Calcio
MONDAY NIGHT – Il Lokalderby
TSV 1860 MÜNCHEN – FC BAYERN MÜNCHEN: IL LOKALDERBY
Quando qualcuno mi dice che questo derby ha perso il suo fascino, ho una certezza: non è mai stato a Monaco e dintorni. Già, perché se avesse respirato l’aria sulle rive dell’Isar saprebbe che questa sfida, dalla storia ultracentenaria, rappresenta ben più di un incontro di calcio: è una linea di demarcazione invisibile che separa la città, i suoi abitanti, la sua storia ed il suo tessuto sociale. Tutto comincia il 6 Marzo 1899, quando il Turn- und Sportverein München von 1860 decide di aprire le porte agli appassionati di Fußball creando così una sezione all’interno della società. Meno di un anno dopo (il 27 Febbraio 1900), un gruppo di dissidenti del MTV München 1879 si stacca dalla società per dare vita al Bayern e poco più tardi nasce anche la DFB. Bene, gli ingredienti ci sono tutti ma bisogna aspettare ancora perché le due compagini si affrontino per la prima volta: è il 21 Settembre 1902 e la posta in palio è il titolo cittadino. Saranno i poverelli ad aggiudicarselo, al parco di Clemensstraße, con un sonante 3-0 tanto perentorio quanto inatteso. Che avete capito? Sto parlando del Bayern… Sembra strano, eh? Eppure i Bullen godono di ben poco credito all’epoca: i Löwen sono più ricchi, conosciuti ed organizzati, forti di un’esperienza societaria quarantennale, ed hanno le classi sociali elevate dalla loro parte. Il calcio non è più visto con sospetto in Germania, anche se le scuole sono ancora molto distanti dall’accettarlo, e quel leone rampante strizza l’occhio ai nobili più che ai contadini e ai borghesi. E’ il primo grado di separazione: le due fazioni si distinguono in modo netto e, inutile aggiungerlo, non si amano affatto. Biancazzurri più solidi e radicati, quindi, che l’anno successivo si riprendono il titolo vincendo la finale per 2-0 e sembrano ristabilire quell’ordine tanto caro ai tedeschi. Invece, a dispetto di un’apparente superiorità, il TSV non vincerà più una gara ufficiale per dodici anni, collezionando una serie di venti sconfitte, inframmezzate da qualche pareggio ed un paio di vittorie in amichevole. Il Bayern comincia ad acquisire popolarità, come già detto, tra la nuova borghesia emergente e gli allevatori ed agricoltori della cintura, cosa che gli permette di crescere economicamente pur non arrivando all’altezza dei cugini, e negli anni a venire si crea un rapporto sempre favorevole ai Rossi ma sostanzialmente più equilibrato. Monaco è diventato il centro calcistico più importante della Germania: il 1860 raggiunge la finale del campionato nazionale nel 1931, sconfitto dall’Hertha Berlino, mentre il Bayern conquista il titolo nel 1932 battendo l’Eintracht Francoforte. Nel 1933 il nazismo sale al potere e promulga il terribile Arierparagraph, che nega ai non-ariani ogni diritto fondamentale: il TSV non viene toccato dal provvedimento ma il Bayern ne farà le spese perdendo diversi giocatori e il presidente Kurt Landauer, che viene arrestato la sera del 10 Novembre 1938 ed internato nel campo di concentramento di Dachau. Il servizio prestato nella Wehrmacht durante il primo conflitto gli risparmierà la vita ma, rimesso in libertà un mese dopo, sarà costretto a riparare in Svizzera. Nel 1940 il Bayern incontra la nazionale elvetica in amichevole a Ginevra. Riconosciuto Landauer tra il pubblico, i giocatori vanno a salutarlo ma al rientro negli spogliatoi troveranno alcuni funzionari della Gestapo, i quali comunicheranno loro che “il gesto è stato gravissimo ed avrà conseguenze”. Il partito riorganizza anche il calcio creando la Gauliga, un nuovo torneo al quale vengono ammesse solo le squadre più competitive: Bayern e TSV saranno le uniche due a rappresentare la città di Monaco inasprendo così (se mai ce ne fosse stato bisogno dopo “l’epurazione” messa in atto dalla dittatura) la loro rivalità. Decimati dalle leggi razziali ed invisi al regime, i Bullen mantengono comunque la supremazia nella capitale bavarese: dei 26 derby giocati sotto Hitler la metà saranno loro appannaggio contro le 6 vittorie dei Leoni e i 7 pareggi. Gli anni dal 1950 all’avvento del girone unico vedono i biancazzurri in leggero vantaggio: 13 a 10 il bilancio oltre ad 8 pareggi. Sulla scia negativa dell’eliminazione al mondiale cileno per mano della Jugoslavia, la DFB decide di dare una svolta ed istituisce un vero campionato professionistico: nel 1963, infatti, nasce la Bundesliga. Il TSV viene ammesso al nuovo torneo in virtù della vittoria nell’Oberliga Sud l’anno precedente ed anche il Bayern, terzo classificato, avrebbe diritto ma il regolamento prevede che nella prima edizione non possa esserci più di una squadra per ogni città e i Bullen devono aspettare ancora. Il primo derby valido per la Bundes si gioca a Grünwalderstraße il 14 Agosto 1965 alle 16, di fronte a 44mila spettatori ed agli ordini del Sig. Alfred Ott. Timo Konietzka infila Maier al primo minuto ed il risultato non cambierà più. Tutt’altra musica nel match di ritorno: in 25 minuti i Rossi chiudono il conto con Brenninger, Ohlhauser e Nafziger. Le due compagini sono sempre protagoniste: Meisterschale nel 1966 per l’una e nel 1969 per l’altra, DFB Pokal nel 1964 per l’una e nel 1966 per l’altra. Conquistato il diritto a partecipare alla Coppa delle Coppe giungono entrambe in finale ma i Leoni vengono sconfitti dal West Ham mentre due anni dopo i Tori piegano i Rangers ai supplementari portando così in città il primo trofeo continentale. Il Bayern cresce, il 60 cala. E’ questo l’andamento dei primi anni di Bundesliga. Il TSV tiene duro nelle stracittadine ma le sue classifiche peggiorano di anno in anno, fino all’onta della relegazione nel 1970. Mentre una parte della città scivola all’inferno, l’atra scala la vetta: di Germania, d’Europa, del mondo. Ci vorranno sette anni per tornare a vedere un derby nella massima categoria e se lo aggiudica a sorpresa il 60 che ribalta l’iniziale vantaggio di Rummenigge per calare la scure con un rigore al 90′. I sostenitori dei Löwen, sugli spalti di un Olympiastadion gremito, impazziscono per quella vittoria ma non sanno ancora che per rivederne un’altra dovranno passare oltre quattro lustri. E’ un monologo dei Bullen quello che va in scena in quegli anni, con risultati a volte imbarazzanti, finché alle 17.10 del 27 Novembre 1999 un gran tiro di destro di Thomas Riedl spezza l’incantesimo: mancano solo cinque minuti al termine della gara ed il Bayern non pareggerà. I Leoni si aggiudicheranno anche il ritorno poi più nulla, limitandosi a successi di misura solo nelle amichevoli precampionato. Il “Lokal” non è un derby è una sfida tra due culture: da una parte, oggi, intellettuali e proletariato, dall’altra borghesi, contadini e colletti bianchi. Gli immigrati sembrano preferire il 60: si sentono troppo alieni alle radici profondamente rurali della parte avversa che parla un idioma incomprensibile, ancor più del già difficile tedesco. Persino le partite tra le seconde squadre sono sentite da entrambe le parti. Tra Rossi ed Azzurri il solco è profondo ed invalicabile. Come, forse, in nessun’altra città.
Vittorie Bayern: 102
Vittorie TSV 1860: 49
Pareggi: 50
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