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Quali sono i nomi dei tiri in porta del calcio?

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Ultimo appuntamento con i nomi dei gesti tecnici del Calcio, dedicato a quello che fa vincere o perdere le partite: il tiro in porta, infatti questo, oltre alla parata, è il gesto tecnico che più di ogni altro può cambiare il volto di una partita, modificando il punteggio della stessa. Così come i dribbling ed i passaggi, i tiri più caratteristici nel corso della storia hanno ricevuto dei nomi di battesimo.

A differenza di una finta, i tiri sono difficilmente ripetibili (eccezion fatta per i calci di punizione) e quindi non è facile dare un nome di battesimo chiaro ed univoco ad un tiro, così come è difficile accostare un tiro ad un calciatore in particolare. Tutti ricordiamo ad esempio due mostri sacri sulle punizioni che hanno giocato in tempi differenti in Italia: Cláudio Ibrahim Vaz Leal detto Branco e Sinisa Mihajilovic; nessuno dei due ha però “battezzato” un proprio tiro in porta o una propria punizione.

Capita però non raramente, che invece un tiro abbia un nome e per la verità a volte ne può avere anche più di uno, in base all’epoca ed all’area geografica, ed a volte è anche ricollegabile ad uno specifico calciatore. A volte infine, alcuni nomi entrano nell’immaginario collettivo per scherzo, o per indicare la propria scarsa precisione, invece che l’infallibiltà. Ma veniamo alla lista dei nomi dei tiri e dei gesti tecnici relativi ai gol.

 

A Voragine: termine coniato dalla Gialappa’s Band negli anni novanta, è entrato nell’immaginario collettivo dei loro ascoltatori e non solo, ed indica un tiro solitamente centrale, più o meno spiovente e potente. Un tiro che solitamente parrebbe facile preda del portiere, ma che in realtà per qualche “inspiegabile” motivo si tramuta in gol.

Alla Cesar Prates: come il precedente è un termine coniato dalla Gialappa’s Band ed diventato “famoso” sui social networks grazie ai loro fan. Questo è un tiro di estrema potenza che però non termina a buon fine, anzi, finisce altissimo sopra la traversa. Prende il nome dal giocatore César Luís Prates, che in Italia giocò nel Livorno e nel Chievo e che divenne involontario padrino di questo tipo di gesto tecnico grazie ad tiro in uno Juventus-Livorno del 2005.

Alla Del Piero: negli anni in cui Del Piero si impose come uno dei migliori giocatori al Mondo, segnò una serie di reti (tra Campionato e Coppa Campioni) che da allora presero il suo nome. Il gesto tecnico consiste in una rete segnata da posizione laterale, più o meno dal limite dell’area di rigore, calciando il pallone nell’angolo alto del lato opposto a quello in cui ci si trova dando l’effetto a girare alla sfera, dopo aver saltato il rivale fintando di andare verso l’esterno per poi accentrarsi scagliando il tiro a rete.

Alla Meazza o Ad Invito: più che di un tiro, in questo caso stiamo parlando di un’azione personale che termina con un gol. Infatti si definisce in questo modo una rete realizzata accompagnando in porta il pallone dopo aver eseguito una serie di dribbling, di cui l’ultimo della serie sul portiere avversario. Prende il nome da Giuseppe Meazza, che segnò spesso gol in questa maniera.

Al Volo: è il classico modo di calciare il pallone senza stopparlo o controllarlo prima del tiro, spesso addirittura senza lasciarlo neppure rimbalzare sul terreno di gioco.

Ascensore: il tiro ad “Ascensore” viene effettuato calciando in modo particolare il pallone, che riceve un effetto tale da scendere repentinamente, variando di colpo la propria parabola ascendente per tornare verso il basso.

Cabezazo: termine usato soprattutto nel centro e sud america, definisce un colpo di testa particolarmente potente o ben angolato.

Controbalzo: designa quel tiro fatto subito dopo il rimbalzo del pallone sul terreno, senza dargli modo di continuare la traiettoria verso l’alto dopo il rimbalzo.

Cucchiaio, Pallonetto o Lob: il termine “Cucchiaio” è stato coniato per il rigore battuto da Francesco Totti in Italia-Olanda nell’Europeo del 2000, sebbene il primo calciatore della storia a battere un rigore in quel modo fosse stato il ceco Antonin Panenka, che era solito calciare in quel modo già dal 1974 e che mostro all’Europa il primo “Cucchiaio” battendo il rigore decisivo della finale dell’Europeo 1976 tra Cecoslovacchia e Germania Ovest. Quindi più che di cucchiaio dovremmo parlare di ižíce… Questo tiro nasce quindi come calcio di rigore, battuto centralmente, con il pallone che lentamente compie una traiettoria ascendente/discendente. Per la tipologia di parabola descritta dal pallone, il “Cucchiaio” è ormai diventato sinonimo di “Pallonetto” e di “Lob”, anche se in realtà queste due definizioni inquadrano questo tipo di tiro soprattutto al di fuori del calcio di rigore ed implicano che il pallone superi il portiere proprio grazie alla traiettoria ascendente/discendente, e non perché il portiere si è tuffato in una direzione differente come accade nel rigore.

Estirada: con questo termine si indica un tiro scoccato lanciandosi in scivolata e colpendo il pallone al volo.

Eurogol: non è propriamente il nome di un tiro, ma è un termine entrato nella parlata comune per indicare un bel gol. Questo appellativo nasce da una trasmissione RAI di nome appunto “Eurogol” (trasmessa dal 1977 a 1994) che era dedicata ai servizi sulle partite di Coppa giocate dalle squadre italiane e sugli incontri principali delle squadre più forti d’Europa. Essendo quindi collegata questa trasmissione al top del calcio europeo, questo nome veniva collegato ai gol più spettacolari.

Foglia Morta o Folha Seca: questo tipo di nome si riferisce ad un calcio di punizione diretto, calciato con l’interno del piede per superare la barriera che in fase ascendente ha una traiettoria praticamente dritta, mentre in fasce discendente prende una traiettoria carica di effetto. Non è un tiro particolarmente potente, ma il cambio di direzione e traiettoria lo rende molto efficace. Il termine “Foglia Morta” venne dato al classico calcio di punizione di Mario Corso, mentre quello di “Folha Seca” venne coniato per quello di Didi.

Maledetta: la “Maledetta” è la punizione classica di Andrea Pirlo, usata in passato anche da Juninho Pernambucano, ed è un tiro diretto, abbastanza potente che cambia improvvisamente traiettoria (sia orizzontalmente che verticalmente) mettendo in grande difficoltà il portiere.

Rabona: in questo caso parliamo di un gesto tecnico che può essere utilizzato sia per un tiro che per un passaggio o per un traversone; la “Rabona” infatti è solamente un modo di calciare il pallone e si esegue andando a spostare il piede con cui si calcia dietro al piede di appoggio, incrociando le gambe.

Rovesciata: è un tiro effettuato dando le spalle alla porta e si esegue saltando ed effettuando una rotazione all’indietro colpendo il pallone col collo del piede.

Scorpione: si parla di questo tiro quando il pallone viene calciato con il tacco del piede, da dietro la schiena, dopo che ci si è lanciati in avanti; deriva ovviamente dalla posizione presa dal calciatore che pare colpire il pallone con il pungiglione dello scorpione. Questo nome è stato in realtà ideato per una parata, non per un tiro, che venne resa famosa dal portiere colombiano Renè Higuita, ma da allora è stato esteso anche elle reti segnate colpendo la palla nel modo in cui Higuita usava parare.

Sforbiciata o Semirovesciata:  è una variante della “Rovesciata” e si esegue colpendo il pallone sempre al volo ed in salto, ma a mezza altezza e lateralmente, quindi non più dando le spalle alla porta e sostituendo la torsione all’indietro con una laterale.

Tap In: termine mutato dal gioco del golf in cui il giocatore da un piccolo tocco alla pallina quando è vicinissima alla buca; questo nome descrive il facile tocco del pallone sotto porta, solitamente quando questa è addirittura sguarnita. Solitamente questo avviene su un passaggio del portiere o anche dopo una respinta corta del portiere.

Tiro Telefonato: si parla di questa tipologia di tiro in porta quando il pallone ha una traiettoria estremamente prevedibile, una potenza decisamente limitata e quando quindi era ormai chiaro che il giocatore avrebbe tentato quel tipo di soluzione. E’ insomma, un tiro facilmente intuibile ed ancora più facilmente neutralizzabile da parte del portiere.

Tre dita o Trivela: questo modo di calciare il pallone, specie su punizione, crea delle traiettorie imprevedibili. Può essere utilizzato per fare abbassare la palla di colpo, facendone aumentare la velocità, oppure può far cambiare la traiettoria anche orizzontalmente, facendo terminare il pallone verso l’esterno del punto da cui si è calciato, sebbene inizialmente questo si sia mosso verso l’interno. La “Trivela” è una leggera variante di questo tiro (utilizzata spesso anche come cross) ed era collegata al classico modo di calciare di Ricardo Quaresma.

Volée: il termine è mutuato dal tennis, ed individua quel tiro eseguito con il piede d’appoggio fissato a terra, mentre la gamba calciante va a colpire la sfera più o meno a mezz’aria, e lateralmente rispetto al busto del giocatore che la esegue.

 

La ricerca per redigere questa lista è stata fatta principalmente su internet ed è stata scremata di alcuni gesti tecnici presenti in rete che non ci sono apparsi credibili o realmente esistenti e riconducibili a calciatori di stampo internazionale; se avete informazioni e nomi di altri tiri o nomi di gol esistenti, segnalateceli, ed aggiorneremo volentieri il nostro articolo.

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