Seguici su

Calcio

MONDAY NIGHT – L’uomo con la valigia

Pubblicato

il

Nasce a Dortmund il 4 Aprile del 1925 ed inizia a tirare calci nel Victoria, una squadra della sua città, per poi passare al Germania Wiesbaden.

A soli 16 anni arriva l’incontro che cambierà la sua vita: durante un seminario destinato ai giovani conosce Sepp Herberger che diventerà la sua “guida spirituale”.

La voglia di giocare c’è, il fisico meno (solo 1,60×50 da cui il soprannome di “Napoleone”) ma il DNA è quello del condottiero e lo porta inevitabilmente al ruolo di allenatore in campo. Teutonia Lippstadt, Geseke, Paderborn e TuS Eving-Lindenhorst poi nel 1949, a soli 24 anni, l’inserimento in pianta stabile nel centro federale di Duisburg dove resterà fino al 1963.

Uomo brillante ed arguto, viene reclutato nel frattempo dalla ZDF come capo della neonata redazione sportiva ma durerà poco: il contatto con il campo gli manca troppo così infila due o tre cose in una valigia e parte alla volta del Giappone. Per insegnare calcio. Di nuovo. Alla Germania, invece, manca lui e nel Gennaio 1964 viene richiamato in patria come assistente di Helmut Schön assieme ad Udo Lattek: sarà il trio federale che accompagnerà la spedizione in terra inglese nel 1966. Continua, tuttavia, la spola con il paese del Sol Levante, dove è responsabile unico di tutte le nazionali. C’è quasi tutto del suo nel bronzo olimpico della nazionale Nipponica a Città del Messico. Con l’arrivo del 1971 il nostro amico fa una puntatina sulle rive del Nilo. Nessuno sa se fosse partita come una simpatica vacanza ma sta di fatto che ci resta tre anni, per spiegare “come si fa” ai figli dei faraoni. Nota che hanno imparato e riprende l’aereo, destinazione USA, dove c’è un’altra scommessa da vincere. Accade però che, ciclicamente, la Madrepatria tiri un fischio e non si può far finta di non sentire, specialmente se arriva da West Berlin, dove bisogna rimettere insieme i cocci dell’Hertha che naviga in pessime acque. A tutt’oggi è il mandato più breve della storia della Bundes, essendo durato… Un solo allenamento! Non è dato sapere quali siano i motivi che lui indicherà come “impellenti e personali” ma mentre sta infilando – di nuovo – i soliti due o tre panni in valigia squilla il telefono… All’altro capo, stavolta, non chioccia un accento esotico ma Herr Wilhelm Neudecker, presidente del Bayern Monaco, un uomo al quale non si può dire di no. Pare inoltre che la moglie Anne Marie, conosciuta a Bangkok, chieda più stabilità al marito e lo spinga ad accettare e si dice che il Kaiser in persona abbia fatto pressioni per averlo in luogo di Max Merkel che allena i rivali del 1860.

E’ il Gennaio 1975 e la sfida è di quelle che si possono solo perdere: bisogna fare meglio di “campione d’Europa”. All’inizio il suo tipo austero e il suo basso profilo non sono amati da critica e pubblico ma si dovranno ricredere perché il piccoletto ci riuscirà: diventerà due volte campione d’Europa e anche campione del mondo, così, giusto per non farsi mancare nulla.

Soprannominato “metro lineare” da quel buontempone di Sepp Maier, se la prende con un biondino arrivato dal Borussia Lippstadt un paio di anni prima, un certo Rummenigge: il giovanotto non sa usare il sinistro, suscitando le ire del Trainer. “Ti prenderò a calci nel sedere finché non sarai diventato un giocatore della Nazionale!”: Kalle segnerà il suo primo gol con la casacca della Mannschaft all’Italia, proprio di sinistro. L’anno successivo perde però il campionato e a Dicembre lo spediscono a Francoforte in cambio dell’arrivo di Gyula Lorant sulle rive dell’Isar: una scelta che non accontenterà nessuno.

Poi quella valigia, ancora lei: Arabia, Grecia, il solito ritorno in patria, a Leverkusen, Malaysia e Corea del Sud. E il ritiro, nel 2002, a 77 anni.

Dettmar Cramer è venerato in ogni angolo del mondo come uno dei personaggi più rappresentativi della storia del calcio. L’imperatore Hiro Hito gli ha conferito la più alta onorificenza Giapponese in materia di cultura ed è addirittura capo onorario delle tribù dei Mohicani e dei Sioux.

Si spegne nella sua casa di Reit im Winkl, un piccolo paese al confine con l’Austria, il 17 Settembre 2015.

 

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE! o scrivere a fussballbitte@mail.de.

 

Friedl25

 

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *