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Pop&Sport – VAR troppo lento: arriva un nuovo esperimento firmato FIFA

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Roma-Torino, primo tempo: al minuto 36 c’è l’atterramento di Buongiorno ai danni di El Shaarawy, sanzionato da Chiffi con un calcio di rigore. Fin qui tutto normale, prima dell’inizio di una lunga e allucinante attesa: Tammy Abraham, pronto a calciare il rigore, ha atteso per ben 5 minuti la decisione della sala VAR, per poi non calciarlo poiché lui stesso era in fuorigioco. 5 minuti dove Abraham era fermo, al freddo, e che al momento della ripartenza si poteva anche fare male. Morale? Il VAR spesso e volentieri e troppo lento e in un periodo dove si gioca quasi ogni 3 giorni e con gli allenatori che si lamentano per le precarie condizioni dei titolari, questo non può essere concepito nell’era contemporanea.

Anche la FIFA è d’accordo e per questo è intenzionata a velocizzare i controlli riguardanti il fuorigioco, introducendo in via sperimentale una nuova tecnologia che traccia i giocatori in tempo reale. Si chiama “Semi-automated offside” e consiste in 10 o 12 telecamere appositamente sistemate sul tetto dello stadio, in grado di raccogliere fino a 29 informazioni di movimento, cinquanta volte al secondo, per ogni giocatore. I primi test sono stati avviati già in occasione dei Mondiali per club, giocati a febbraio in Qatar, ed è stato utilizzato un sistema in grado di rilevare la posizione di ogni singolo giocatore in campo, utilizzando la tecnologia GPS. A distanza di mesi, ora torna a farsi sentire questa tecnologia, sperimentata sempre in Qatar, ma in questo caso per la Coppa D’Arabia 2021. Pierluigi Collina, famoso arbitro e ora Presidente della Commissione Arbitri della FIFA, l’ha già definita “la sperimentazione più importante finora messa in atto” e dovrebbe velocizzare di molto le scelte che andranno a condizionare il flusso delle partite. 

Il suo funzionamento è stato spiegato molto semplicemente da Johannes Holzmüller, direttore della divisione Tecnologia e Innovazione della FIFA, in Living Football Magazine Show: ad oggi, il VAR analizza il materiale video e traccia una linea nel momento più utile per capire se il giocatore sia in fuorigioco o no, ma la qualità dell’immagine incide spesso sul servizio. Inoltre richiede molto tempo, facendo infuriare i tifosi in attesa e annoiando chi sta guardando. Con la “Semi-automated offside”, invece, il dato di tracking sarà inviato alla stanza VAR e sia la linea di fuorigioco che il punto di rilascio della palla dal piede del giocatore saranno immediatamente disponibili per il replay, garantendo una decisione rapida e precisa. 

Al momento, tale tecnologia deve essere controllata sempre dall’uomo (da qui il nome “semi-automated”). L’obiettivo, però, è quello di eliminare definitivamente la componente umana, nella rilevazione del fuorigioco: l’idea, appunto, è quella di creare un sistema full-automated, dove il segnale di fuorigioco arriva in automatico al guardalinee, che potrà alzare la bandierina istantaneamente e senza attendere il segnale dalla VAR Room. Una procedura simile, se non uguale, a quella avvenuta per la “Goal line technology”, con l’orologio dell’arbitro che vibra, quando la palla supera la linea di porta.

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