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Calcio

MONDAY NIGHT – Spitznamen und Maskottchen

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Tutto e tutti hanno un soprannome in Germania: lo Spitzname. Con la maiuscola, perché in tedesco i nomi comuni non sono da meno di quelli propri. Succede anche altrove, sia chiaro, io stesso vengo chiamato da sempre con un ipocoristico, ma in Germania è quasi d’obbligo. Non sfuggono a questa regola le squadre di calcio e spesso ne avrete letto qualcuno anche nei miei post. Allora, per coloro che sono meno addentro le vicende del calcio di Teutonia, ecco qui un sommario dei soprannomi più famosi. Per ogni squadra c’è anche la mascotte, che ha assunto sempre più importanza negli ultimi anni.

 

SQUADRA NAZIONALE TEDESCA

Die Mannschaft

La Squadra. Per eccellenza. L’aquila Paule è la sua mascotte.

 

ALEMANNIA AQUISGRANA (ALEMANNIA AACHEN)

Die Kartoffelkäfer

Cominciamo col soprannome più strano: Kartoffelkäfer indica un – tanto piccolo, quanto dannoso – coleottero, la “dorifora della patata”. Il motivo di tale accostamento risiede nei colori dell’insettino, giallo a righe verticali nere come le maglie della squadra, che ovviamente è anche la mascotte, di nome Al-Aix.

 

AMBURGO (HAMBURGER SV)

Die Rothosen – Die Dinos

Rothosen significa “Calzoncini Rossi”, abitualmente indossati dalla squadra nelle gare casalinghe mentre Dinos significa “dinosauri”, relativamente al fatto che fino a due anni fa la squadra era l’unica ad aver disputato tutti i campionati di Bundesliga. Un gigantesco orologio al Volksparkstadion segnava continuamente la durata della permanenza in massima serie ma alle 17.15 del 12 Maggio 2018 si è fermato: resterà il soprannome? La mascotte è, appunto, il dinosauro Hermann.

 

AUGUSTA (FC AUGSBURG)

Die Fuggerstädter

Ossia “quelli della città di Fugger”, influente famiglia di ricchi banchieri del luogo tra il basso medioevo ed il periodo Asburgico. A partire dal XVI secolo finianziarono anche molte attività del papato. La squadra bavarese non ha una mascotte ufficiale.

 

BAYER LEVERKUSEN

Werkself – Die Aspirin

Werkself significa “squadra della fabbrica”. In effetti il sodalizio nasce nel 1904 su iniziativa della Bayer, per permettere anche agli operai delle classi meno abbienti di praticare sport, cosa riservata – al tempo – solo ai nobili ed ai ceti agiati. Die Aspirin, venuto in uso più di recente non ha bisogno di traduzione e si riferisce, ovviamente, al nome commerciale delle compresse di acido acetilsalicilico prodotte dalla ditta e diffuse in tutto il mondo. La mascotte è il leone Brian.

 

BAYERN MONACO (FC BAYERN MÜNCHEN)

Die Bullen

Bullen significa “Tori”. Molti hanno sentito o letto questo soprannome della squadra più famosa di Germania ma pochi ne conoscono l’origine, che deriva dalla tonalità di rosso usata un tempo per le maglie e detta, appunto, “cuore di toro”. Anche l’acronimo FCB (che significa Fußball Club Bayern e si pronuncia “ef/ze/be”) può indicare il club nel linguaggio parlato e scritto. La mascotte è l’orso Berni.

 

BV BORUSSIA DORTMUND

Die Schwarzgelben – Die Wespen

Schwarzgelben significa semplicemente “Giallo-Neri”, dai colori sociali, mentre Die Wespen ossia “Le Vespe” è stato coniato in tempi più recenti per l’abitudine del club di indossare non di rado maglie a strisce orizzontali gialle e nere che ricordano la livrea di tale insetto. Anche in questo caso può bastare l’acronimo BVB (Ballspiel Verein Borussia, pronunciato “be/fau/be”). Il nome Borussia indicava in latino la Prussia, come veniva chiamata al tempo una vasta area che andava ben oltre i confini della regione attuale. La mascotte è l’ape Emma, ritenuta meno perniciosa di una vespa, il cui nome deriva da Lothar Emmerich, vera e propria icona giallo-nera degli anni ’60.

 

BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH

Die Fohlen

Fohlen significa “Puledri”. L’espressione venne coniata nel 1965 dal giornalista Wilhelm August Hurtmanns che sulle colonne del Rheinische Post scrisse che quei ragazzi, allenati allora da Hennes Weisweiler (lo ritroveremo tra poco…), giocavano come “giovani puledri”. Il soprannome restò anche a motivo del fatto che il club, per tradizione, ha un ottimo settore giovanile che ha fornito molti talenti e, spesso, la rosa della stessa prima squadra ha un’età media molto bassa. Jünter (talvolta scritto Jünther) è la mascotte: ovviamente un giovane cavallo, il cui nome deriva da quello di Günter Netzer, giocatore-simbolo del Borussia negli anni ’70.

 

COLONIA (1. FC KÖLN)

Die Geißböcke

I Caproni. La storia comincia nel 1950 quando Carola Allthoff e Johann Thielen, direttori del circo Williams, regalano a Franz Kremer, presidente della società, un caprone con la motivazione che la squadra non avesse un portafortuna. Il caprone viene preso in simpatia dall’allenatore-giocatore Hennes Weisweiler (una leggenda, più volte smentita, racconta che l’animale al primo incontro gli avesse fatto i bisogni addosso) che lo battezza col suo nome. Quando muore nel 1966, Hennes Weisweiler sta allenando gli odiati rivali del Borussia Mönchengladbach, così ai suoi eredi vengono dati i nomi di Oskar e Heinzchen ma non funziona. Nel Novembre di quello stesso anno il circo Williams regala alla moglie di Kremer un altro caprone e si decide di chiamarlo Hennes II, affiancandogli l’ordinale, come si fa per i Principi del sentito carnevale locale. Da allora altri si sono succeduti e non basterebbe un libro per raccontare vicissitudini ed aneddoti su questi animali. Attualmente è in carica Hennes IX che ha sostituito il suo predecessore il 2 Agosto di quest’anno.

 

DUISBURG (MEIDERICHER SV DUISBURG)

Die Zebras

A motivo delle maglie a strisce orizzontali bianco-blu. Zebra anche Ennatz, la sua mascotte.

 

EINTRACHT BRAUNSCHWEIG

Die Löwen

I Leoni. Questo per il rosso leone rampante che compare nello stemma. Stemma che, nel 1973, subì una sconcertante modifica. Ernst Fricke, presidente del club, raggiunse un accordo con Günther Mast, presidente della Mast-Jägermeister, nota ditta di liquori, che avrebbe versato 100.000 Marchi nelle casse societarie qualora la squadra avesse apposto il loro marchio sulle divise da gioco. La Federazione Tedesca vietava espressamente al tempo l’apposizione sulle divise di qualsiasi simbolo che non fosse lo stemma sociale ma lo scaltro Fricke aggirò l’ostacolo, facendo votare in assemblea – l’8 Gennaio 1973 – la modifica dello stemma che divenne identico a quello della Jägermeister (l’arcinoto cervo Hubertus) con l’aggiunta delle lettere EB. L’accordo scadde nel 1987 e da allora sulle maglie giallo-blu del sodalizio è tornato il leone rampante. Il nome Eintracht significa “concordia”. La mascotte è il leone Leo.

 

EINTRACHT FRANCOFORTE (EINTRACHT FRANKFURT)

Die Adler

Le Aquile. Dall’aquila che campeggia nello stemma. Francoforte è un caso unico al mondo: le tifoserie delle due principali squadre cittadine, l’Eintracht e il FSV, sono gemellate. La mascotte è l’aquila (in penne e piume) Attila.

 

FORTUNA DÜSSELDORF

Die Flingeraner

Dal quartiere popolare di Flingern, dove fu fondato il sodalizio. L’orso Teddy è la sua mascotte.

 

FRIBURGO (SC FREIBURG)

Die Breisgauer-Brasilianer

I Brasiliani di Brisgovia. Il soprannome nasce negli anni ’90 quando la squadra esprimeva un gioco veloce e tecnico. La Brisgovia è la regione geografica in cui si trova la città, nella Foresta Nera. La mascotte è la volpe Füchsle.

 

GREUTHER FÜRTH

Die Kleeblätter

I Trifogli. Molti pensano erroneamente che il trifoglio nello stemma e la maglia a strisce orizzontali bianco-verdi siano un omaggio al Celtic Glasgow ma in realtà sono colori e simbolo della città bavarese fin dal medioevo. Il trifoglio, in particolare, rappresenta l’alternanza al governo della città tra il Vescovo di Bamberga, il Margravio di Ansbach e il governatore di Norimberga. Il nome Greuther deriva dal paese di Vestenbergsgreuth, la cui squadra si unì allo SpVgg Fürth nel 1996 dando origine all’attuale società. Il drago Eddy è la mascotte.

 

HANNOVER 96

Die Roten

I Rossi, dal colore delle maglie. L’Hannoverscher FC, con colori sociali nero-bianco-verde, si fuse nel 1913 con l’Hannovera BV che indossava maglie rosse. Si decise così di mantenere nero-bianco-verde come colori sociali ma di scendere in campo in maglia rossa. Verde è attualmente il colore della seconda divisa. La mascotte è il cane Eddi.

 

HERTHA BERLINO

Die Alte Dame

Ebbene sì: c’è una “Vecchia Signora” anche in Teutonia. Il club, costituito nel 1892, è il più antico tra quelli abitualmente partecipanti alla Bundesliga ed Hertha è un nome proprio di donna (la dea della fertilità nella mitologia germanica) ma nel caso specifico era il nome della nave su cui aveva viaggiato uno dei fondatori. L’orso Herthinho è la mascotte.

 

TSG HOFFENHEIM

Die Kraichgauer

Quelli che vengono dal Kraichgau, regione geografica del sud della Germania. Da notare che Hoffenheim è il quartiere della città di Sinsheim da cui la squadra prende il nome. La mascotte è l’alce Hoffi.

 

HOLSTEIN KIEL

Die Störche

Le Cicogne. Molto probabilmente dovuto al fatto che la prima club house della società, nel 1900, si chiamasse “Zum Storchnest”, ossia “Al Nido della Cicogna”, animale che non di rado nidifica in quelle zone. Stolle è la mascotte, naturalmente una cicogna.

 

1. FC KAISERSLAUTERN

Die Roten Teufel

I Diavoli Rossi, dal colore delle casacche. Anche la sola sigla FCK (ef/ze/ka) basta ed avanza ad identificare il club che, pur caduto da qualche tempo nelle categorie inferiori, rimane uno dei più popolari di Germania. Il diavoletto Betzi (dal nome dello stadio, Betzenberg) è la mascotte.

 

KARLSRUHER SC

Eurofighters

Il soprannome venne coniato all’esordio europeo del club, nella stagione 1993-94, a motivo di un’entusiasmante cavalcata in Coppa UEFA che arrivò sino alle semifinali dopo aver eliminato PSV Eindhoven, Valencia (con un roboante 7-0 al ritorno), Bordeaux e Boavista. Ancora una volta basta l’acronimo: KSC (ka/es/ze). La mascotte è il cinghiale Willi.

 

MAGONZA (1. FSV MAINZ 05)

Die Nullfünfer – Karnevalsverein

Die Nullfünfer significa “quelli dello 05”, con riferimento al 1905, anno di fondazione (il riferimento all’anno di fondazione è ricorrente in Germania), mentre Karnevalsverein, ossia “squadra del carnevale”, ricorda come a Magonza tale manifestazione venga vissuta con grande impegno e trasporto, al punto che durante il periodo dell’anno in cui si svolge sulle casacche della squadra compare uno speciale logo che rimanda all’evento. Il clown Johannes è la mascotte.

 

MONACO 1860 (TSV 1860 MÜNCHEN)

Die Löwen

Stesso soprannome dell’Eintracht Braunschweig e sempre a motivo di un leone rampante campeggiante nello stemma che però a Monaco non è mai stato modificato. Nonostante le scarsissime fortune degli ultimi anni, il club – che i tedeschi chiamano semplicemente Sechzig (“Sessanta”) – gode ancora di un significativo seguito in città. Mascotte è il leone Sechzger.

 

NORIMBERGA (1. FC NÜRNBERG)

Der Club – Die Legende

Entrambi i soprannomi, che non hanno bisogno di traduzione, nascono a cavallo tra gli anni ’20 e ’30, quando la squadra visse un periodo di splendore conquistando trofei in serie e fornendo alla Nazionale numerosi campioni ricordati tutt’oggi. La sua mascotte è Frankie, un cavaliere medioevale.

 

VfL OSNABRÜCK

Lila-Weiß

I Bianco-Lilla, dai colori sociali. Le mascotte sono Li e La, due curiosi gemellini, maschio e femmina, colorati – appunto – in bianco e lilla.

 

SC PADERBORN 07

Il Paderborn è l’unica squadra attualmente militante in Bundesliga a non avere un soprannome. La sua mascotte è il topo Holli.

 

RB LIPSIA (RASEN BALL LEIPZIG)

Die Roten Bullen

I Tori Rossi. Ogni spiegazione è superflua. Bulli, ovviamente un toro rosso, è la sua mascotte.

 

SCHALKE 04 (FC GELSENKIRCHEN-SCHALKE 04)

Die Knappen

I Minatori. Dovuto al fatto che negli anni ’30 i calciatori del club, tutti dilettanti, lavoravano in gran parte nelle locali miniere di carbone. Altro soprannome comune è “Königsblauen” (“Blu Reali”) dal colore delle maglie. Minatore anche la sua mascotte, Erwin.

 

STOCCARDA (VfB STUTTGART)

Die Schwaben

Gli Svevi, dall’omonima regione geografica e storica della Germania meridionale. Mascotte è il coccodrillo Fritzle.

 

KFC UERDINGEN 05

Die Rotblauen

I Rosso-Blu, dal colore delle maglie. Uerdingen è un quartiere della città di Krefeld e dal 1953 al 1995 il sodalizio è stato proprietà della Bayer. Ai quarti di finale della Coppa delle Coppe 1985-86, contro i cugini della Dynamo Dresda, la squadra si rese protagonista di quella che, a tutt’oggi, è la più rocambolesca rimonta in una coppa europea. La loro mascotte è l’elefantino Grottifant, dal nome dello stadio, Grotenburg.

 

UNION BERLINO

Die Eiserne

Significa “quelli dell’acciaio”, per ricordare le radici proletarie del club, formato all’inizio da operai dell’industria siderurgica. Come il Norimberga anche l’Union affida il suo vessillo ad un personaggio venuto dal passato, il cavaliere Keule.

 

WERDER BREMA (SV WERDER 1899 BREMEN)

Die Grün-Weiß – Die Werderaner

Grün-Weiß, ossia “Bianco-Verdi”, è riferito al colore delle maglie mentre Werderaner significa “quelli dell’isolotto”. Il termine “Werder”, infatti, nel dialetto di Brema indica un’isolotto o una striscia di terra. Ed è proprio su un isolotto del fiume Weser che i fondatori del club trovarono spazio per giocare le prime partite, da cui il nome del sodalizio. Il Werder Brema non ha più una mascotte dalla scomparsa del gabbiano Werdi.

 

WATTENSCHEID 09

Die Nullneuner

Quelli dello 09, dato che la squadra fu fondata nel 1909. Il panda Knipp-Fu è la mascotte.

 

WOLFSBURG

Die Wölfe

I Lupi. È facile individuare un riferimento al nome della città stessa. Il lupo Wölfi è la mascotte.

 

Un’ ultima curiosità: sovente davanti ai nomi delle squadre tedesche troviamo il numero 1., in tedesco Das Erste, cioè “il Primo”. Sta a significare che la squadra è considerata storicamente la più importante o la prima fondata in una città o una certa area geografica. Si tratta, ovviamente, di un attributo che spesso è occasione di controversie.

Per approfondimenti e curiosità potete venire a trovarmi su FUSSBALL, BITTE! o scrivere a fussballbitte@mail.de

Friedl25

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