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Calcio

MLS: Galaxy vs Manchester United, fra il nuovo ed il vecchio continente c’è ancora un abisso

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Piccola pausa per la Major League, che vede però impegnate alcune delle sue compagini in amichevoli e tornei di lusso, dove a sfidare le franchigie nordamericane non sono nient’altro che squadre dal blasone altissimo come Barcellona e Real Madrid per intenderci.

Questo fine settimana si sono sfidati i Los Angeles Galaxy contro il glorioso Manchester United.

Un 5 a 2 per gli inglesi che deve far riflettere tutta la MLS. Inutile raccontare il riepilogo del match, per farlo basterebbero pochissime righe: i Red Devils hanno dominato in lungo e in largo per quasi ottanta minuti, lasciando ai californiani un po’ di gloria nel finale e regalandogli anche un paio di gol per non lasciare troppo amareggiati i tifosi locali.

Tutto qui, niente di più e niente di meno.

Anche a livello tecnico/tattico il riassunto è assai breve: una squadra ha tempi di gioco e movimenti a palla lontana perfetti, sistematici; l’altra ha enormi lacune, soprattutto quando sono in fase passiva.

Come scritto un paio di righe sopra, tutto qui.

 

Insomma…Cosa si può analizzare concretamente di questa partita? 

La risposta è una soltanto: la mentalità.

Che i Galaxy potessero perdere questa amichevole era più che scontato; è il modo in cui hanno perso che lascia alquanto sbalorditi.

Partiamo da una piccola postilla, che poi tanto piccola non è: lo United è in fase di preparazione, i Galattici si apprestano ad affrontare il girone di ritorno. Fisicamente i californiani avrebbero dovuto essere due spanne sopra gli inglesi; onestamente pareva il contrario.

Queste partite dovrebbero essere un banco di prova per tutte le franchigie, con l’intento, anno dopo anno, di limare il gap fra le squadre del vecchio e nuovo continente.

Lasciatemi dire che Galaxy vs United è stato uno spettacolo osceno dal punto di vista calcistico, ma come detto in precedenza, qui entra in ballo il fattore mentalità.

 

Sugli spalti tutti erano felici e contenti, nonostante la squadra locale fosse stata letteralmente umiliata. 

Intendiamoci, non pretendo che i supporters dei Galaxy fischino i propri giocatori per un’amichevole persa, ma neppure che vengano osannati come se avessero disputato la partita della vita.

C’è tanto tantissimo lavoro da svolgere da questa parte del mondo per cercare di portare il calcio ad un livello superiore rispetto a quello odierno, ma oltre che investire cospicui capitali nei club, bisogna incominciare ad educare l’americano appassionato di soccer a vedere questo gioco non solo come un piacevole passatempo.

Se perdi in maniera deplorevole non puoi essere soddisfatto; non devi essere soddisfatto. 

La crescita di questa lega passerà anche da questo piccolo grande fattore.

 

Non metto in dubbio che nell’arco di pochi anni molti campioni, attratti da contratti milionari, possano solcare questi campi, ma finché il soccer verrà visto solo ed esclusivamente come una piacevole gita di un paio d’ore, ogni anno vedremo sempre un Manchester United di turno che senza grossi affanni demolisce fisicamente una squadra senza identità, e psicologicamente una MLS, per non dire una nazione intera, tuttavia senza mentalità.

 

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