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La Bottega dei Campioni – Nicolò Barella

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Un mese fa la Nazionale Azzurra festeggiava il titolo di Campione d’Europa, dopo aver sconfitto ai rigori l’Inghilterra al termine di una partita lunghissima, durissima e soprattutto giocata di fronte da 60 mila tifosi inglesi pronti a tutto per vedere la Nazionale dei Tre Leoni vincere la un trofeo internazionale.

Di fronte al muro di inglesi e ad una Nazionale infarcita di talento dai terzini, fino all’ultimo dei panchinari, gli Azzurri di Roberto Mancini hanno fornito una prova di squadra da Campioni e infatti da Campioni sono usciti da Wembley. Tra i 23 Campioni d’Europa selezionati dall’ex allenatore di Inter e Manchester City, c’è anche Nicolò Barella. Classe 1997, cagliaritano, centrocampista, elemento fondamentale per il reparto di centrocampo, fondamentale per tutta la gestione Mancini per la sua dinamicità e la sua tecnica. Barella è cresciuto prima a Cagliari, poi all’ombra di Coverciano e poi sotto l’ala di Antonio Conte con la maglia dell’Inter, diventando oggi 2021, non solo Campione d’Europa ma soprattutto uno dei mediani più ambiti del panorama continentale.

Per 1000cuorirossoblù.it, il talento di Nicolò Barella non è però una novità. Nel settembre 2013, Nicolò Barella è uno dei protagonisti dei primissimi articoli legati a La Bottega dei Talenti. Nella scheda-intervista con l’allora emergente giovane Nicolò, centrocampista della Primavera del Cagliari, l’autore del pezzo Alessio Zanini per 1000cuorirossoblù ha ripercorso la carriera giovanile del Campione d’Europa di Euro2020, con tanti spunti sul futuro oramai realizzatosi.

Cresciuto prima nella scuola calcio “Gigi Riva”, Nicolò aveva scelto il calcio quasi per natura. Con in mano la palla da basket regalata da papà, da bambino quella palla a spicchi preferiva comunque calciarla verso il muro. Da qui la decisione di iniziare col calcio. Decisione saggia perché una volta passato al settore giovanile del Cagliari, con la maglia degli isolani, di cui è tifoso, non ha più smesso di crescere.

Alessio Zanini nella scheda del 2013 individua alcune delle peculiarità del calciatore sardo. In primis, il tiro: definito: «Uno degli stili più belli di calciare il pallone che io abbia visto nei giovani, un tiro sempre pulito, preciso e soprattutto potente». Un modo di calciare che ha messo in mostra negli ultimi in Serie A con la maglia del Cagliari, prendendosi la responsabilità di calciare i rigori nella squadra rossoblù, e poi con pregevoli conclusioni da fuori area, sempre con la maglia del Cagliari e successivamente con quella dell’Inter. Il tiro in porta più importante però è arrivato lo scorso 2 luglio. Dopo una rapida serpentina tra i marcantoni belgi, in precario equilibrio, supportato dall’infinita potenza dei suoi arti inferiori è sgusciato in area di rigore scaricando un destro, il suo piede forte, potente e preciso in diagonale che ha trafitto l’inerme Courtois.

La potenza degli arti inferiori, la tecnica perfetta, pulita, la grinta, l’aggressività e l’intelligenza tattica sono le armi che hanno portato il ragazzo Barella che nel 2013 rispondeva ad Alessio Zanini a diventare davvero un leader tattico e tecnico. Nel centrocampo dell’Inter e della Nazionale Barella è, rispettivamente, da due e da tre anni titolare inamovibile nel ruolo di mezzala destra. Caratteristiche e posizioni che lo stesso Barella, nella chiacchierata con Alessio Zanini, aveva già descritto: «Sono un giocatore al quale piace svariare per tutti i fronti del campo e piace essere sempre al centro del gioco. Faccio della corsa e della resistenza la mia miglior caratteristica! In questi anni ho fatto tutti i ruoli del centrocampo da mediano a esterno a trequartista a interno, ma il ruolo che ricopro quasi ogni domenica è il mezzo destro nel centrocampo a tre».

E poi c’è proprio la Nazionale. Il sogno del Barella 17enne, che a Coverciano era di casa già da 3 anni con la maglia della Nazionale Under16 del CT Zoratto, era quello di vestire un giorno anche quella della Nazionale maggiore: «La nazionale, più che un’accademia, la vedo come una famiglia, un gruppo dove tutti lottano per un solo obiettivo: vincere. In questi tre anni che sono in Nazionale ho creato un rapporto speciale con i compagni e lo staff. Certo, poi senza dubbio è anche un’accademia perché i mister ti danno consigli sia tattici, sia per la tua carriera nel mondo del calcio. Per me sicuramente è un onore vestire la casacca della Nazionale, però non è un obiettivo raggiunto perché il mio obiettivo è affermarmi in Nazionale facendo tutta la trafila e quando riuscirò ad arrivare in Nazionale maggiore allora sì che avrò raggiunto il mio obbiettivo!». Obiettivo raggiunto già nel 2018, quando dopo la sciagurata avventura con Giampieto Ventura alla guida della Nazionale, il nuovo CT Roberto Mancini ha fatto di Nicolò Barella un titolare inamovibile. Ora nel 2021, a un mese dalla finale degli Europei 2020 si può dire con grande soddisfazione: Nicolò Barella è diventato Campione d’Europa con la maglia della Nazionale Italiana.

Complimenti Nicolò ce l’hai fatta. 

 

 

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