Calcio
L’altro spogliatoio: la Spagna di Luis de la Fuente
Dopo l’addio di Luis Enrique al termine del Mondiale autunnale in Qatar, la Spagna è passata nelle mani di un nuovo CT: Luis de la Fuente. Ex CT della Nazionale under 21, con cui ha vinto l’Europeo di categoria nel 2019 e l’argento olimpico a Tokyo, de la Fuente ha debuttato sulla panchina de La Roja lo scorso marzo. L’avvio non è stato semplice, visto che la squadra guidata dal tecnico cresciuto calcisticamente nell’Athletic Club di Bilbao ha collezionato solo una vittoria e una sconfitta nelle prime due gare delle qualificazioni agli europei 2024. Stasera gli spagnoli, a Enschede in Olanda, giocheranno la semifinale di Nations League contro gli Azzurri di Roberto Mancini. Chi vincerà sfiderà nella serata di domenica la Croazia, vittoriosa ieri contro l’Olanda padrona di casa della Final Four.
FORMAZIONE FEDERALE. De la Fuente, dopo essere stato un calciatore di medio livello, ha intrapreso la carriera di allenatore, arrivando nel 2011 a guidare il Deportivo Alaves in Segunda Division. Fallita la carriera con i club, nel 2013 è stato chiamato alla guida di diverse rappresentative spagnole. Ha cominciato prima con l’under 19 degli iberici e poi, nel 2014, ha assunto il doppio incarico con la rappresentativa under 18, prima di passare nel 2018 all’under 21, di cui abbiamo già raccontato i successi.
Per la RFEF, la federazione spagnola guidata da Luis Rubiales, quella di de la Fuente è una scelta naturale. In un momento di mancanza di alternative dopo l’addio di Luis Enrique, la Spagna ha deciso di ripartire da un tecnico che conoscesse l’ambiente federale, quasi tutti i giocatori presenti in questo momento nel gruppo della Nazionale e soprattutto che perseguisse e conoscesse il progetto federale che fin dalle prime esperienze nella Nazionali giovanili impone l’utilizzo del 4-3-3, modulo di riferimento per la Spagna.
MODULO E ATTEGGIAMENTO. Non ci sarà quindi alcuna sorpresa nel modo di giocare della Spagna di questa sera. Anzi, de la Fuente proporrà il più classico dei 4-3-3, con l’obiettivo di schiacciare ed imporre all’Italia il proprio gioco di controllo dei ritmi e del possesso. L’unica vera novità che si vedrà in campo sarà probabilmente il nuovo difensore centrale della Spagna, Le Normand. Al centro di un polverone, dopo che negli ultimi mesi viste le ottime prestazioni del giocatore francese, su spinta della federazione spagnola Le Normand ha preso la cittadinanza spagnola ed è stato immediatamente convocato.
Al di là delle qualità e dei nomi dei singoli, quello che interessa Mancini è che la Spagna sarà il medesimo avversario delle ultime sfide: quella della semifinale degli europei nel 2021 e della semifinale della scorsa Nations League nel 2021. Una squadra in grado, nonostante la forza degli Azzurri nel 2021, di imporre il proprio gioco a Mancini e i suoi ragazzi. Tuttavia, per gli azzurri esistono valide possibilità di battere la Spagna anche giocando in ripartenza. Infatti, gli spagnoli contro la Scozia hanno dimostrato di non essere particolarmente efficaci e ficcanti nel gestire il possesso palla offensivo, e di subire le iniziative avversarie in ripartenza.
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