Seguici su

Calcio

L’altro spogliatoio: l’Ungheria di Marco Rossi

Pubblicato

il


Ancora una serata importante per la Nazionale di Roberto Mancini. L’Italia, forte della vittoria di San Siro contro l’Inghilterra, si presenta in Ungheria con la possibilità concreta, tramite una vittoria, di vincere il girone di Nations League e andare per la seconda edizione consecutiva a giocare le finali della competizione europea. Di fronte, il più insospettabile degli avversari: l’Ungheria di Marco Rossi, tecnico italiano che, in patria, ha riscosso ben poco successo.

CAMMINO INCREDIBILE. Dopo i successi alla guida dell’Honved, storica squadra ungherese, con cui Rossi ha vinto anche un campionato ungherese. La Federazione Magiara ha deciso di affidargli la panchina della Nazionale, nel 2018. Sotto la guida di Rossi, gli ungheresi si sono guadagnati l’accesso alla fase finale di Euro2020 e hanno conquistato la promozione in Lega A di Nations League e giocato un ottimo girone di qualificazione ai Mondiali 2022.
L’exploit dei Magiari però è arrivato con la Nations League 22-23. L’Ungheria, infatti, nel girone della competizione europea per nazioni, ha pareggiato in casa contro la Germania e vinto clamorosamente sia all’andata che al ritorno contro Inghilterra. Venerdì poi l’impresa definitiva con la vittoria in Germania, e gli Ungheresi pienamente in corsa per qualificarsi alle finali della Nations, con due risultati su tre nel match di questa sera contro l’Italia (vittoriosa all’andata).

MODULO. Il vestito tattico studiato e trovato da Rossi sembra essere perfetto per la squadra ungherese. L’undici di mister Rossi coniuga fisicità, velocità, intelligenza tattica e inserisce la qualità tecnica pura dove è più utile ed importante. Il 3-4-2-1 garantisce all’Ungheria, che ha una batteria di difensori e centrocampisti (tra cui l’ex rossoblù Adam Nagy) in possesso di qualità fisiche importanti, una solidità granitica. Grazie alla velocità dei suoi esterni di centrocampo e alla qualità dei giocatori sulla trequarti Szoboszlai e Sallai riesce a ripartire in contropiede sfruttando perfettamente gli spazi in campo aperto. Il contropiede è un’arma letale che l’Ungheria sfrutta perfettamente con i suoi trequartista e la vena realizzativa di capitan Szalai, sempre letale in Nazionale.
La formazione di Mancini dovrà fare grande attenzione ai calci piazzati, dove l’Ungheria è forti grazie alla sua grande batteria di saltatori e una notevole abilità nel costruire schemi pericolosi per la rete avversaria.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *