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Calcio

La Serie A vuole giocare una partita all’estero: un modo sbagliato di esportare il brand

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Lega Serie A

C’è un’idea sempre più forte all’interno della Serie A. Ed è quella di giocare una partita, nelle prossime stagioni, in campo neutro all’estero. Un’idea che nell’ottica dei dirigenti del nostro campionato dovrebbe aiutare il torneo a pubblicizzarsi oltre il nostro Paese.

A sostenere questa idea già nata negli anni scorsi sotto la presidenza di Lorenzo Casini c’è il nuovo numero uno della Lega Ezio Maria Simonelli. La regia dell’idea è ovviamente quella dell’amministratore delegato De Siervo e il presunto supporto sarebbe quello delle proprietà straniere. Al momento, infatti, 9 proprietà su 20 nel nostro campionato sono americane. E l’idea sarebbe quella di portare la Serie A oltreoceano.

L’opposizione sempre meno forte della FIFA

L’idea, che ormai serpeggia da anni, starebbe pian piano prendendo piede.  La sensazione è che però in questo momento il terreno sia decisamente più fertile che in passato. Infatti, l’idea era stata a lungo molto osteggiata dalla FIFA. L’organo internazionale che regola il calcio non riteneva infatti regolare costringere due squadre ad abbandonare il territorio italiano per giocare. Ed effettivamente, soprattutto per chi giocherà in casa, prestarsi all’iniziativa significherebbe perdere l’appoggio del proprio pubblico.

In queste ultime settimane, le dichiarazioni del presidente della Lega hanno fatto supporre uno scenario ben più “vicino” alla sua realizzazione. La Serie A e anche la Liga potrebbero approfittare di una apertura della FIFA e provare questa esperienza.

Serie A, un’idea miope

La proposta sul tavolo sarebbe quella di esportare all’estero una gara, purché non sia un big match. A livello di spettacolo, mettere il vero ad un big match giocato all’estero è già una limitazione, giusta, ma molto importante. Ma più in generale l’idea sembra destinata a rivelarsi un fiasco. Per un tifoso dall’estero, una qualsiasi gara di Serie A, tanto più se non coinvolge alcuna big, sarebbe poco più che una esibizione.

E a con quale risultato, con l’illusione che qualcuno dall’estero si interessi di più ad acquistare i diritti del nostro torneo? La sensazione è che nulla di tutto questo accrescerà realmente l’interesse dall’estero verso la Serie A. Il calo ormai conclamato dell’interesse verso il campionato italiano può essere risolto solo investendo nelle strutture. Le strutture, gli stadi nuovi e di proprietà permetteranno alle varie società di investire in giocatori, vivaio e quindi spettacolo. La gara all’estero, invece, è evidentemente una maniera di incassare nell’immediato. Insomma un uovo oggi, piuttosto che la gallina domani.

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