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Calcio

Premier League – 21esima giornata – 17 Gen

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Al “King Power Stadium”, il Chelsea  batte piuttosto facilmente il Leicester  di Ranieri nonostante l’esclusione punitiva di Diego Costa. Prosegue la sua corsa anche  il Tottenham: nel nord di Londra, gli Spurs disintegrano  con un brillante 4 a 0 il WBA e solo le respinte dell’ottimo Foster hanno impedito che si raggiungesse un punteggio tennistico.

Binari infuocati sulla tratta Liverpool – Manchester. Al “Goodison Park”, l’Everton travolge il City lanciando persino due giovanissime stelle nell’olimpo del football, mentre ad “Old Trafford” finisce in parità il match più sentito d’Inghilterra tra Red Devils e Reds.

Nei bassi fondi la situazione si fa drammatica per  Sunderland  e Swansea. I Black Cats ne prendono tre in casa dallo Stoke, i gallesi  – nonostante l’ennesimo avvicendamento in panchina –  ben quattro dall’Arsenal.

 

Tottenham v. WBA  4-0

( 12’ – 77’- 82’Kane, 26’ McAuley O.W.)

Sontuoso. Quasi aulico. Il Tottenham  del momento è di gran lunga la squadra più affascinante di tutta la Lega. Nel “Lunch Kick – Off” che battezza questa 21esima giornata, i londinesi si divorano i Baggies di Tony Pulis dominando ogni singola zolla del vecchio “White Hart Lane”. Segna per tre volte l’abituale Harry Kane (straordinario il secondo, in girata volante sul cross di Walker) sempre ispirato dall’illuminante talento della premiata coppia artistica formata da Eriksen ed Alli.  Il danese sforna il primo assist grazie ad una visione periferica da fuori classe assoluto. Il giovane britannico invece, manda il compagno in porta con uno “scavetto” degno del più evoluto di giocatore di “futsal”. Di McAuley  – su tiro di Eriksen –  la sfortunata deviazione che se non altro ha il merito di modificare il nome del marcatore sul tabellone.

4 a 0, ma sarebbe potuta esser una goleada. Complimenti sinceri a mister Pochettino: guardare un match dei Lillywhites fortifica la passione per questo meraviglioso sport.

Watford v. Middlesbrough  0-0.

Al “Vicarage Road”  finisce con  un pallido “Nil to Nil” il duello fra Hornets e ‘ Boro. Un punto che probabilmente soddisfa entrambe: il Watford torna a muovere la classifica dopo 2 sconfitte consecutive. Il Middlesbrough allunga a 4, le lunghezze di distanza dalla terz’ultima in classifica.

Burnley v. Southampton  1-0

( 78’Barton)

Toh, chi si rivede. Il vecchio, rissoso, Joy Barton riappare in Inghilterra dopo il burrascoso passato ai Glasgow Rangers e regala subito i 3 punti al Burnley. Sua la punizione che al 78’ fa impazzire tutto il “Turf Moor”, consentendo ai Maroons di salire a quota 26.

Un elogio spassionato va Sean Dyche, promettente manager del Northamptonshire, che alla prima stagione in Premier League sta guidando il piccolo Burnley ad una salvezza molto serena.

Swansea v. Arsenal  0-4

(37’ Giroud, 54’ Cork O.G. ,67’ Naughton O.G., 73’ Sanchez)

Risultato abbastanza scontato in Galles, dove nemmeno l’avvento di  Paul Clement (terzo cambio stagionale in panchina per gli Swans dopo Guidolin e Bob Bradley) riuscirà a boicottare i pronostici .

Giroud nel primo tempo, poi un doppio autogol propiziato da due conclusioni dello scattante Iwobi ed infine il timbro di Alexis Sanchez con una bella volèe ravvicinata, consentono ai Gunners di razziare l’intera posta in palio al “Liberty Stadium”. Tutto secondo i piani. Wenger porta a Londra altri tre punti fondamentali per alimentare le speranze biancorosse di raggiungere la vetta, mentre in casa bianconera la situazione si fa sempre più disperata.

Hull City v. Bournemouth  3-1

( 32’ – 50’ Hernandez ,64’ Mings O.G), (3’ Stanislas)

Imprevedibile sussulto d’orgoglio nella fredda Hull. Il Bournemouth va subito avanti grazie ad un calcio di rigore realizzato da Stanislas, ma la reazione dei giallo neri è feroce.  L’ex Palermitano Hernandez prima pareggia di testa al 32’, poi firma il sorpasso al 50’ con un gran diagonale. Al 64’, è una deviazione di Mings, sulla sassata da fuori di Huddlenstone, a trafiggere Boruc per la terza ed ultima volta.

Con la vittoria del “KCOM Stadium” e  le contemporanee sconfitte di Swansea, Sunderland e Palace adesso anche l’Hull City torna in piena bagarre per la sopravvivenza.

Sunderland v. Stoke City  1-3

(40’ Defoe); (15’ – 22’ Arnautovic, 34’ Crouch)

Disastro incredibile dalle parti dello “Stadium of light”. Un Sunderland con l’acqua alla gola e con ancora pochissime chance di salvezza da giocarsi fra le mura amiche, si fa infilare per ben 3 volte nel giro mezz’ora dallo spensierato Stoke di centro classifica. Una doppietta dell’ex interista Arnautovic, rifinita dalla zuccata di Crouch(99esimo centro in Premier League per lo spilungone inglese) rendono completamente inutile il consueto timbro del vecchio leone Defoe.

L’idea è che l’ ex centravanti di West Ham e Tottenham, sia veramente l’unico a non volersi arrendere. L’ultimo a lottare fino in fondo. Insomma, un combattente d’altri tempi in mezzo ad una mandria di spaesati. Giusto per capirci, con quello di oggi la conta dei suoi gol sale a quota 12 su 21 presenze. Non male per un 35enne che gioca nell’ultima squadra della graduatoria … 

West Ham v. Crystal Palace  3-0

(68’ Feghuli, 79’ Carroll, 86’ Lanzini)

 Si decide tutto negli ultimi venti minuti l’unico derby in programma questo weekend. Nell ‘East End londinese apre i conti un comodo  tap –in di Feghuli sul cross di Antonio, a cui segue una pazzesca sforbiciata volante di Andy Carroll in stile “calciatori Panini”. Non ci sono parole: andatevela a rivedere!

A chiudere i conti ci pensa un dolcissimo pallonetto  in corsa di Lanzini, giunto al termine di una fuga solitaria durata oltre 30 metri.

Hammers che finalmente si allontanano dall’incubo retrocessione, mentre il Palace scivola verso l’inferno. L’avvicendamento tra il borioso Pardew ed il chiacchierato Big Sam non ha portato a nessun miglioramento. Anzi, la squadra è in piena “relegation zone”  e nonostante gli oltre 60 milioni di pounds spesi dal club in estate, la situazione sembra sempre più preoccupante.

Leicester v. Chelsea  0-3

(6’ – 51’ Alonso, 71’ Pedro)

Nonostante una settimana monopolizzata interamente dalla “grana” Diego Costa ( oh, se veramente dalla Cina gli offrono 800.000$ a settimana per due anni …) e dai tanti rumors da spogliatoio, Conte non molla la presa sul titolo.

Il condottiero pugliese spedisce in tribuna il suo bomber, dimostrando che il club va al di là degli egoismi personali  e che i compagni possono vincere senza di lui anche i casa dei campioni in carica.

Scelta giusta.

Per una sorta di legge del contrappasso, sono proprio gli altri due iberici in maglia blu a sostituirsi al connazionale  più prolifico del momento. Due gol dell’ex viola Alonso (una rarità) infarciti dal colpo di testa del piccolo Pedro( altra rarità) bastano e avanzano per borseggiare il pigro Leicester formato campionato.

Nel giorno in cui lo spogliatoio si ribella all’atteggiamento del suo più importate centravanti, due suoi connazionali consentono al Chelsea di restare in vetta con un distacco di 7 punti dai primi inseguitori. Un segno del destino, o quasi.

Everton v. Manchester City  4-0

(33’ Lukaku, 46’ Miralles, 79’ Davies, 94’ Lookman)

Sotto il diluvio del “Goodison Park”,  va in scena una classicissima del calcio d’Oltremanica: tra Everton e City si gioca la 182 esima(!) partita della storia fra i due club. Sugli almanacchi pallonari il dibattito è praticamente in parità, ma sopra al verde  prato che affaccia sul Bullens Road stavolta non c’è proprio confronto.

Al 33’, il piattone in corsa di Lukaku sblocca l’incontro raccogliendo il cross basso di Miralles. Al 46’, è lo stesso portoghese a siglare il raddoppio con uno splendido rasoterra incrociato.

Al 79’, l’aura magica delle grandi divinità pallonare che aleggiano sull’isola d’Albione cala su Liverpool: il giovane Tom Davies, nato nemmeno 18 anni fa a pochi chilometri di distanza da questo stadio, infilza con un dolcissimo lob il portiere Claudio Bravo in uscita.

Non è finita. Al 94’, tocca ad Ademola Lookman, 19enne appena arrivato dal Charlton (terza serie del calcio inglese) gonfiare per la quarta volta la rete del City con un potente destro sul palo lontano!

Il primo porta il capello lungo trasandato, la da barba da hypster, il calzetto abbassato e tanta visone di gioco. Il secondo, ha più la faccia del timido compagno di classe a cui però abbina rapidità di pensiero e grande fiuto del gol.

Adesso negli storici pub di fede Toffemen è giusto festeggiare la bella vittoria contro una “top Four”, ma chissà che qualcuno non stia già sognando; chissà che in un piovoso pomeriggio di Gennaio non siano nate due nuove stelle in grado di far risplendere la vecchia gloria dell’Everton.

Manchester United v. Liverpool  1-1

( 84’Ibrahimovic), ( 27’ Milner)

Inutile sottolinearlo, questo è il derby d’Inghilterra.  Una sorta di “ El clàsico” in salsa britannica. Le due squadre più vincenti e popolari di tutto il regno, quest’oggi si affrontano nel tentativo di dare una svolta al corso  di un campionato che le vede leggermente attardate sugli obbiettivi di partenza.

La partita è dura. Sentita e scorbutica. Onestamente non particolarmente spettacolare. Passa per primo il Liverpool su rigore al 26’, con l’ex City James Milner che dal dischetto supera l’incolpevole DeGea. Pareggia il solito Ibra a 5’ minuti dal termine (16esimo timbro in campionato), con una torsione aerea piuttosto fortunata dopo il palo colpito dalla testata di Fellaini ed il contro cross preciso di Valencia.

Un equilibrio tutto sommato giusto, che probabilmente aiuta entrambe ad avvicinarsi alle concorrenti in lotta per i rispettivi traguardi. Un punto, che consente ai diavoli rossi  di rosicchiare un po’ di terreno sul sentiero che porta alla zona Champions e contestualmente ai Reds di agguantare il Tottenham al secondo posto.

Classifica. 52 Chelsea, 45 Tottenham – Liverpool, 44 Arsenal, 42 Man City, 40 Man United, 33 Everton, 29 WBA, 27 Stoke City, 26 Burnley,25 West Ham – Bournemouth,24 Southampton,23 Watford,21 Leicester, 20 Middlesbrough, 16 Crystal Palace – Hull City, 15 Swansea – Sunderland

 

 

 

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