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Calcio

Road to Brazil 2014: i Tre Leoni ai raggi X – 29 mag

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Sono trascorsi addirittura quarantotto anni dalla prima ed unica Coppa del Mondo alzata al cielo dalla nazionale dei Tre Leoni nella sua rispettabilissima storia, cominciata ufficialmente nel lontano 1872 con l’amichevole di Glasgow contro i vicini di casa scozzesi.

A dispetto della longevità e dell’ottima materia prima di cui può fregiarsi una delle compagini meglio attrezzate d’Europa, la bacheca dei trofei degli “inventori del calcio”, sontuosa a livello di club, langue sotto la dicitura “Nazionale”. La storia recente sottolinea la vocazione inglese a steccare gli appuntamenti decisivi: è da Italia ’90, infatti, che i britannici non raggiungono le semifinali di un Mondiale. Dopo la disastrosa gestione McClaren, la cui Waterloo fu la mancata qualificazione ad Euro 2008, a Sudafrica 2010 Fabio Capello non riuscì a condurre l’Inghilterra oltre gli ottavi, mentre Roy Hodgson si limitò ai quarti negli Europei di due anni dopo in Polonia e Ucraina; in quell’occasione toccò all’Italia di Prandelli far piangere Rooney e compagni.

In Brasile gli azzurri si ritroveranno nuovamente sulla strada degli inglesi, oggi guidati ancora da Hodgson, conosciuto in Italia per i suoi trascorsi sulla panchina dell’Inter nei secondi anni ’90. L’obiettivo ottavi non sarà facile da agguantare per i britannici, che, dopo l’esordio di Manaus con l’Italia, dovranno vedersela con l’imprevedibile Uruguay di Cavani e dello stratega Tabárez, che i bookmaker danno leggermente favorito sui Tre Leoni.

Galvanizzata dal tutt’altro che banale primo posto ottenuto in un girone di qualificazione che comprendeva, oltre alla Moldavia e al materasso San Marino, anche l’ostica Ucraina, la Polonia di Blaszczykowski e Lewandowski  e l’emergente Montenegro di Jovetić e Vučinić, l’Inghilterra atterrerà in Brasile con lo status di “meno favorita tra le big”. Uno status facilmente ribaltabile, quando hai in rosa gente come Rooney, Lampard, Wilshere e Gerrard.

 

I PROTAGONISTI

 

A difendere i pali d’Albione ci sarà il ventisettenne portiere del Manchester City Joe Hart, erede di David “Calamity” James e titolare al secondo torneo internazionale consecutivo dopo Euro 2012. L’imponente estremo difensore, ai Citizens da quando aveva diciannove anni, avrà come vice Fraser Forster (Celtic) e l’esperto ex Manchester United Ben Foster (WBA).

 

Inamovibile nel cuore della difesa, Gary Cahill deve la sua esplosione alle ottime prestazioni maturate con la maglia del Bolton, grazie alle quali ha ottenuto nel 2010 la prima chiamata in nazionale e nel 2012 quella, altrettanto importante, del Chelsea, che ha visto in lui l’erede perfetto di John Terry. Ai 193 centimetri di Cahill vanno poi aggiunti i 194 del poderoso ed atletico centrale (o terzino destro) dello United Chris Smalling, in ballottaggio con Phil Jagielka dell’Everton per un posto nell’undici titolare. Dormirà sogni tranquilli Leighton Baines, uno dei terzini più completi d’Europa; sorprende il fatto che, giunto alla soglia dei trent’anni, il mancino nato a Liverpool e all’Everton dal 2007, non abbia mai militato in una big.

Baines ha di fatto sottratto il posto ad Ashley Cole (107 presenze, due Europei e tre Mondiali con i Tre Leoni), escluso dalla lista dei 23 in favore di Luke Shaw, giovanissimo diciottenne in rampa di lancio, destinato a diventare un top-player assoluto nel suo ruolo. A destra via libera per Glen Johnson (Liverpool), che con sole 50 presenze in nazionale risulta l’elemento più esperto del pacchetto arretrato selezionato da Hodgson.

 

Chi di esperienza ne ha davvero da vendere è Steven Gerrard, capitano del Liverpool e dell’Inghilterra, della quale difende i colori dal 2000 collezionando la bellezza di 109 presenze e 21 reti. Vincitore di una Champions League, una Coppa UEFA oltre che di una manciata di coppe nazionali, inserito tre volte nella Squadra dell’anno UEFA ed otto in quella della Football Association, a trentaquattro anni il poliedrico centrocampista nato a Whiston, nella periferia di Liverpool, farà di tutto per dare continuità anche in nazionale all’incredibile stagione disputata con i Reds, culminata con il secondo posto in Premier League. Non tutti sanno che nel 2003 per meriti sportivi Gerrard fu nominato dalla regina Elisabetta membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Lo spalleggerà più che degnamente il giovane talento made in Arsenal Jack Wilshere,classe 1992 la cui personalità gli ha permesso di debuttare con i Gunners a soli sedici anni, finendo nel giro di poche stagioni per diventare un elemento imprescindibile nello scacchiere di Wenger grazie alle sue geometrie, alla sua facilità nell’inserimento e ad una intelligenza tattica più unica che rara. L’Inghilterra potrà contare su una buona dose di freschezza anche sulle fasce, dove l’assenza del rapidissimo Theo Walcott sarà sopperita dall’altrettanto sgusciante Raheem Sterling (’94) che, reduce da un’ottima annata al Liverpool, potrebbe rivelarsi tra le sorprese più  interessanti di una squadra che in Brasile metterà in vetrina un altro nome emergente: Adam Lallana. Classe ’88 e compagno di club di Shaw, l’ala del Southampton, autrice di 9 gol ed 8 assist in 38 incontri di Premier, sembra destinata ad accasarsi al Liverpool, disposto a fare follie per assicurarsi il suo cartellino.

Attenzione anche al ventenne Alex Oxlade-Chamberlain, imprendibile furetto dal baricentro basso capace, con le sue accelerazioni, di seminare il panico in fascia, e al gioiellino Ross Barkley, altro ventenne terribile che nell’Everton ha saputo non far rimpiangere la partenza dell’idolo di casa Tim Cahill. La linea giovane sposata da Hodgson non chiude comunque le porte ad alcuni veterani di indiscusso valore. Detto di Gerrard, non va dimenticato James Milner (’86) e, soprattutto, l’altro mostro sacro del calcio d’Oltremanica: Frank Lampard. Probabilmente non partirà titolare, ma l’esperienza ed il carisma del terzo calciatore in attività con più presenze in nazionale (103 contro le 107 di Ashley Cole e le 109 di Gerrard) non potrà che tornare utile nella kermesse iridata.

 

Le sorti dell’attacco inglese dipenderanno in buona parte dallo stato di forma di Wayne Rooney. Il bomber del Man Utd è il classico predestinato: ex detentore del record di più giovane esordiente con la maglia dei Tre Leoni (record poi battuto da Walcott), a 17 anni il classe ’85 diventa anche il più giovane calciatore ad essere andato in rete con l’Inghilterra. Diciannovenne, ad Euro Portugal 2004 realizzerà addirittura 4 gol in altrettante gare disputate. Oggi Rooney vanta 89 caps e 38 reti, che gli valgono il quinto posto nella graduatoria dei marcatori inglesi più prolifici: Michael Owen dista sole due lunghezze, il mitico capolista Bobby Charlton undici. In Brasile suoi compagni di reparto saranno Denny Welbeck (’90)e Daniel Sturridge (’89), entrambi attaccanti temibili e completi, dotati di scatto fulmineo e discreta tecnica. Convocazione a sorpresa per la trentaduenne punta del Southampton Rickie Lambert, la cui presenza nella lista dei 23 esclude i più quotati Andy Carroll e Jermain Defoe.

 

INGHILTERRA

 

LISTA DEI 23 CONVOCATI

 

PORTIERI: Joe Hart, Fraser Forster, Benjamin Foster.

 

DIFENSORI: Leighton Baines, Gary Cahill, Phil Jagielka, Glen Johnson, Phil Jones, Chris Smalling, Luke Shaw.

 

CENTROCAMPISTI: Ross Barkley, Steven Gerrard (Cap.), Jordan Henderson, Adam Lallana, Frank Lampard, James Milner, Alex Oxlade-Chamberlain, Raheem Sterling, Theo Walcott, Jack Wilshere

 

ATTACCANTI: Rickie Lambert, Wayne Rooney, Daniel Sturridge, Danny Welbeck.

 

COMMISSARIO TECNICO

Roy Hodgson

 

STATISTICHE GIRONE DI QUALIFICAZIONE

 

Gruppo H: Inghilterra (22), Ucraina (21), Montenegro (15), Polonia (13), Moldavia (11), San Marino(0).

 

Saldo: 6 vittorie, 4 pareggi, 0 sconfitte.

Gol fatti: 31

Gol subiti: 4

Marcatori: Rooney (7), Lampard, Welbeck (5), Defoe (3), Gerrard, Oxlade-Chamberlain, Sturridge (2), Baines, Lambert, Milner, Townsend, Young (1).

 

GIRONE MONDIALE

 

Gruppo D: Uruguay, Inghilterra, Costa Rica, Italia

 

COMPETIZIONI INTERNAZIONALI

 

Mondiali: 1 vittoria (1966), 1 quarto posto (1990)

Europei: 1 terzo posto (1968)

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