Calcio
L’altra faccia della Champions League: un’altalena di risultati
Partite con divari netti, altre con risultati a sorpresa: la nuova formula della Champions ha aumentato o diminuito il livello di competizione?
La seconda giornata della Champions League ha regalato ai tifosi rossoblù un’esperienza indimenticabile. In uno stadio ricco di storia, ad Anfield, il Bologna ha tenuto testa al Liverpool di Slot. E nonostante i gol di Mac Allister prima e Salah poi, sugli spalti della curva ospite nessuno ha mai smesso di cantare, proseguendo poi nelle strade e nei pub inglesi tra le note di 50 Special.
Lontano da Liverpool il giorno prima, qualche ora in anticipo ed anche in contemporanea si giocavano altre 8 sfide, a decretare la classifica momentanea. I risultati dei match, in queste gare, si sono rivelati, a discapito delle aspettative, estremamente altalenanti.
Martedì – Divario tecnico ed economico evidente?
Martedì si sono verificati una serie di risultati tondi e con divari particolarmente ampi, dal 7 a 1 del Borussia Dortmund sul Celtic fino al sorprendente 0 a 4 del Brest sul campo del Salisburgo. Punteggi che hanno fatto dubitare, tifosi e non, sull’effettivo livello di competizione aumentato (come inizialmente annunciato dalla UEFA) o meno della nuova formula a girone unico. Infatti, ben 4 partite delle 9 giocate sono terminate con 4 o più gol di scarto tra le squadre (tra queste anche l’Inter contro la Stella Rossa).
L’opinione comune dunque si è concentrata su una considerazione piuttosto evidente ed, in generale, parzialmente condivisibile: la nuova modalità non ha permesso alle squadre partecipanti di aumentare la competizione, bensì ha evidenziato il divario, netto, in termini economici oltre che atletici, tra le diverse formazioni e i giocatori protagonisti.
Mercoledì – Crollano le Big di Champions: sorprese inaspettate?
Tuttavia, la musica è nettamente cambiata nella serata di ieri. Al di là dell’Atalanta, che ha vinto 0-3 contro lo Shakhtar Donetsk, sono state numerose le squadre in grado di sorprendere, spettatori (e bookmaker). L’Aston Villa ha superato in volata il Bayern Monaco grazie ad un gol di Duran, il quale ha segnato con Neuer colpevolmente fuori dai pali. Stesso destino per il Real Madrid campione d’Europa in carica, caduto per 1 a 0 in Francia contro il Lille. Anche squadre “meno quotate” sulla carta, dunque, hanno vinto i propri match, smentendo dunque la considerazione di tifosi e opinionisti del giorno precedente.
Un’altalena di risultati
L’altalena di risultati delle due giornate di Champions League ha permesso di evidenziare due diverse correnti di pensiero: da un lato, di chi sostiene che il livello di competizione si sia abbassato a causa dell’ampliamento delle squadre partecipanti, rendendo maggiormente complicata la formula ed evidenziando inoltre il divario tecnico tra società con potenzialità economiche nettamente differenti.
Dall’altro, di chi invece smentisce questa considerazione, sottolineando come le formazioni che hanno subito risultati negativi partecipavano attivamente al massimo torneo europeo per Club da anni (vedasi il Celtic), o vi avrebbero comunque preso parte. Dunque, per questi ultimi, la modifica alla formula non ha avuto un peso così determinante, nel complesso.
I primi bilanci del girone unico di Champions League
Dopo le prime due giornate, osservando la classifica momentanea è possibile notare una tendenza, in parallelo alle considerazioni sopracitate. Delle prime 8, oltre al Brest, compaiono i nomi di squadre rinomate e che, già prima dell’inizio della competizione, venivano considerate papabili per l’accesso alla seconda fase diretta od ai Playoff. Il rischio, dunque, è che la nuova formula non abbia alzato od abbassato il livello di competitività tra le formazioni, quanto piuttosto abbia potenzialmente eliminato il “fattore squadra-sorpresa”, diminuendo le possibilità di vedere la rivelazione dell’annata molto avanti nella competizione.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook