Calcio
DEUTSCHLAND U21: KADER FÜR DIE EUROPAMEISTERSCHAFT
Servus, Freunde!
Germania semifinalista del campionato europeo under 21: buone individualità e buon assetto tattico, dettato da un Trainer ormai esperto come Stefan Kuntz. Iniziamo proprio da lui: saarlandese, di Neunkirchen, ha vestito egli stesso la Trikot della under 21 per 4 volte mettendo a segno 3 reti tra il il 1983 e il 1985. Torna in maglia bianca, con cui si laurea Campione d’Europa nel 1996, solo a 31 anni per 25 gare e 6 reti: con lui in campo la Mannschaft non ha mai perso, ottenendo 20 vittorie e 5 pareggi. Lo scopo della U21 per la DFB è molto chiaro: preparare i giovani alla Nazionale maggiore, vincere viene messo assolutamente in secondo piano. Per questo motivo, salvo rare eccezioni – come in quest’occasione il difensore e capitano Jonathan Tah – quando un giocatore veste la maglia della Mannschaft non torna più indietro anche se l’età glielo consente. Andiamo quindi a scoprire quali sono gli Aquilotti che, oltre alla semifinale, hanno anche conquistato il pass per Tokyo 2020. Partiamo da Alexander Nübel, portiere dello Schalke 04 che complici un’espulsione ed un infortunio ha soffiato il posto al più esperto Fährmann nel finale di stagione: le sue prestazioni, nonostante la difesa ballerina degli Knappen, hanno convinto Kuntz che ha deciso di schierarlo titolare, finora con ottimo profitto. Con lui Florian Müller, del Magonza, titolare nel suo club ma costretto ad uno stop di due mesi per un infortunio ad un ginocchio e Markus Schubert, della Dynamo Dresda, che milita in Zweite Bundesliga. In difesa troviamo il già citato Jonathan Tah, del Bayer Leverkusen, che ha il valore di mercato più alto di tutta la rosa (40 milioni di €): dotato di mezzi fisici (195×98) e tecnici notevoli, guida il centro della retroguardia insieme a Timo Baumgartl, dello Stoccarda. Sulle fasce, Benjamin Heinrichs, uno dei due che militano all’estero (AS Monaco, nella Ligue 1.) e Lukas Klostermann, difensore pulitissimo – un solo cartellino giallo in 28 gare – protagonista di un’altra grande stagione con il Rasen Ball Lipsia. In alternativa Waldemar Anton, tedesco di origine Uzbeka, che paga anche l’infelice stagione del suo Hannover in cui ha giocato tutti i 3.060 minuti del massimo torneo; Robin Koch, del Friburgo, anch’egli costretto ad un lungo stop tra Febbraio e Maggio per la rottura dei legamenti collaterali del ginocchio; Felix Uduokhai, del Wolfsburg, quello nella rosa con il minutaggio minore (solo 235′ per lui) in campionato ed infine Maximilian Mittelstädt, dell’Hertha Berlino, già nel mirino di club più quotati. A centrocampo Mahmoud Dahoud, nato il 1 Gennaio 1996, ultimo giorno utile per partecipare alla rassegna, giocatore dal grande potenziale ma dal rendimento altalenante e per questo impiegato a fasi alterne nel suo Borussia Dortmund; Maximilian Eggestein, del Werder Brema, titolare per tutte le 34 gare di Bundesliga ma sostituito all’83° del match contro il Borussia Dortmund e per questo con 7 minuti in meno di Anton; Florian Neuhaus, del Borussia Mönchengladbach, poche volte a segno ma fornitore di ben 8 assist per i compagni; Arne Maier, il più giovane della compagnia (8 Gennaio 1999), del Werder Brema, recuperato in extremis da un lungo infortunio ai legamenti di un ginocchio; Levin Öztunali, del Magonza, la cui mamma è figlia del mitico Uwe Seeler: atleta di grande esperienza e mezzi, nonostante la giovane età, ha avuto anche lui una stagione condizionata da acciacchi muscolari di vario genere; Nadiem Amiri, dell’Hoffenheim, la cui Bundesliga è iniziata in pratica nel girone di ritorno a motivo di una frattura patita durante la preparazione e che ha rischiato di saltare la trasferta italiana per un ulteriore incidente alla caviglia nella penultima gara; Suat Serdar, dello Schalke 04, dal temperamento particolarmente focoso che sovente gli fa rimediare cartellini di vario tipo ed Eduard Löwen, del Norimberga, che allunga la lista dell’infermeria, essendo rimasto fuori da Ottobre a Dicembre per uno strappo muscolare. In attacco, Marco Richter, dell’Augusta, in grado di ricoprire più ruoli e non di rado impiegato anche come trequartista da Schmidt; Luca Waldschmidt, del Friburgo, altro giocatore polivalente, la cui quotazione è in crescita specialmente dopo le belle prove offerte qui all’Europeo e Johannes Eggestein, del Werder Brema, fratello minore di Maximilian. Infine il curioso caso di Lukas Nmecha: nato ad Amburgo da genitori Nigeriani, si è trasferito in Inghilterra ancora bambino con la famiglia – acquisendo anche la cittadinanza britannica – dove è cresciuto nel Manchester City ed ha fatto la trafila di tutte le Nazionali giovanili Inglesi, dalla U16 alla U21 raccogliendo 31 presenze. Nemcha però è anche in possesso della cittadinanza tedesca, essendo nato nel Paese da genitori residenti da almeno 8 anni (ne basta anche uno solo, n.d.r.). Il regolamento FIFA in merito prevede che ci debba essere un “chiaro collegamento” con il Paese che si voglia rappresentare e che la decisione definitiva debba avvenire entro il compimento del 21° anno d’età. La DFB, certa delle doti del giovane, ha mandato di recente un emissario per convincerlo a scegliere la Germania, decisione che Lukas ha preso il 15 Marzo scorso.
Tah, Dahoud, Amiri ed Öztunali sono Campioni in carica, avendo fatto parte anche della vittoriosa spedizione polacca di due anni fa: riusciranno a confermarsi?
Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE! o scrivere a fussballbitte@mail.de.
Friedl25
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