Calcio
Monday Night – La grande Londra!
Londra. Otto milioni di abitanti, tre aeroporti, un fiume, tredici linee metropolitane e circa 7.000 pubs. Perfetto, ma quante volte vi è capitato di sentire la fatidica domanda: “ ma a Londra, quante diavolo di squadre di calcio ci sono?”
Beh, gli appassionati generici di pallone conosceranno senza dubbio l’Arsenal , il Tottenham, il Chelsea e forse pure il West Ham. I più esperti aggiungeranno alla lista il QPR, il Palace o magari il Charlton, mentre gli amanti delle storie impossibili non scorderanno mai il Wimbledon di Bobby Gould e la sua “Crazy Gang”. Ok, ma alzi la mano chi ha mai sentito nominare il Barnet. O il Brentford. Per non parlare del Dagenham & Redbridge! Pochi. Anzi, pochissimi.
Ci sarebbe da scrivere un libro, anche se per la verità ne hanno già pubblicati almeno un paio.“Le reti di Wembley” di Roberto Gotta e “La città del football” di Gianni Galleri, sono i grandi classici del settore. In questo articolo non ho la pretesa di aggiungere nulla ai due bravissimi narratori di cui sopra, ma intendo mappare in maniera riassuntiva la City calcistica. Una sorta di “tour” che parte da Nord e si sviluppa in senso antiorario verso Ovest, concludendosi ai confini con l’Hertfordshire.
Tottenham. Soprannome: Spurs, Lillywhites. Stadio: White Hart Lane (36.286) dal 1899 al 2017. Attualmente “in affitto” a Wembley e in attesa della nuova casa (che dovrebbe essere inaugurate a metà Ottobre).
La squadra ha sede nel popolare quartiere di Haringey, ed è storicamente legata alla influente comunità ebraica londinese. Date le giudaiche origini del club, i supporters biancoblù vengono spesso additati col nomignolo dispregiativo di “Yed” dai tifosi avversari. Non un grande problema per i locali, dal momento che spesso sfoggiano bandiere israeliane (o con stelle di David) anche all’interno dello stadio. Ad oggi gli “Spurs” sono un marchio internazionale seguito in tutto il mondo e nonostante la mancanza di un successo recente, la bacheca resta comunque zeppa di trofei: 2 campionati, 8 F.A. Cup, 4 Coppe di Lega, 7 Charity Shield, una Coppa della Coppa e 2 Coppe UEFA.
Dagenham & Redbridge. Soprannome: The Daggers. Stadio: Victoria Road (6.078)
Dallo spessore mondiale degli “Spurs” passiamo ai minuscoli vicini di casa del Dagenham&Redbridge. Una squadra originata dalla fusione di ben quattro club amatoriali e che ha passato l’eternità sportiva fra i campi della Conference. Nel 2007 ha toccato l’apice del successo raggiungendo la promozione in League Two (quarta serie del calcio inglese). Del mio personalissimo viaggio dalle parti del Victoria Road di qualche anno fa, porterò sempre dietro l’accoglienza e la disponibilità a chiacchierare di un anziano ed orgoglioso membro del club rossoblù. Un simpatico ottantenne, che mi costrinse “con la forza” ad andare a vedere l’allenamento pomeridiano …
Leyton Orient. Soprannome: The O’s. Stadio: Brisbane Road (9.271).
Altro abitante di piccola taglia nella zona settentrionale della City. Il club del dragone vanta un solo campionato disputato nella massima serie (Stagione 1962-63) dove però riuscì a sconfiggere consecutivamente Everton,West Ham e Manchester United . Tristemente noto per il reality show in mano al Signor Becchetti (una sorta di “Grande Fratello” con tanto di televoto), dopo una pessima stagione in League Two (appena 36 punti raccolti in 46 giornate) è precipitato in Conference, cioè fuori dal mondo professionistico. Ad aggravare la situazione, un quadro finanziario poco limpido ed un costante pericolo di fallimento.
Da queste parti la storia sembra inesorabilmente ripetersi, perché nel 1995 ci fu un macabro precedente. All’epoca, la squadra era più o meno ridotta come oggi, quando il chairman di “Matchroom Sport” Barry Hearn acquistò l’intero pacchetto societario pagando la simbolica cifra di 5 sterline a patto di accollarsi ovviamente tutto il debito sommerso. Il presidente regalò ai tifosi “Dragons” un ventennio di stabilità, salvo poi ritrovarsi nuovamente punto accapo. La speranza è che qualcuno intervenga al più presto, magari mettendo mano al portafoglio per salvare quello che nel complicato quartiere di Whaltam Forest è un autentico punto di riferimento per tutta la comunità.
West Ham. Soprannome: Irons, Hammers. Stadio: Boleyn Ground(35.647) fino al 2016. Dalla stagione 2016 – 17 Olympic Stadium of London (60.000).
Di certo la squadra preferita dai curvaioli di tutta Italia. La sua maglia “claret&blu” resta una delle più belle di tutta la lega, la sua tifoseria una delle più calde e per una vita lo stadio di “Boleyn Ground” è stato senza dubbio uno dei più affascinanti che si ricordino. Peccato che il business spietato abbia costretto la squadra a giocare nel rivalutato quartiere di Stratford, abbandonando per sempre Upton Park e la zona di Barking.
Famosa soprattutto per l’aggressività della sua banda hooligans a cavallo degli anni ‘80, può tuttavia vantare una discreta lista di successi sportivi: 3 F.A.Cup, una Charity Shield, una Coppa Intertoto ed una Coppa delle Coppe.
Charlton. Soprannome: Haddicks. Stadio: The Valley (27.111).
Il Charlton non può certo fregiarsi di una bacheca particolarmente affollata -una sola F.A. Cup vinta nel lontano 1947 – ma quale altra squadra al mondo può vantarsi di giocare le proprie partite casalinghe nel quartiere di Greenwich, a due passi del meridiano più famoso del pianeta?
Milwall. Soprannome: Lions. Stadio: The Den (19.734).
Club antico, dalle origini operaie e con forte influenza scozzese. La sua bacheca è tristemente vuota, ma la nomea dei suoi tifosi è famosa in tutto il mondo. La “Millwall Bushwackers” fu una delle firm più feroci d’Inghilterra e non solo, in grado di causare disordini in ogni stadio d’Oltremanica. Coi dirimpettai del West Ham da vita al più acceso derby della città, l’arcinoto East London Derby.
Crystal Palace. Soprannome: Eagles. Stadio: Selhurst Park (26.225).
Se escludiamo una “full members cup” (torneo durato solo 7 anni nel periodo in cui le squadre inglesi furono forzatamente defenestrate dalle competizioni europee), la vetrina delle Eagles è piena zeppa di… polvere! Ad ogni modo, la squadra gode di un forte seguito di tifosi, essendo l’unica situata nella “città- quartiere” di Croydon, a circa 15 km dal centro di Londra.
AFC Wimbledon. Soprannome: Dons. Stadio: Kingsmeadow (4.722)
Fondato nel 2002 da un gruppo di tifosi capeggiati da Kris Stewart, è il club più giovane in assoluto. Una scelta di cuore, conseguenza dell’assurda decisione della Football Association di far ripartire il vecchio Wimbledon FC dalla lontanissima sede di Milton Keynes. I Dons sono dovuti ripartire dal fango delle leghe inferiori, ma la squadra ha conservato l’eredita ed il background storico che apparteneva alla “crazy gang” di Bobby Gould. Attualmente militano in League One, dove il destino ha voluto farli incontrare col Milton Keynes (il vecchio Wimbledon traslocato a Nord).
Brentford. Soprannome: The Bees. Stadio: Griffin Park(12.763).
Club che al momento gioca in Championship , ma che ha passato praticamente tutta la sua esistenza fra le serie minori del calcio inglese. Tocca il suo picco di gloria nel lontano 1935, quando la squadra si classifica sesta in First Division finendo addirittura davanti ai prestigiosi concittadini di Chelsea e Arsenal!
Una curiosità. Il Griffin Park è un gioiellino incastonato perfettamente nel classico tessuto urbano londinese di Hounslow, arricchito da una caratteristica invidiabile: c’è un pub ad ognuno dei quattro angoli dell’impianto. Direi che la sete è l’ultimo dei problemi per le Api del West London!
Chelsea. Soprannome: Blues, The Pensioners. Stadio: Stamford Bridge(41.837).
Non penso esista una squadra con una storia spezzata in due tronconi ben distinti come quella dei Blues. Prima dell’avvento di Roman Abramovich (2003), la squadra aveva vinto la “miseria” di una Division One, 2 Coppe di Lega, 3 F.A. Cup ed un paio di Coppe delle Coppe. Per di più, negli anni del teppismo da stadio, gli “Headhunters”(la firm più feroce al seguito dei Blues) aveva esplicitamente sposato la causa nazional-socialista. Nulla di esaltante insomma, se paragonato alla squadra che conosciamo oggi. Quella che, grazie all’illimitata disponibilità dei rubli sovietici, si è trasformata da discreta realtà nazionale ad un simbolo di prestigio planetario. Con il russo al comando, il Palmares si è arricchito con altri 5 scudetti (l’ultimo targato Conte), 4 F.A Cup, una Coppa Uefa e soprattutto di una Champions League. L’unico neo di questo immenso potere, sembra annidarsi nel già contestato aumento del prezzo dei biglietti. Certo, nessuno vuole che Stamford Bridge torni ad esser un covo di esaltati disadattati, ma nemmeno che diventi il salotto ideale per intrallazzi milionari tra sceicchi e magnati senza scrupoli.
Fulham. Soprannome: Cottagers. Stadio: Craven Cottage (25.700).
La squadra ha sede nel “borough di Hammersmith and Fulham” lo stesso di Chelsea e QPR. Rispetto ai due famosi condomini però, vanta un medagliere decisamente più modesto (appena una coppa Intertoto, sappiamo tutti vinta contro chi). Il vero lustro del club sta nella sua casa. Il Craven Cottage, infatti, si erge alla fine di Bishops Park, sulle rive del Tamigi. Per raggiungere l’impianto bisogna completare un lungo percorso pedonale seguendo il bordo del fiume. Sulle panchine prese d’assalto dagli scoiattoli brillano le targhette- ricordo lasciate in memoria dei tifosi defunti. Un misto di architettura, storia e natura da fantascienza. Una location senza eguali. Certamente lo stadio più bello del mondo!
QPR. Soprannome: Hoops, Rangers. Stadio: Loftus Road( 18.200).
A discapito del nome”Queens Park Rangers” il club è molto popolare fra la comunità irlandese e soprattutto fra gli artisti ( Ben Harper e Phil Collins su tutti). Pare che perfino Sir Winston Churchill tifasse per gli “Hoops”. Il Loftus Road è un bellissimo impianto incassato fra casette vittoriane e verdi parchi, a due passi dalla sede centrale della BBC. Nel museo della squadra splende una meravigliosa coppa di Lega vinta magicamente nel 1967, quando i bancoblù militavano in terza serie. ( 3-2 nella finale unica di Wembley contro il più quotato WBA). Resta un record mondiale tutt’ora imbattuto, ma purtroppo anche l’unico trofeo degno di nota. Infatti, i Rangers, nel corso dei suoi 136 anni di storia hanno perso una marea di occasioni per rimpolpare il proprio palmares. Finalista di coppa di Lega nel 1986, finalista di F.A Cup nel 1982, finalista di super coppa inglese nel 1908 e nel 1912. A questi si deve aggiungere uno scudetto perso piuttosto rocambolescamente in favore del Liverpool, nella stagione 1975-76. Ad oggi, la squadra sta consolidando la posizione in Championship, in attesa di giorni migliori in cui poter puntare al ritorno in Premier League!
Arsenal. Soprannome: Gunners. Stadio: Emirates(60.432).
Che dire sui Gunners? Sono la squadra più titolata di Londra e sicuramente la più famosa. Si vocifera che sia la squadra del cuore persino della regina Elisabetta. Sicuramente lo è per la maggior parte della middle class britannica, nonché per una folta rappresentanza di tifosi provenienti da tutto il mondo; dai paesi scandinavi a quelli asiatici. Il museo del club parla da solo: 13 scudetti, 14 F.A.Cup, 2 coppe di Lega e 14 Charity Shield. All’appello manca soltanto un grande successo internazionale. Il mio cruccio personale resterà sempre quello di non esser mai riuscito a visitare Highbury prima della sua demolizione!
Barnet. Soprannome: The Bees Stadio: Underhill Stadium(6.200).
Nulla di particolarmente esalante da segnalare su quest’ultimo -piccolissimo- club con sede nel quartiere di High Barnet, se non che fu l’ultima tappa della mitologica carriera del mastino olandese Edgar Davids.
Ecco, il nostro viaggio virtuale quartiere dopo quartiere purtroppo termina qui, a due passi dalla verdeggiante contea dell’ Hertfordshire. Spero di aver fatto un po’ di luce su quel “filo d’Arianna”che si snoda in questa bellissima giungla calcistica.
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