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Calcio

Road to Brazil 2014: i Cafeteros ai raggi X – 13 feb

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Dici Colombia e la mente del tifoso non può che snocciolare le gesta di Radamel Falcao Garcia Zárate o più semplicemente Falcao. Trasferitosi in estate dall’Atletico Madrid per la cifra monstre di 60 milioni di euro, mister settanta reti in due stagioni non ha smesso di flirtare con il gol nemmeno nel Principato, diventando subito il simbolo della resistenza monegasca allo strapotere del Psg e facendo gongolare a dismisura i suoi connazionali in vista dei Mondiali. Una storia perfetta quella di Falcao, proiettato nel giro di pochi anni dai taccuini di pochi esperti di calcio sudamericano al palcoscenico che si addice ad una superstar planetaria. Peccato solo che, a causa di un gravissimo infortunio rimediato a gennaio in Coppa di Francia, l’eroe colombiano dei due mondi in Brasile rischia seriamente di non andarci, se non da spettatore. Già, perché con il legamento crociato non si scherza. Lo sa bene Jose Carlos Noronha, il medico che ha operato il fuoriclasse del Monaco e che ha dichiarato pochi giorni fa che le possibilità di vedere Radamel al Mondiale si aggirano intorno al 55%.

Fortunatamente per il CT Pekerman, timoniere dei Cafeteros dal 2012, un’eventuale forfait di Falcao, che affosserebbe moltissime altre nazionali, potrebbe essere tutto sommato assorbito da una squadra che ha la fortuna di dover affrontare un girone non propriamente proibitivo e che può contare su un parco attaccanti da fare invidia a non poche big.

Il sorteggio ha inserito la Colombia nel Gruppo C assieme a Grecia, Costa d’Avorio e Giappone; un girone che, pur senza Falcao, gli eredi di Valderrama e Higuita si apprestano ad affrontare con i favori del pronostico. I Cafeteros, d’altra parte, hanno dimostrato durante le qualificazioni di non essere poi così distanti dallo status di big. Seconda soltanto all’Argentina, la Colombia ha sfiorato il primo posto del girone sudamericano, chiuso con la miglior difesa ed i terzo miglior attacco, sintomo, questo, di un ricambio generazionale che sta cominciando a fruttificare in una squadra assente nelle ultime tre edizioni della rassegna continentale.

 

Il ruolo di angelo custode nella spedizione brasiliana sarà ad appannaggio di David Ospina, estremo difensore che milita nel Nizza, attualmente tredicesima forza della Ligue 1. Pur essendo ancora giovane (è dell’88), Ospina vanta già quarantuno presenze con la propria nazionale, della quale difende i colori dal 2007 ed in cui ha esordito a soli diciotto anni, riuscendo a rubare il posto di numero uno a Faryd Mondragón. Quest’ultimo, vero e proprio totem del calcio colombiano, festeggerà le quarantatre primavere proprio nel corso del prossimi Mondiali.

 

Rendere il più possibile noiose le serate brasiliane di Ospina: è questo il compito della linea difensiva di Pekerman, linea che il CT argentino ha già ben consolidato. Pablo Armero, prestato di recente dal Napoli al West Ham, presiederà la corsia di sinistra, mentre Juan Camilo Zúñiga, l’altro partenopeo in rosa, reggerà le redini di quella di destra, per una difesa a marcata vocazione offensiva. A tappare le non improbabili amnesie difensive dei due ariosi terzini ci penseranno Mario Yepes e Luis Amaranto Perea. L’ex milanista, ora all’Atalanta, non ha bisogno di presentazioni: per lui parlano le novantacinque apparizioni collezionate in quindici anni, che collocano il trentottenne stopper al terzo gradino dello speciale podio dei più schierati in nazionale. Tiene bene il passo Perea, accasatosi presso i messicani del Cruz Azul a trentacinque anni e dopo otto stagioni e più di duecento battaglie con la casacca biancorossa dell’Atletico Madrid. Pronti a dar loro manforte ecco Cristián Zapata (’86, Milan), Carlos Valdés (’85, Independiente Santa Fé) e Aquivaldo Mosquera (’81, América ed ex Siviglia), per una difesa non certo rapida ma rocciosa ed esperta. Al di là dei soliti noti, ci sentiamo di aggiungere un ulteriore tassello alla folta zona centrale della retroguardia: Éder Balanta. Ha solo vent’anni, milita nel River Plate e non ha ancora esordito in nazionale, ma di lui già si parla con toni entusiastici. Gli osservatori di mezza Europa non esiterebbero qualora Pekerman decidesse di concedere al ragazzo una chance mondiale.

 

Musica e dinamite: il centrocampo colombiano nasce dal sapiente mix tra funamboli capaci di ubriacare con naturalezza fior di difensori ed incontristi coriacei e bravi a bilanciare gli assalti dei più estrosi compagni di reparto. Della prima categoria fa parte Juan Cuadrado, che, dopo le ottime cose mostrate ai tempi di Lecce e di Udine, sta ora vivendo la classica stagione della consacrazione con la maglia numero undici della Fiorentina, incrementando match dopo match la propria fama di affetta-difese. Non è da meno il suo gemello di scorribande James Rodríguez, ex bambino prodigio del calcio mondiale la cui cessione al Monaco ha fruttato ben quarantacinque milioni al Porto, squadra con cui l’ala classe ’91 ha incantato l’Europa. Meno fulmineo di Cuadrado ma più tecnico e regista (non a caso indossa l’ambita dieci), James è l’elemento più schierato durante le partite di qualificazione dopo Ospina e Armero, dato che sottolinea l’importanza del ventiduenne talento negli schemi di Pekerman. Carlos Sánchez dell’Elche e Abel Aguilar del Tolosa (che forse qualcuno ricorderà per i trascorsi incolori all’Udinese e all’Ascoli) faranno legna in mezzo al campo, mentre l’ex Pescara Juan Fernando Quintero, classe ’93 dai piedi di velluto, proverà a ritagliarsi il proprio spazio sulla trequarti. Discorso a parte merita Fredy Guarin, che con quarantasette presenze in nazionale risulta il centrocampista più esperto in rosa. Di elementi duttili come lui, in grado di interpretare bene entrambe le fasi di gioco, non se ne trovano molti. La speranza del popolo colombiano è di poter ammirare in Brasile il calciatore che la scorsa stagione soleva trascinare l’Inter con inserimenti puntuali, continui bolidi dalla distanza ed una fisicità ed un atletismo fuori dal comune.

 

Ed eccoci finalmente all’attacco, il reparto che strappa i sospiri più lunghi a CT e tifosi. Non sarà semplice rimpiazzare il secondo bomber colombiano più prolifico di sempre (venti centri in nazionale al pari di Faustino Asprilla, a meno cinque dal record di Iguaràn), ma, qualora al capitano e uomo-simbolo della squadra non dovesse riuscire il miracolo, a Grecia, Costa d’Avorio e Giappone non sarà ugualmente concesso di dormire sogni tranquilli. Già, perché Jackson Martínez non è propriamente ciò che si può definire un rincalzo. Da due stagioni gioca (e segna con disarmante regolarità) nel Porto ed è destinato a seguire le orme di Falcao, perché un attaccante che, come lui, abbina potenza, buona tecnica e dinamismo è teleologico che prima o poi finisca ad indossare la divisa di un top team. Più giovane di Falcao di appena quattro mesi, è lui il candidato numero uno per affiancare o, nella peggiore delle ipotesi, sostituire lo sfortunato collega. Coetaneo di Mertínez è Carlos Bacca, ex punta di diamante dei belgi del Bruges ed ora al Siviglia, che per averlo ha investito a luglio sette milioni. La concorrenza per il veloce attaccante classe ’86 sarà feroce, con due conoscenze del calcio italiano vogliose di balzargli davanti. Si tratta, naturalmente, di Victor Ibarbo e di Luís Muriel. Le possibilità di vederli entrambi sull’aereo per il Brasile non sono certo vertiginose, così come quelle di annoverare i loro nomi nell’undici titolare, del quale ha invece più chance di fare parte Téofilo Gutiérrez, 28enne del River Plate, undici volte in campo e sei in rete nel corso delle qualificazioni.

 

COLOMBIA

 

ROSA DEI CONVOCABILI

 

PORTIERI: Bréiner Castillo, Faryd Mondragón, David Ospina, Camilo Vargas.

 

DIFENSORI: Santiago Arias, Pablo Armero, Éder Balanta, John Stefan Medina, Luis Amaranto Perea, Carlos Valdés, Juan David Valencia, Mario Yepes, Cristián Zapata, Juan Camilo Zúñiga.

 

CENTROCAMPISTI: Abel Aguilar, Gustavo Bolívar, Juan Cuadrado, Fredy Guarín, Alexander Mejía, Giovanni Moreno, Juan Fernando Quintero, Aldo Leao Ramírez, James Rodríguez, Carlos Sánchez, Elkin Soto, Macnelly Torres, Edwin Valencia.

 

ATTACCANTI: Carlos Bacca, Radamel Falcao García (cap.), Téofilo Gutiérrez, Victor Ibarbo, Jackson Martínez, Dayro Moreno, Luís Muriel, Dorlan Pabón, Carlos Darwin Quintero, Adrián Ramos.

 

COMMISSARIO TECNICO

José Pekerman

 

STATISTICHE GIRONE DI QUALIFICAZIONE

 

Argentina (32), Colombia (30), Cile (28), Ecuador (25), Uruguay (25), Venezuela (20), Perù (15), Bolivia (12), Paraguay (12)

 

Saldo: 9 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte

Gol fatti: 27

Gol subiti: 13

Marcatori: Falcao (9), Gutiérrez (6), J. Rodríguez (3), Pabón, Yepes (2), Guarín, M. Torres, C. Valdés, Zúñiga (1).

 

GIRONE MONDIALE

 

Gruppo C: Colombia, Grecia, Costa d’Avorio, Giappone

 

COMPETIZIONI INTERNAZIONALI

 

Mondiali: 1 Ottavo di finale (1990)

Copa América: 1 vittoria (2001), 1 secondo posto (1975), 3 terzi posti (1987, 1993, 1995)

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