Israele dovrebbe scoprirsi e mostrare il fianco alle ripartenze italiane, ma ciò non accade. Nonostante i quattro attaccanti, l’Italia fatica terribilmente a segnare. Probabilmente il modulo non aiuta le dinamiche azzurre, anche se c’è da ammettere un pizzico di sfortuna degli italiani. Belotti intraprende un duello contro il portiere avversario Harush. L’estremo difensore israeliano è in forma strepitosa e nega ogni occasione da gol al “Gallo”, colpito da una serata ricca di scalogna. Le chance degli Azzurri sono molteplici, specialmente grazie alle incursioni di Darmian e Zappacosta, senza ombra di dubbio i migliori in campo. Tuttavia, il risultato rimane inchiodato sull’1 a 0. Il persistere degli italiani nelle azioni offensive finisce per concedere il contropiede a Israele. Gli ospiti rischiano di beffare una retroguardia incomprensibilmente troppo alta e leggera, specialmente grazie la velocità estrema di Ben Chaim, che già all’andata segnò agli Azzurri. Fortunatamente, l’israeliano ha tanta velocità, ma manca di concretezza, fallendo due ottime chance. L’Italia tira un sospiro di sollievo e termina la partita all’attacco, ma ovviamente senza segnare uno straccio di gol.
Di questa partita va preso il meglio, ovvero i tre punti e ottime risposte da parte di Darmian, Zappacosta e Candreva. Restano però ancora tante perplessità. La coppia Belotti-Immobile così vicina in area, una mediana solamente a due e davvero troppo lontana dalle punte e dal gioco. Inutile nasconderlo, si trattano di perplessità legate al modulo della formazione. Il 4-2-4 lanciato da Ventura è ammirevole e caparbio, ma assolutamente inadatto al tipo di giocatori convocati. D’altronde, solo una rete segnata ad Israele con quattro attaccanti rappresenta più di un campanello d’allarme…
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