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Calcio

Macedonia vs Italia 2 a 3: la cronaca del match – 10 ott

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Nella sfida contro la Macedonia allo stadio Filippo II, non erano ammessi passi falsi. L’unico risultato accettabile era la vittoria. L’Italia alla fine ha raggiunto l’obiettivo, ma non ha evitato una pessima figuraccia. I macedoni non meritavano affatto la sconfitta, tutt’altro. Dopo pochissimi minuti Pandev sfiora il gol del vantaggio, grazie ad una triangolazione tutta di prima con un compagno. Buffon davvero straordinario. L’Italia intuisce il pericolo ed attacca a pieno regime gli avversari, ma, consapevole della propria superiorità tecnica, non riesce mai a concretizzare i propri sforzi. Al 19′ però scatta un altro campanello d’allarme per gli uomini di Ventura, davvero troppo rilassati. Nestorovski fa partire una botta col collo destro che si stampa sulla traversa. Grandissimo brivido per gli Azzurri, i quali iniziano a giocare, ma questa volta per davvero. E al 24′ finalmente il gol degli italiani: ci pensa Belotti a semplificare il compito degli uomini di Ventura, con una rete da bomber vero, anche se la difesa dei padroni di casa ha dormito in maniera colossale. Ma ancora una volta gli Azzurri si sono rilassati, consapevoli dei propri mezzi tecnici nettamente superiori agli avversari. I padroni di casa si sono tornati a far sentire al 41′, con l’attaccante del Palermo che da due metri dalla porta schiaccia il pallone in rete, ma trova Buffon che blocca la sfera. Il primo tempo finisce comunque 1 a 0 in favore dell’Italia e il risultato copre le reali difficoltà degli Azzurri. I secondi 45 minuti infatti si dimostrano totalmente disastrosi per gli italiani. Gli uomini di Ventura continuano a premere in avanti, ma i macedoni difendono attentamente mentre l’Italia dà l’impressione di non riuscire mai ad affondare il colpo. E così, in due minuti arriva il suicidio azzurro. Al 57′ Verratti sbaglia il passaggio indirizzato a Bonucci. La palla, troppo lenta in direzione del centrale juventino, viene catturata da Nestorovski che punta i difensori italiani prima di freddare Buffon con un piattone ad allargare verso l’angolino del secondo palo. Pareggio Macedonia! E due minuti dopo arriva addirittura il sorpasso. Altra palla persa in mediana dai ragazzi di Ventura, Pandev serve in area Nestorovski che gioca una sponda fortunosa verso Hasani. Il macedone carica il destro dal limite dell’area e batte l’incolpevole Buffon con un siluro. Sorpasso. Qui l’Italia vive un momento di totale black-out, Parolo subisce un tunnel umiliante, Ibraimi umilia la retroguardia del Belpaese e la Macedonia gioca un calcio semplice, fatto a ritmi altissimi di corsa e di passaggi, spesso di prima. Non sorprende dunque che la Macedonia sfiori il gol del ko, ma Buffon salva tutto. Dal possibile 3 a 1 per i macedoni, i padroni di casa si ritrovano improvvisamente rintanati in difesa: la paura di non farcela prende il sopravvento. L’Italia invece gioca con la cattiveria di chi non può perdere perché la posta in palio è troppo alta. Piovono le occasioni per gli Azzurri e finalmente Immobile agguanta il pareggio al 75′ con la punta del piede su un assist dell’instancabile Candreva. 2 a 2. Ventura mette in campo tutto l’arsenale offensivo che ha a disposizione e alla fine, al 91′, ottiene il gol del 3 a 2, ormai insperato. Il solito Candreva confeziona un cioccolatino per la punta laziale che accetta volentieri il regalo e spegne con un colpo di testa i sogni di gloria macedoni. L’Italia porta a casa a fatica questi tre punti. Tuttavia non ha convinto per niente la prestazione degli italiani. La squadra non ha un’identità di gioco e soprattutto sbaglia spesso l’approccio mentale alla partita, trovandosi così a risolvere in corsa i disastri creati nei primi 45 minuti. I problemi non nascono da errori individuali ma più che altro dalla lentezza dei movimenti senza palla dei giocatori. Verratti e i centrocampisti azzurri faticano enormemente a trovare soluzioni alternative. Una volta che gli interpreti aumentano il ritmo e la corsa, allora la squadra diventa competitiva. Il risultato non cancella la figuraccia italiana: bisogna dare di più e fare meglio, specialmente con avversari meno attrezzati tecnicamente. Ora il cammino si fa più duro visto che l’Italia dovrà far visita agli spagnoli e all’Albania. Il sogno di passare per primi resta reale, ma c’è da fare molto di più e la strada è ancora lunghissima. Forza Italia!

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