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Calcio

La prima volta al Maracanà

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La prima cosa che vorrei raccontarvi del Brasile, riguarda il calcio e la mia prima partita al tempio del calcio che è lo stadio Jornalista Mario Filho di Rio più noto nel mondo come Maracanà.

La partita in questione era Vasco De Gama – Flamengo (le cui tifoserie sono acerrime rivali), la finale del campionato carioca,.

Devo dire che il Flamengo è la squadra di cui in Brasile sono sempre stato simpatizzante a causa delle gesta del grandissimo Arthur Antunes Coimbra detto Zico (che ho avuto l’onore di incontrare, ma questo ve lo racconto un’altra volta) un autentico fuoriclasse sia dentro che fuori dal campo, che mi vedevo su Telesanterno (se non sbaglio) nei primissimi anni ’80.

Breve inciso: nel campionato carioca partecipano le squadre dello Stato di Rio, quindi c’è la serie A, B ecc, e dura circa da gennaio ad aprile (poi verso maggio e fino a dicembre c’è il campionato brasiliano): la serie A del campionato carioca è fatta da 16 squadre ma alla fine chi se la contende sono le 4 squadre più importanti di Rio che sono appunto le due sopra più il Fluminense e il Botafogo. Quindi si fanno 2 gironcini all’italiana, le prime due si incrociano e fanno le semifinali e finale. In realtà, è un po’ più complicato, ma va bene così, se no annoio voi e me.

Andiamo al match, nel Vasco giocava Romario (bravo giocatore, me l’andavo a vedere che giocava in spiaggia a calcio davanti alla sua discoteca a Rio, ma una bella testa calda, oggi addirittura deputato…tutto il mondo è paese) che era appena stato comprato dal Flamengo, quindi tifoseria rubro-negra incazzata nera e tutta la partita massacrato di cori, anche se lui li ha ringraziati con una bella tripletta dopo un vantaggio iniziale del Flamengo su colpo di testa propiziato da un bel cross di Petkovic (arrivato dal Venezia, si portava sulle spalle il “10” che era di Zico, quindi capirete che per il Flamengo non erano gran bei tempi).

A onor del vero “Pet” comunque l’ha sfangata anche abbastanza bene ed è rimasto a giocare in Brasile per parecchi anni (a parte una breve parentesi in Cina e Emirati) facendo anche delle belle prestazioni e vincendo anche qualche campionato carioca (non brasiliano però).


Lo stadio era gremito, a causa di questa rivalità fortissima c’era un casino della madonna, i torcedores entravano con delle fasce di bambù lunghissime a cui attaccavano le bandiere e poi correvano come pazzi lungo il primo anello con questi lunghi bandieroni, poi ogni tanto un gran botto vedevi un fumo in mezzo ai tifosi che si aprivano un po’ mezzi storditi e poi di nuovo a cantare.

Un’altra cosa che mi lasciò stupefatto era che i tifosi (di entrambe le squadre) oltre ad essere sugli spalti erano anche sulla pista di asfalto attorno al campo (immaginate una pista tipo atletica) e, separati, si sfidavano a ondate andando gli uni verso gli altri senza però entrare in contatto, fino a che non entrò una macchina della polizia e si mise in mezzo per dividere centinaia di tifosi…mah in italia pensavo sarebbe impossibile, immaginate cosa potrebbe succedere). 

Tant’è se vedete il video che ho ritrovato su youtube, c’è proprio una invasione di campo alla fine dei vascaini festanti (sentite i commentatori brasiliani altra categoria altro che bruno gentili e il suo Diamanti del WestHam).

Partita nervosissima, al 5° gol del Vasco i tifosi del Flamengo cominciarono, diciamo così, a manifestare il loro lieve disappunto: la polizia di cui fino a pochi minuti prima non si era vista traccia (stavano nell’anello in alto nascosti) cominciò a scendere e a menare a destra e a manca senza andare troppo per il sottile.

A quel punto, visto che anche mancavano pochi minuti alla fine, io e la mia futura moglie uscimmo abbastanza rapidamente prima che la situazione cominciasse a degenerare (la polizia è sempre meglio evitarla in brasile, regola generale).

Poi sono tornato altre volte al Maracanà ed è stato sempre tutto tranquillo, il bello del calcio brasiliano, soprattutto di allora era che, senza troppi tatticismi esasperati, i giocatori arrivavano fino verso al limite dell’area e lì cominciavano le marcature e si tentava il numero ossia sostanzialmente significava di cercare andare via nell’uno contro uno.

Adesso da circa un anno lo stadio è chiuso per i lavori di ristrutturazione per la Coppa del Mondo del 2014 e aprirà, se non mi sbaglio, proprio per la gara inaugurale.



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