Calcio
Monday Night – Lo sconosciuto derby dei vasai – 1 ago
Staffordshire, collinosa contea nel nord-ovest dell’Inghilterra. Landa argillosa, poco incline alla coltivazione e resa famosa soprattutto dalla presenza di mastri vasai e fabbriche per la produzione di porcellana.
La città più importante della regione è senza dubbio Stoke on Trent, sede calcistica dei Potters ma non solo. Da queste parti vive anche un’altra piccola realtà pallonara, quel Port Vale semi- sconosciuto al grande pubblico ma che fa battere forte il cuore al cantante Robbie Williams.
Entrambi i club vantano origini antichissime ma povere di gloria: lo Stoke City fu fondato nel lontano 1863 da parte di alcuni allievi della Charterhouse School con il nomignolo di Stoke Ramblers e nella sua bacheca risplende unicamente una coppa di Lega vinta nel 1972 in finale contro il Chelsea. I Valiants invece, videro la luce “soltanto” nel 1876 sotto il nickname di Burslem Port Vale e se consideriamo la semifinale di FA Cup del 1954 come il picco più alto della loro storia, beh allora possiamo dire che nella credenza c’è molta più polvere che fama.
Tuttavia la storia è storia, e per risalire al primo confronto ufficiale fra le parti, bisogna riavvolgere il nastro addirittura sino al 2 dicembre del 1882, quando al Westsport Meadows, il neonato Port Vale riuscì a fermare il più blasonato Stoke City sul punteggio di 1 a 1 costringendolo al replay di Staffordshire Cup. La replica del match fu una formalità per i biancorossi che vinsero nettamente sul campo amico del Victoria Ground, ma tanto bastò per attirare le attenzioni dei media sul piccolo club.
The Potteries Derby. Neanche a dirlo, da quel giorno, le due compagini accesero l’infinita miccia della rivalità sportiva. Pian piano le ruggini aumentarono e per squadre non abituate ad alzare trofei, dominare il derby significava salvare la stagione. Campionato dopo campionato le differenza fra i tifosi si fecero sempre più evidenti, tanto da creare un’insolita divisione geografica fra i supporters locali: i Potters principalmente a sud della City, i Valiants a nord, specialmente negli agglomerati popolari di Tunstall e Burslem.
Negli ultimi 134 anni le due formazioni hanno dato vita a ben 185 “Potteries derby” ( letteralmente “derby dei vasai”) e lo score non lascia spazio ad interpretazioni: 101 vittorie Stoke, 44 Port Vale e 40 pareggi.
Il 6 gennaio 1952, 49.500 persone accorsero al Victoria Ground per assistere al derby nel primo turno di F.A. Cup, stabilendo il “biggest ever crowd” nella storia biancorossa. Tre anni più tardi, con ambo le formazioni che galleggiavano in seconda divisione, al Vale Park giunsero 41.674 appassionati per seguire la stracittadina, consentendo al club di raggiungere il record di tagliandi venduti. Inutile sottolineare come negli anni si siano succeduti spiacevoli episodi legati alle frange più violente della tifoseria, ma è doveroso segnalare anche un clamoroso episodio di collaborazione fra i due club.
Scovando negli archivi storici del mondo calcistico britannico si può trovare un curioso caso di solidarietà e fratellanza fra i due club.
In tempi di grossa crisi finanziaria, lo Stoke City organizzò una raccolta fondi per evitare che i cugini finissero in liquidazione e riuscì a salvarne il marchio. Nel 1976 – il club tanto amato da Robbie Williams- si sdebitò coi rivali consentendo loro di giocare le partite casalinghe nel proprio impianto, dopo che una devastante tormenta causò irreparabili danni alle tribune del Victoria Ground.
N40. La Naughty fourty conosciuta nel mondo delle “Terrances” con l’acronimo N40, è stata una Firm fra le più numerose e terribili di tutto il Regno Unito. Guidata dal leader Mark Chester, la banda dello Stoke è stata particolarmente attiva fino al 2003 quando, prima di sciogliersi, creò casini un po’ ovunque.
Nel 1998 numerosi tifosi invasero il campo sradicando seggiolini dalle tribune al termine di una sconfitta subita per 0-7 contro il Birmingham City.
Il 21 Ottobre 2001, 84 persone vennero arrestate a seguito dei tafferugli scoppiati all’esterno del Vale Park durante un derby di campionato. I disordini proseguirono anche all’interno dello stadio e fu necessario l’intervento di oltre 300 agenti per riportare l’ordine. Nel Boxing Day dello stesso anno, i membri della Naughty Fourty vennero a contatto con gli hooligans dell’Huddersfield dando vita ad una notte di guerriglia.
Il 28 Aprile 2002 si verificarono altri incidenti, questa volta con la tifoseria del Cardiff City. In quel giorno furono impegnati oltre 1.000 agenti e la partita venne addirittura sospesa per 7 minuti al seguito dell’invasione di campo di alcuni facinorosi. Al termine del match le forze dell’ordine furono bersagliate da un fitto lancio di pietre. Il 1° Maggio si replicarono gli scontri, stavolta a campi invertiti per la semifinale di ritorno dei Play Off di League Two. Cinque persone furono arrestate e tre poliziotti finirono all’ospedale.
Oggi, a distanza di quasi 15 anni dagli ultimi riprovevoli fatti, la situazione pare esser molto migliorata. Il Britannia Stadium resta un campo difficile per tutti, sia per la qualità della squadra di Mark Hughes (da Shaqiri ad Arnautovic passando per il neo acquisto Allen) ma soprattutto per i decibel e l’atmosfera calorosa senza eguali in Premier League che trasuda dalle gradinate. Per intenderci – nel corso della passata stagione- hanno perso lo scalpo da queste parti il Manchester City, lo United ed il West Ham.
Ma il derby è il derby. Peccato che a circa dieci di giorni dal fischio d’inizio del campionato 2016/17, il dislivello fra le due squadre della contea sia praticamente incolmabile. I soldi e la programmazione dei Potters sono avanti anni luce rispetto alle difficoltà dei minuscoli cugini. La speranza di rivedere ancora una volta la tesissima stracittadina dei vasai è affidata solo ed esclusivamente al sorteggio integrale della F.A Cup. E chissà, che la coppa più affascinante del mondo non ci faccia l’ennesimo regalo …
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