Juventus, chiuse le indagini nate dal filone plusvalenze fittizie. No del GIP alle misure cautelative per il Presidente Agnelli

La Procura di Torino ha notificato ieri la chiusura delle indagini preliminari partita dal filone delle plusvalenze con le quali la Juventus avrebbe, secondo le ipotesi degli inquirenti, aggiustato i bilanci negli 2018, 2019 e 2020. L’inchiesta si è poi allargata dagli accordi sui trasferimenti con scambi e plusvalenze fino alla definizione degli accordi con i tesserati della prima squadra per la rinuncia ad alcune mensilità della stagione 19/20, durante la crisi pandemica.

Come risultante di queste operazioni e delle conseguenti indagini, la Procura torinese avrebbe ipotizzato i reati di falso in bilancio nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni al mercato. Il secondo reato dovuto alla presenza della Juventus come titolo in borsa affari.
Il filone plusvalenze è già passato in giudicato per quel che riguarda la Giustizia Sportiva con un nulla di fatto e la totale assoluzione della Juventus, i suoi dirigenti e le altre società coinvolte.

Ora, alla questione plusvalenze, si aggiunge dunque la questione delle false comunicazioni riferite agli accordi con i singoli tesserati sugli stipendi, che potrebbe aprire un altro filone anche per la Giustizia Sportiva.
Intanto alla chiusura delle indagini, i PM titolari dell’inchiesta, dopo aver notificato la comunicazione agli indagati (sono quindici, e comprendono le alte sfere della dirigenza bianconera e tutto il Consiglio di Amministrazione), hanno chiesto al GIP anche gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli, Presidente della Juventus, per pericolo di fuga, inquinamento delle prove e/o possibile reiterazione del reato. Richiesta respinta dal GIP e decisione per cui comunque i PM hanno presentato ricorso in appello al Tribunale del Riesame.

Presto, dunque, ci saranno novità, con la Juventus che tramite una comunicazione del suo studio legale ha tenuto a precisare la massima tranquillità rispetto alla assoluta estraneità della società a qualsiasi pratica illecita in materia di bilancio.

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