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Calcio

Monday Night – Due chiacchiere con Gareth – 27 Mar

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Questa sera il Monday Night” avrà una veste lievemente insolita e per farlo dovrò fare un leggero salto nel passato di qualche mese, riavvolgendo il nastro sino all’Ottobre scorso.

Come spesso è accaduto negli ultimi anni, mi trovavo in quel di Londra in concomitanza con una partita del Bologna, per la precisione il “derby” contro il Sassuolo. Stufo di continue ricerche fra il sotto bosco del web, tra streaming cinesi e telecronache moldave, mi sono diretto al – fino a quel tempo sconosciuto – “Bologna Fans Club London”.

Dopo essermi messo in contatto con la presidentessa Francesca Castelli, sono piombato al “Bar Centrale”, su Chalk Farm Road, appena oltre al famigerato mercato che quotidianamente viene assaltato da miriadi di turisti da ogni angolo del globo.

Beh, certamente mi aspettavo d’incontrare altri ragazzi con la mia stessa fede, magari nella City per studiare oppure semplicemente in vacanza, ma non immaginavo minimamente di potermi imbattere in un nativo inglese pazzo per i nostri colori. Con tanto di maglia ufficiale indosso.

Ecco, lui si chiama Gareth Collett, parla un buonissimo italiano e qui sotto troverete una nostra chiacchierata sulla sua particolare storia e sul calcio visto dall’isola che lo ha inventato…

Ciao Gareth, noi ci siamo incontrati in un locale di Camden Town durante una partita del Bologna. Presentati un po’ ai lettori di 1000cuori rossoblù.

Ciao a tutti, sono Gareth. Sono originario di Middlesbrough ma adesso abito nel sud dell’Inghilterra.

Quando ti ho visto entrare con la sciarpa rossoblù, pensavo fossi un tifoso del Crystal Palace ed invece…

Scherzo. Come è finito un ragazzo di Middlesbrough a tifare per il Bologna?

Quando ero giovane, intorno agli anni ’90, la serie A era molto famosa nel Regno Unito. Maradona era appena passato da quelle parti e altri grandi campioni continuavano a giocare nel torneo: penso a Del Piero, Maldini, Baggio, Weah e… anche Kenneth Andersson!

Senza dimenticare che dopo il mondiale del 1990, “Gazza” Gascoigne si trasferì alla Lazio ed era settimanalmente in onda su un programma della tv inglese chiamato “Football Italia” dove facevano vedere anche gli highlights della giornata. In quel periodo non avevo una squadra preferita, ma seguivo con interesse il vostro calcio.

Sì ok, ma il Bologna? Guarda che io la realtà la conosco già …

Qualche anno dopo ho incontrato la donna della mia vita, che fra l’altro è ancora la mia attuale fidanzata. Lei è di Ferrara ed io sono transitato diverse volte da Bologna. Venendo dalla Gran Bretagna era la città più comoda da raggiungere e ci sono passato con lei, ma anche da solo. All’inizio mi piaceva la storia della città, l’umore della gente ed il contesto in generale. Poi ho cominciato ad interessarmi della squadra …

C’è stato un giocatore o una partita in particolare che ti ha fatto innamorare  definitivamente del club?

Beh, purtroppo quando è esplosa la mia “passione”… eravamo appena retrocessi! Ovviamente non ho dei gran ricordi positivi. Ricordo benissimo un gol di Balotelli contro di noi a San Siro: partita quasi chiusa in parità ed invece perdiamo palla e prendiamo un gol da 30 metri. Era l’esempio perfetto della stagione negativa.

Il ricordo che però sottolineo sempre volentieri è quello legato al match contro il Frosinone della stagione successiva. Una grande rimonta. Combattuta. Ed un pareggio acciuffato al 90esimo grazie al gol di Maietta. L’atmosfera in curva Bulgarelli fu incredibile!

Conosci altri ragazzi britannici tifosi del Bologna?

Sì, c’è un altro ragazzo che conosco da un pochino. È venuto una volta a vedere la partita nel nostro gruppo* a Londra, ma penso di appartenere ad una specie rara!

*Bologna FC club London ( se siete a Londra per la partita, mandateci un messaggio e guarderemo l’incontro tutti insieme)

Senti, la stagione del Bologna si sta trascinando in fondo senza infamia e senza lode. Nessun allarmismo, è tutto (quasi) secondo i piani. Tu, sinceramente, ti aspettavi qualcosina di più?

 Beh, all’inizio pensavo che la partenza di Giak potesse pesare molto all’interno dei meccanismi di Donadoni. Poi ho visto un buon equilibrio con Verdi e Krejci ai fianchi di Destro. L’infortunio dell’ex Carpi ha pesato molto, ma  mettiamoci  anche qualche punto perso a causa di qualche decisone arbitrale incomprensibile (tipo quella di Genova) , sommata a qualche disattenzione evitabile ed ecco che verrebbe fuori una classifica leggermente migliore.

Sicuramente ti piace soffrire, visto che a differenza del Bologna il “tuo” Middlesbrough sta lottando nei bassi fondi della Premier League

Non siamo messi molto bene. Abbiamo una discreta difesa ma davanti siamo spesso inconcludenti. Le prossime due partite contro Hull e Swansea saranno decisive per la salvezza.

Secondo te, perché il campionato d’Oltremanica piace così tanto agli italiani?

Da una parte credo che queste cose siano cicliche. Come dicevo, quando ero più piccolo ricordo benissimo che la Lega italiana era la più forte. Secondo me la Premier ha toccato il punto più alto 5 o 6 anni fa. Adesso sembra che sia il turno della Liga, oppure, perché no, della Bundesliga.

Tuttavia credo dalle nostre parti la cultura del calcio sia diversa. In Inghilterra le partite si giocano all’attacco, con ritmi più alti. A volte significa che le partite diventano più eccitanti ma sono anche spesso piene di errori difensivi; questo non significa che sia necessariamente il gioco migliore.

Nelle partite da voi prevale la tattica, la strategia. Le difese sono sempre super organizzate e non è un caso che i miglior difensori della storia del calcio siano sempre italiani. Penso a Maldini, il migliore che abbia mai visto in vita mia.

In fondo dipende dai gusti: a me piacciono entrambe, per motivi diversi.

È difficile trovare qualcosa di spettacolare in questa serie A, con la Juve nettamente più forte e le ultime tre nettamente più scarse. C’è qualcosa che ti colpisce particolarmente del campionato Italiano?

Vero. In questo momento la Juve è dominante, anche perché le squadre di Milano sono ancora poco competitive per il titolo e Roma o Napoli non mi sembrano pronte per la vittoria finale.

Forse la Serie A non ha ancora recuperato “appeal” dopo gli scandali, quindi al di là della Juventus diventa complicato attirare i grandi giocatori internazionali. Inoltre, dal punto di vista televisivo, c’è poco interesse all’estero, rispetto magari a campionati come la Liga o la Premier e quindi  girano meno soldi. Per ora, poi magari la ruota tornerà a girare.

A proposito d’Italiani, dalle parti  del “Riverside Stadium” ne sono passati tanti: da Ravanelli a Gianluca Festa, passando per Branca fino a giungere a “Big Mac” Maccarone. Ne ricordi uno con particolare affetto?

Ricordo bene quando comprammo Ravanelli a metà degli anni ’90. È fondamentale però, capire prima la storia di Middlesbrough, che è una vecchia città di natura industriale poco “alla moda” in Inghilterra. Per di più con una società avara di titoli. A Maggio tutti avevano visto Ravanelli vincere in Europa con la Juventus e qualche mese dopo stava venendo a…  Middlesbrough: incredibile!

Ricordo bene anche la sua prima partita al “Riverside stadium”: 3 a 3 contro il Liverpool con una sua tripletta!  Nello stesso anno giocammo anche due finali a Wembley (perse entrambe) e grazie anche all’arrivo di Juninho dal Brasile pensavamo che fosse un nuovo inizio per il nostro club.

Per “Big Mac” abbiamo grande affetto. Soprattutto perché ci portò per mano sino alla finale della Coppa Uefa 2006. Fu lui il protagonista dei gol che ci consentirono la rimonta prima ai quarti, poi in semifinale. Due delle partite più assurde che abbia mai visto. Per questo avrà sempre un posto nella storia del’Boro.

A proposito, puoi dirci qualcosa sull’ex trequartista rossoblu Gaston Ramirez, attualmente in forza al ‘Boro?

L’anno scorso in Championship era probabilmente l’individuo più importante. Adesso  – quando è in giornata –  è ancora il giocatore più creativo, ma già a Gennaio aveva chiesto di esser ceduto. Si parla di un brutto rapporto con l’ex manager Karanka, ma il suo atteggiamento è stato comunque discutibile secondo me. Ora che il tecnico spagnolo è andato via, speriamo ritrovi la voglia. La verità non la sapremo mai, ma abbiamo bisogno di tutti per evitare la retrocessione.

La maggior parte dei tifosi italiani conosce il derby di Manchester o quelli di Londra, ma a Middlesbrough qual è la partita più sentita?

Direi  quella con le altre grandi squadre del nord, come Sunderland e Newcastle. Ma non dobbiamo dimenticare neanche quella con il Leeds.

Torniamo a noi. Saputo sta proseguendo il suo programma di crescita “step by step”. Fenucci ha confermato che tutti i giovani verranno trattenuti (salvo offerte impossibili, ma questo lo aggiungo io) a tuo avviso la società sta muovendo i passi verso la giusta direzione?

Sì, la crescita è graduale. L’anno scorso abbiamo evitato la retrocessione. Quest’anno siamo vicini al centro classifica. Il mercato estivo prossimo  sarà ancora più delicato. Bisognerà rinforzarci trattenendo tutti quelli bravi. Certo, non dobbiamo aspettarci l’Europa, perché per arrivarci servirà un processo lungo, però qualcosa alla squadra andrà aggiunto se vogliamo alzare la posizione.

Un nuovo acquisto che ti ha sorpreso particolarmente? Non dirmi Verdi, troppo facile …

Beh, Dzemaili mi ha sorpreso molto. Poi penso che Krejci possa crescere ancora di più dopo aver fatto esperienza al suo primo anno in Italia. È energico e possiede un gran cross, può migliorare ancora.

Ad Oggi siamo tredicesimi, distanti  4 punti dal Chievo, 6 dal Toro e ben 7 dalla Sampdoria: pensi che sia possibile ridurre il gap con queste squadre da qui alla fine del campionato?

Penso che la crisi sia superata, non abbiamo mai rischiato la retrocessione ma non siamo ancora maturi per colmare il gap con Toro e Samp. Se dovessi fare un pronostico direi Dodicesimi.

Beh, chiudo invitandoti al “Dall’Ara”. Quando verrai?

Speravo di riuscire a venire quest’anno, ma finora non è stato possibile. Spero ancora di riuscirci entro fine stagione, altrimenti la prossima ci sarò di sicuro.

Ho già capito che ci vedremo prima a Londra, ma la prima birra la offri tu …

Molto probabile!

Non mi resta che ringraziarti Gareth, è stato un  vero piacere poter raccontare la tua storia e conoscere il tuo pensiero da tifoso rossoblu nato in Inghilterra.

Grazie a voi e sempre Forza Bologna!

 

 

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