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Calcio

MLS: Uno Svedese Tra I Galattici Di Los Angeles?

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Quello appena concluso, si può valutare come un weekend decisamente importante per le franchigie nordamericane.

Tante conferme, ovviamente positive e negative, e qualche colpo di scena davvero inaspettato.

 

I NYCFC affondano Atlanta per 3, reti a 1, Toronto che si impone sul campo dei Sounders, e gli Earthquakes che si divorano i Portland Timbers.

Solite sconfitte per i New England Revolution e Colorado. Montreal che ritrova la vittoria, Dallas che sembra non aver rivali per compattezza e gioco; Houston Dynamo che travolgono incredibilmente gli Orlando City, mentre Vancouver e Minnesota continuano a mantenersi in zona playoff, facendo sognare ad occhi aperti i propri supporters.

Clamoroso tonfo esterno dei Red Bulls, sconfitti dai Philadelphia Union per 3 a 0, ed ennesimo pareggio dei Los Angeles Galaxy tra le mure amiche del Carson.

 

Le classifiche non sono cambiate e tutto resta praticamente invariato, ma il fine settimana  è stato segnato più dalla chiusura della prima finestra di mercato che dai risultati di per se.

 

Prima di analizzare gli ultimi movimenti dei club, bisogna capire chi sta portando avanti un vero e proprio progetto che col passare degli anni sta diventando sempre più strutturato ed ambizioso.

Parliamo di Don Garber, commissario della Major League dal 1999.

 

In questi 18 anni Garber ha imbastito un concetto calcistico molto interessante, che si sta sviluppando in maniera graduale ma in costante crescita. 

La MLS  era nota a molti giocatori e procuratori come un modesto torneo che poteva allungare la  propria carriera e giocare senza grossi affanni, guadagnando cifre importanti.

C’è voluto più di un decennio per invertire una rotta che sostanzialmente non avrebbe portato nulla di concreto. 

Dopo 18 anni Don Garber può dire di essere riuscito nel suo intento.

 

La lista dei Designated Players è piena di talento: Almiron, Martinez, Villalba, Nikolic, Schweinsteiger, Mensah, Alessandrini, Dos Santos, Piatti, Maxi Moralez, Pirlo, Villa Wright-Phillips, Kaká, Sebastian Blanco, Diego Valeri e Giovinco.

La lista sarebbe più vasta ma gli attori principali di questo lungometraggio sono essenzialmente loro.

 

In questo elenco si va ad aggiungere Blerim Dzemaili, centrocampista svizzero già di proprietà dei Montreal Impact, ma mandato in prestito per una stagione al Bologna F.c. 1909. Il giocatore che occuperà quindi il secondo posto ( su tre presenti ) da DP nella franchigia canadese.

Il terzo slot ( fessura ) potrebbe essere utilizzato nella seconda finestra di mercato, nel caso il Montreal dovesse arrivare alla fase finale del torneo. 

Sicuramente il club di Saputo cercherà di investire su un attaccante o un esterno offensivo di prima fascia.

 

Ricordate Didier Drogba? Ebbene l’ ex stella degli Impact ha finalmente trovato sistemazione.

Tutto lasciava pensare che l’ivoriano potesse trovare spazio in Latino America o ancor meglio in Cina, ma a spuntarla sono stati incredibilmente i Phoenix Rising, club che milita in USL ( secondo campionato americano insieme alla NASL ).

Contratto triennale da 300mila dollari, che può essere modificato dopo la prima stagione se il calciatore decidesse di diventare il direttore sportivo.

 

Sirene americane per il Chicharito Hernandez, che con molta probabilità giocherà per i Los Angeles FC, la seconda squadra della omonima metropoli che prenderà parte al torneo nella prossima stagione.

Contratto stellare per l’attaccante messicano in forza al Bayer Leverkusen: 10 milioni di dollari all’anno!

Difficile rifiutare una simile proposta, per diversi motivi: il riavvicinamento del giocatore alla propria patria, l’ entrate extra provenienti dal marketing, e come accennato precedentemente il lauto ingaggio.

Cosa potrebbe spingere Hernandez a rifiutare o quantomeno riflettere sul suo addio ai campionati europei? Nulla. 

Il Messico difficilmente escluderà il calciatore dalla nazionale per via di questo cambio, e con tutta franchezza, il ventottenne messicano ha già dimostrato tutto il suo potenziale: discreta punta da squadra di medio alta classifica, nulla di più e nulla di meno. 

Arrivato a questo punto della sua carriera, sarà difficile credere che i procuratori di Hernandez possano rifiutare la MLS per provare a trasferire il proprio assistito in qualche top club europeo nel caso lo contattassero in questo mercato estivo.

 

Se da una parte si vogliono fare spese folli per Hernandez, dalla parte opposta non stanno certamente a guardare.

Ibrahimovic ai Los Angeles Galaxy non è solo un sogno di mezza estate.

Lo svedese è stato vittima di un grave infortunio che lo terrà lontano dai campi di gioco per 9 mesi abbondanti.

Alla sua veneranda età ( 35 anni ) è molto complicato capire se potrà tornare nella condizione fisica che l’ha contraddistinto in tutti questi anni.

Una cosa è sicura, anzi no, probabilmente due: la prima è che lo svedese è stato come sempre molto schietto nel dire che smetterà quando vuole lui; ciò significa che la rottura del legamento crociato del ginocchio destro non fermerà la sua voglia di giocare.

La seconda è che il Manchester United sembra aver praticamente scaricato il fenomeno scandinavo. 

La dirigenza inglese è stata molto chiara a riguardo: non  ci sarà nessun prolungamento del contratto, ma verrà garantita la totale riabilitazione del calciatore.

In sintesi Zlatan non rientrerà più nei piani dei Red Devils ma sarà curato e rimesso in sesto.

I Galaxy proveranno a convincere in tutti i modi l’ entourage della punta ex PSG, e con buona probabilità potrebbe esserci l’accordo definitivo tra le parti, con i californiani pronti a ricoprire d’oro l’attaccante svedese.

Un’ operazione meno complicata del previsto, ma che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. 

Le prestazioni negative dei Galaxy stanno mettendo di malumore molti supporters; l’arrivo di Zlatan porterebbe si tanto entusiasmo, ma da come si è evinto in questi passati campionati, il reparto offensivo non è certamente la causa di questi scarsi risultati.

Una ricaduta dello svedese non è assolutamente da escludere, e se così fosse, potrebbe mettere in seri problemi la franchigia californiana.

Un rischio che per il momento pare non impensierire più di tanto i Galaxy, pronti come non mai ad assicurarsi le prestazioni dello svedese.

 

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