Calcio
Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò
Qualcuno di voi stanotte ha dormito bene? Chi dice sì mente. E’ l’ansia che ti affligge, è l’adrenalina che si impadronisce del corpo, la fa da padrona. Finisce la nottata ma non l’agitazione, perché è dura star tranquilli quando ti giochi così tanto. Non eravamo abituati da diverso tempo a vivere un’attesa così, ma tutta l’Italia se l’è meritata. Ampiamente. La cornice sarà fantastica, quella delle grandi occasioni: Wembley, Londra, lì dove tutto iniziò. Italia contro Inghilterra, Mancini contro Southgate. E chi più ne ha più ne metta.
Siamo pronti a vivere una notte magica, di quelle che piacciono a noi. Italiani quando perdiamo, Italiani quando vinciamo. Sappiamo soffrire, lo abbiamo fatto. Abbiamo perso tanto e ne abbiamo pagato le conseguenze. Siamo arrivati al baratro ma ci siamo rialzati, perché la forza di questo Paese sta nel gruppo: unione, la parola chiave da sempre. Questa notte ce la siamo meritata, tutti insieme. E ora siamo pronti a viverla. Sarà dura, durissima. Perché è una finale. Perché giocano in casa loro. Poco importa però, perché in questo Europeo abbiamo dimostrato di essere i più forti, nei momenti di difficoltà abbiamo tenuto bene, ci siamo uniti e siamo ripartiti. Come sempre.
Sarà la finale del Mancio, che tre anni fa promise alla squadra un grande Euro2020. Lo presero per pazzi, tutti. Lui però ci credeva davvero, ci ha sempre creduto e dopo tanto tempo ha lasciato spazio ai fatti, non a futili parole messe lì a caso.
Sarà la finale di Vialli, che la partita più importante della sua vita la sta già vincendo. Così come ha fatto per tutta la sua carriera. Come un leone, a muso duro contro tutto e tutti. Sempre al massimo, sempre con il coltello tra i denti.
Sarà la finale di tutto lo staff tecnico azzurro, da chi si nota di più a chi si nota di meno. Ma sempre indispensabile, come in una vera squadra. Come in una vera famiglia.
Sarà la finale di Spinazzola, che in questo torneo ha dimostrato di essere un signor terzino. Soltanto un destino infame ha fermato la sua corsa, lì, su quella fascia che per diverse partite non ha avuto altri padroni se non lui.
Sarà la finale di Donnarumma, Meret, Sirigu, Acerbi, Bastoni, Bonucci, Chiellini, Di Lorenzo, Emerson Palmieri, Florenzi, Rafael Toloi, Barella, Cristante, Jorginho, Locatelli, Pessina, Verratti, Belotti, Berardi, Bernardeschi, Chiesa, Immobile, Insigne, Raspadori. Uomini, calciatori che per questa Nazionale hanno dato tutto e stanno continuando a farlo. Ci stanno facendo gioire, esultare, soffrire ed emozionare. Ma sempre tutti insieme.
Sarà la nostra finale, la finale di un Popolo che non esultava così da tanto, tantissimo tempo. E allora ecco l’ultimo step per raggiungere l’Olimpo, un traguardo immenso per una Nazionale immensa. Stringiamoci forte, ancora una volta. Tutti insieme. Per una notte magica. Per continuare a sognare.
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