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Calcio

Italia vs Messico: La pagella di Ciro – 17 Giugno (2)

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Italia-Messico: Le pagelle degli Azzurri

 

Buffon 6: poco impegnato dai fumosi funamboli messicani, l’impressione è che, rigore a parte, non avrebbe preso gol neppure se la partita fosse durata centottanta minuti.

 

Abate 5,5: comincia in sordina, facendosi uccellare da Giovani Dos Santos e limitando ai minimi storici le consuete proiezioni offensive. Con il passare dei minuti un pizzico di timidezza riesce a scrollarsela di dosso, ma, tra gli Azzurri, è colui che soffre maggiormente la verve dei dribblomani Giovani e Guardado.

 

Barzagli 5,5: ricorda il più inappuntabile degli studenti modello che, dopo un brutto voto, si danna l’anima per recuperare. Nella ripresa ricorre a carattere e carisma per addolcire, almeno in parte, il pasticciaccio del rigore regalato agli ospiti, un’ingenuità che avrebbe tranquillamente potuto costarci i tre punti. Della serie: anche i ricchi, ogni tanto, piangono.

 

Chiellini 6,5: Hernandez è cliente scomodissimo ma il buon Giorgio lo argina grazie ad una prestazione di grande sostanza e dedizione. Ha l’occasione più unica che rara di mettere qualche toppa sulle indecisioni del solitamente perfetto Barzagli.

 

De Sciglio 7: stantuffo inesauribile, brucia la fascia indefessamente sprigionando freschezza e personalità dal primo all’ultimo affondo. Addomestica senza patemi Aquino e qualsiasi messicano a cui viene la malaugurata idea di avventurarsi dalle sue parti.

 

De Rossi 6: mette la sua esperienza al servizio della squadra, risultando sì poco appariscente, ma decisamente prezioso in fase di interdizione.

 

Pirlo 8: il suo destro extraterrestre partorisce raffiche di prelibati cioccolatini manco fosse il Willy Wonka del romanzo di Roald Dahl. Dietro al gol su calcio di punizione dai 28 metri, siglato nel sacro tempio del Maracanã alla centesima con la maglia della Nazionale, vi si può chiaramente scorgere lo zampino della dea Eupalla di breriana memoria, discesa dall’Olimpo del Calcio per omaggiare personalmente il magister dei playmaker.

 

Montolivo 7: vuol fare il Pirlo e, spesso e volentieri, gli riesce pure. Non spreca un pallone, dimostrando di possedere il dono, proprio di pochi eletti, di sapere estrarre dal cilindro l’assist risolutore in qualsiasi momento della gara. Interessanti i suoi inserimenti, occhio all’intesa con Balotelli: sembra sconfinare nella telepatia.

 

Marchisio 5: non ci siamo, Principino! Schierato in un ruolo che proprio non riesce a sentire suo, il glauco templare bianconero trotterella sulla trequarti alla disperata ricerca di una identità più perduta del Sacro Graal. Anima in pena.

(dal 68’Cerci 5,5: entra con lo scopo preciso di gettare una secchiata d’acqua gelida ad una gara quasi assopita. Missione compiuta solo nei primi minuti, quando promette sfracelli puntando in più di un’occasione il diretto avversario. Poi, inspiegabilmente, il nulla).

 

Giaccherini 7: Il Giak galleggia alla grande tra le linee, conferendo profondità alla manovra e creando, grazie al suo moto perpetuo, grattacapi in serie alla statica retroguardia messicana. Al 78’ si trasforma nell’ormai celebre supereroe Giaccherinho e confeziona un assist no-look in acrobazia che vale almeno mezzo gol. Capito perché Prandelli continua a dargli fiducia?

(dall’88’ Aquilani: s.v.)

 

Balotelli 7,5: gli avversari lo temono tremendamente…e come dargli torto? Come una bomba pronta ad esplodere semina il panico per tutto il primo tempo tra tiri, assist e sponde. Cala nella seconda frazione di gioco, visibilmente seccato per le maniere dure con le quali i difensori avversari tentano di disinnescarlo. Ovviamente invano, perché alla fine Super Mario fa boom. Ne scaturisce un ruggito, una zampata prepotente che polverizza tre avversari più il portiere. Anche il mitico Maracanã finisce per inginocchiarsi alla classe di Mario Balotelli.

(dall’86’ Gilardino: s.v.)

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