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Calcio

Liga 2016/2017: Il punto sulla quattordicesima giornata – 6 dic

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Una partita che riassume la storia delle ultime stagioni. Si potrebbe riassumere così la quattordicesima giornata della Liga spagnola, in cui tutti gli occhi erano puntati, ovviamente, su “El Clasico”, terminato 1-1. Un pareggio che fa felice solo il Real Madrid, che mantengono i 6 punti di distacco dal Barcellona, e esultano ancora di più perché sia Atletico Madrid che Siviglia non approfittano di questo risultato, e rimangono a debita distanza.

Partiamo allora proprio dal Siviglia, che cade clamorosamente per 2-1 nell’ anticipo del venerdì sera in casa del Granada, che conquista contro la squadra di Sampaoli la prima vittoria della stagione. Un Siviglia irriconoscibile, che non mette in mostra il solito calcio spumeggiante, e lascia la strada libera ai padroni di casa, che vanno a segno con Andreas Pereira e David Lomban. Inutile il gol degli ospiti realizzato da Ben Yedder.

Finiscono tutte con un pareggio invece le partite giocate sabato. Oltre a Barcellona-Real Madrid, di cui parleremo nel dettaglio, sia Leganes-Villareal che Atletico Madrid Espanyol finiscono col punteggio di 0-0. Periodo non facile sia per il “Sottomarino Giallo” che per i Colchoneros, che rimangono staccati dalla vetta della classifica e, soprattutto, producono poco gioco, o, quantomeno, manovre poco efficaci.

La giornata di domenica è sicuramente stata più interessante, e si è aperta col pareggio per 3-3 tra Betis Siviglia e Celta Vigo. Un continuo botta e risposta tra le due squadre, con gli ospiti che passano in vantaggio con Iago Aspas, ma vengono raggiunti subito dopo dal gol su rigore realizzato da Ruben Castro. Il Betis passa poi in vantaggio con Sanabria, ma vengono raggiunti dopo 10 minuti da Iago Aspas. La partita a questo punto diventa bellissima, con occasioni da entrambe le parti, concretizzate da Pezzella per il Betis e da Roncaglia per il Celta Vigo, che fissano il risultato sul 3-3. Buone vittorie invece sia per l’Athletic Bilbao che per lo Sporting Gijon, vincenti entrambi col punteggio di 3-1 rispettivamente contro Eibar e Osasuna. Si dividono invece la posta in palio Alaves e Las Palmas: I padroni di casa sono passati subito in vantaggio grazie a Alexis, ma nel secondo tempo, la rete messa a segno dall’ex Atalanta Marko Livaja ha fissato il punteggio finale sull’1-1. Non sa davvero più vincere invece il Valencia che, in casa contro il Malaga, non riesce ad andare oltre il 2-2. Gli ospiti sono passati in vantaggio grazie al gol di Fornals, ma la squadra di Prandelli ha reagito subito, ribaltando il risultato con Rodrigo e Medran. Quando ormai la partita sembrava finita, ecco la doccia fredda per l’ex ct della nazionale e i suoi ragazzi: al 94’ infatti Fornals spedisce la palla in rete in uno dei numerosi assalti finali del Malaga, confermando così il momento di crisi che affligge il Valencia dall’inizio della stagione. La giornata si è poi conclusa con la clamorosa vittoria del Deportivo la Coruna per 5-1 sulla Real Sociedad, una delle squadre più in forma di questo momento. La partita è stata senza storie fin da subito, con i padroni di casa che hanno letteralmente schiacciato per tutti i 90 minuti i ben più quotati avversari.

 

Ma arriviamo ora al match clou della giornata, che si è giocato sabato alle 16.15. Il Real Madrid si presentava a questo Clasico con tutti i favori del pronostico, e con una striscia di 32 risultati utili consecutivi. Il Barcellona dal canto suo non poteva sbagliare, e si sa che i grandi campioni danno il meglio di loro proprio in questi momenti. E’ stata una partita molto nervosa, fin dall’inizio, con entrambe le squadre che sapevano bene l’importanza di questa sfida e, probabilmente per questo, hanno offerto un gioco poco vivace nel primo tempo, con i Blancos spesso in proiezione offensiva, ma che non riuscivano quasi mai a portare pericoli alla porta difesa da Ter Stegen. All’inizio del secondo tempo però, proprio nel momento in cui sembrava più in difficoltà, il Barcellona si guadagna un calcio di punizione sul lato sinistro dell’area di rigore delle Merengues. Il cross di Neymar è perfetto, Varane si perde Luis Suarez in marcatura e per il “Pistolero” è un gioco da ragazzi colpire di testa ed insaccare. Il Real a questo punto prova a riversarsi nell’area avversaria, ma la verve dei ragazzi di Zidane dura 5 minuti o poco più Sì perché pochi minuti dopo il gol, Luis Enrique fa entrare in campo Andres Iniesta, al rientro dall’infortunio, e la partita cambia del tutto. L’”Illusionista” Blaugrana è decisamente ispirato, smista palloni come meglio non potrebbe, e regala per ben due volte (prima a Neymar e poi a Messi) due palloni a tu per tu col portiere, ma in entrambi i casi i due fenomeni del Barcellona sprecano malamente. Si arriva così nei minuti di recupero, con i Blancos che hanno creato molto poco nel secondo tempo, e sembrano molto spaesati e confusi. Il calcio però, si sa, è un gioco strano, ed ecco allora che, nella più grande difficoltà del Real, la storia si ripete, e sembra di rivivere le ultime due finali di Champions League giocate dalle Merengues, in particolare quella del 2014. Il Real è sotto, mancano due minuti alla fine, e c’è una punizione dalla tre quarti. Modric crossa in area, preciso sulla testa di Sergio Ramos, l’uomo dei finali di partita, perso da Mascherano, che indisturbato stacca di testa e batte Ter Stegen. Sempre Sergio Ramos, sempre su cross, sempre di testa. E’ lui che ha risolto le partite più importanti dei Blancos in questi ultimi anni, e lo ha fatto anche sabato, mantenendo invariato il distacco tra le due squadre in classifica. Certo, la Liga è ancora lunga, e il Barcellona ha ancora tutto il tempo per recuperare, ma vedendo lo strapotere del Real negli ultimi mesi, il numero 4 con la camiseta blanca, potrebbe essersi rivelato, ancora una volta, l’uomo decisivo in casa Merengues.

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